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martedì 25 novembre 2008

Dopo che sono entrati i ladri in casa mettiamo le porte blindate


ItaliaOggi: Sicurezza, appena tagliati 22,8 mln
25-11-2008
di Nicola Colaianni e Alessandra Ricciardi
Dopo la tragedia di Rivoli, la Gelmini vara una task force per salvare 100 istituti a rischio
Erano stati tagliati da poco 22,8 milioni di euro dal capitolo per l'edilizia scolastica. Lo ha fatto la manovra di bilancio per il 2009, approvata dalla camera e ora all'esame del senato per il via libera definitivo. Intanto, però, è andato in scena un nuovo tragico incidente -quello di Rivoli, a sei anni dal crollo della scuola di San Giuliano di Puglie- con un morto e feriti gravi. E così si sono riaccesi i riflettori sull'emergenza degli edifici scolastici italiani. Gli ultimi report denunciano lo stato di fatiscenza degli oltre 42 mila edifici in cui studiano circa 8 milioni di ragazzi e lavorano 1,2 milioni di persone: Cittadinanza attiva, Legambiente, Uil scuola-solo per citarne alcuni- hanno evidenziato, con poche differenze, che più della metà delle strutture è a rischio. ItaliaOggi se ne era occupato martedì scorso, ricostruendo il dedalo di finanziamenti, competenze e dimenticanze che hanno contraddistinto l'ultimo decennio. Inevitabile, oggi, la polemica politica sulle responsabilità di una scuola che va letteralmente a pezzi: il centrosinistra rivendica l'edilizia come priorità: «Il governo Berlusconi ha ridimezzato i finanziamenti da noi deliberati», accusa l'ex viceministro all'istruzione, la senatrice Mariangela Bastico. «Noi stiamo investendo, basta leggere i nostri provvedimenti, il centrosinistra specula», risponde Maurizio Gasparri, capogruppo al senato del Pdl, che fa eco alle dichiarazioni del ministro Gelmini: «L'ediliza è una nostra priorità». Al momento non risultano essere in preparazione interventi governativi d'emergenza a carattere finanziario. Per fare ordine in materia, sanare le pastoie burocratiche e chiarire in modo definitivo le responsabilità e gli oneri economici, ai piani alti dell'Istruzione fanno affidamento sul federalismo. La riforma federale, che sta muovendo i primi passi al senato, infatti eliminerà del tutto la competenza statale in materia. Ma sarà un processo lungo. Al ministero intanto ieri si è svolta la prima seduta della task force voluta dalla Gelmini per individuare i 100 istituti a maggiore rischio sismico su cui intervenire, come prevede il dl 137. Il coordinamento degli interventi è stato assegnato al sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso. Il piano dovrà comunque tenere conto delle segnalazioni delle regioni e degli enti locali. Una nuova riunione dovrebbe esserci giovedì. Per un quadro completo della situazione è necessario disporre però dell'anagrafe degli istituti. Il ministro Gelmini è deciso a fare in fretta, ma l'anagrafe sarà completa non prima di gennaio 2009.
L'ultimo taglio
Il taglio finanzario di cui si parla in questi giorni è quello operato con la manovra di bilancio 2009. Riguarda la Missione Istruzione. Nel programma Programmazione e coordinamento dell'istruzione, nel macroaggregato Investimenti, si realizza una riduzione di 22,8 milioni di euro sul Cap. 7180 relativo ad investimenti per i piani di edilizia scolastica. I fondi in questione fanno parte dello stanziamento di 100 milioni di euro, previsto dalla Finanziaria 2007 (Comma 625 dell'art.1) per il 2009, con cui si finanziavano i piani regionali. Poiché i 250 milioni statali, per il triennio 2007-2008-2009, dovevano essere compartecipati in uguale misura dalle Regioni e dagli enti titolari delle costruzioni, Comuni o Province, la loro assegnazione era stata preannunciata per tutto il triennio in questione. Cosa succede ora che il governo provvede a tagliare una quota di questo cofinanziamento? Cosa succede ai piani in via di definizione e di realizzazione? Si dovranno riprogrammare. Insomma, il ministero dell'istruzione dovrà distribuire regionalmente i 22,8 milioni di tagli, e gli enti locali rivedere per intero i piani già deliberati.
Il crollo a San Giuliano
Con la legge finanziaria 2003 (dopo il crollo di San Giuliano) si previde, all'articolo 80, comma 21, di inserire un piano straordinario di messa in sicurezza degli edifici scolastici, con particolare riguardo a quelli che insistevano sul territorio delle zone soggette a rischio sismico.
Questa iniziale previsione legislativa ignorava che le competenze programmatorie, in base all'articolo 4 della legge 23/96, spettavano alle Regioni, ai Comuni e alle Province e non indicava l'entità dello stanziamento. Questo impedì di fatto l'operatività del piano. Si rimediò con la successiva legge finanziaria 2004 quando al piano straordinario venne destinato un importo non inferiore al 10%delle risorse per le Infrastrutture, che fossero risultate disponibili al gennaio 2004. Si trattava di una somma pari a circa 500 milioni di euro. Poiché l'intervento era ritenuto di urgenza, venne definito un primo piano stralcio: comprendente 738 interventi a livello regionale per circa 194 milioni di euro. Il piano, concordato in Conferenza unificata Stato Regioni Città, fu approvato dal CIPE e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'11 agosto 2005. Un secondo piano stralcio di oltre 300 milioni, per circa 900 interventi, è stato adottato con le stesse modalità e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 aprile 2007, n. 83. Si sono così esauriti gli impegni per i circa 500 milioni previsti nel 2004.
Il dl Gelmini
L'articolo 7-bis, aggiunto al decreto legge 137/2008, apre una nuova partita. Voluto dal ministro dell'istruzione, MariaStella Gelmini, esso rifinanzia il piano antisismico, individuando uno stanziamento pari al 5% -e non più 10%- del piano per le grandi infrastrutture. Non è ancora dato sapere a quale somma la percentuale è da riferirsi. Lo stesso articolo prevede un recupero di somme stanziate nel passato a favore delle Regioni e per vari motivi non spese e prospetta un intervento riguardante 100 edifici a rischio sismico da ristrutturare con una procedura straordinaria. A questo scopo si utilizzano i 20 milioni di euro l'anno, per tre anni, che erano stati destinati dalla Finanziaria 2008 proprio per gli interventi di edilizia scolastica antisismica.
Le colpe locali
Ma ritornando alla materia del sostegno finanziario da parte dello stato si deve rilevare che saltato il piano 2002, finanziati in misura inferiore al passato i piani 2003 e 2004 (per un importo complessivo di circa 460 milioni di euro ), saltati anche i piani 2005 e 2006, gli enti locali hanno denunciato di trovarsi nell'impossibilità di rispettare la scadenze per la conclusione delle attività di messa a norma degli edifici. Per questo motivo la Finanziaria 2007 aveva previsto il rifinanziamento della legge 23/1996 per gli anni 2007, 2008 e 2009, rispettivamente con 50, 100 e 100 milioni di euro destinando il 50% delle somme alla messa in sicurezza delle scuole e chiedendo la compartecipazione in parti eguali a Regioni ed enti locali.
Quei fondi per il governo in carica ha tagliato per 22,8 milioni di euro per il 2009. Gli enti locali non hanno responsabilità? «Ci sono degli sprechi, i soldi in alcuni casi potevano essere spesi meglio e indirizzati sull'edilizia, ma da soli è impossibile farcela» ha ammesso il presidente dell'Unione province italiane, Fabio Melilli. Spetta infatti alle Province la competenza per le scuole superiori, ai Comuni per gli istituti della scuola dell'obbligo. Ma la messa in sicurezza, che comporta in alcuni casi rifacimento degli edifici, ha un costo elevato. Basti pensare che nell'ultimo anno la provincia di Roma ha stanziato 60 milioni per il settore. E non bastano.

lunedì 24 novembre 2008

Spagna scrocefissa!


Spagna: giudice toglie crocefissi da scuola

Il giudice di Valladolid, in Spagna, ha ordinato di togliere i crocefissi dalle aule e gli spazi comuni di una scuola pubblica della città. E’ la prima volta che accade in Spagna: la sentenza afferma che la presenza di simboli religiosi come il crocefisso viola i diritti fondamentali della costituzione. “Lo stato” scrive il giudice “non può aderire nè dare appoggio a nessun credo religioso, perché non deve esistere alcuna confusione tra fini religiosi e fini statali”; inoltre, proprio perché nelle scuole pubbliche vi sono minori “nella piena fase di formazione della personalità”, la presenza del simbolo religioso “può provocare in questi minori il sentimento che lo stato è più vicino alla confessione con cui vedono la relazione”.
Il processo giudiziario che ha portato alla sentenza è stato promosso dall’associazione Escuela Laica, il cui portavoce afferma: “è la prima volta che un giudice dà ragione alla libertà di coscienza e all’igiene democratica”.

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Segnaliamo il sondaggio sul “Corriere della Sera” proprio su questo caso.

domenica 23 novembre 2008

Per la nostra scuola

Non dimentichiamoci che la nostra scuola è ancora in serio pericolo, difendiamola da chi vuole renderla di bassa qualità e iniqua.

venerdì 14 novembre 2008

Istat: Pil in calo dello 0,9% annuo«L'Italia è in recessione tecnica»


Corriere della Sera.it
ROMA - Nel terzo trimestre del 2008 il prodotto interno lordo italiano è calato dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% rispetto al terzo trimestre 2007. Lo comunica l'Istat, precisando che si tratta di una stima preliminare. L'Italia è dunque in recessione tecnica perché è il secondo trimestre consecutivo che registra il Pil in calo congiunturale (-0,4% nel secondo Leggi ancora...

sabato 8 novembre 2008

Oltre al Nano ecco un altro dono di Dio


Benedetto XVI difende papa Pacelli
"Basta polemiche, fu un grande pontefice"
Benedetto XVI difende papa Pacelli "Basta polemiche, fu un grande pontefice"
ROMA - "Papa Pacelli è stato per la Chiesa un eccezionale dono di Dio". Su di lui c'è stata un'attenzione "eccessiva" e "piuttosto unilaterale". Benedetto XVI torna così sui presunti silenzi di papa Pacelli sulla Shaoh e sul controverso ruolo del Vaticano nella difesa degli ebrei dalle persecuzioni naziste. Accuse e polemiche che si sono ripresentate puntualmente anche nelle ultime settimane. A cui Ratzinger oppone un secco altolà.

"Negli ultimi anni - afferma Benedetto XVI - quando si è parlato di Pio XII, l'attenzione si è concentrata in modo eccessivo su una sola problematica, trattata per di più in maniera piuttosto unilaterale. A parte ogni altra considerazione, ciò ha impedito un approccio adeguato ad una figura di grande spessore storico-teologico qual è quella del Papa Pio XII".

"Prova eloquente" di tale spessore, secondo Benedetto XVI, sono invece, "l'insieme della imponente attività svolta da questo Pontefice e, in modo del tutto speciale, il suo magistero" che "si qualifica per la vasta e benefica ampiezza, come anche per la sua eccezionale qualità, così che può ben dirsi che esso costituisca una preziosa eredità di cui la Chiesa ha fatto e continua a fare tesoro".
(8 novembre 2008)
 da repubblica.it

venerdì 7 novembre 2008

I HAVE A DREAM


QUESTA E' L'AMERICA CHE AMO

Solo poche parole, a segnare anche su questo blog una giornata storica. Un solo commento: hanno tutti detto, giustamente, che è una svolta epocale per un fatto razziale.
Vero. Ma secondo me è epocale anche perché mette una pietra tombale su 28 anni di reaganismo, thatcherismo, liberismo sfrenato, neocon, teocon, eccetera eccetera.
God Bless America.

PS: adesso a destra tutti a saltare sul carro del vincitore, a dire che ra lui e McCain non c'è poi tutta 'sta differenza. In realtà rosicano da morire. Berluska e postfasci perché perdono l'ondalungarepubblicana (torna di moda essere "liberal", come mai dai tempi di Carter); Bossi e razziskin verdevestiti perché c'è un nero alla casa bianca. Chi glielo dice a Borghezio, Calderoli e Gentilini adesso??

Dover dire: "L'avevo detto"


DIO CI SCAMPI DAGLI IMBECILLI

 Dio ci salvi dagli imbecilli
MOSCA (Reuters) - ll presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha risposto con una battuta ai giornalisti che oggi a Mosca gli hanno chiesto un commento sull'ampio risalto dato dalla stampa, non solo in Italia, ad una sua frase sul neopresidente Usa Barack Obama, considerata da molti una "gaffe".Alla domanda se avesse letto i giornali (che hanno messo in prima pagina le parole da lui pronunciate su Obama) e se fosse ancora di buon umore, Berlusconi ha risposto: "Certo, perché no? Pensavamo che ci fossero tanti imbecilli in circolazione. Quello che non immaginavamo è che fossero così imbecilli da autodenunciarsi, da autocertificarsi pubblicamente. Lo hanno fatto. Li conoscevamo già ma non pensavamo fossero così tanto imbecilli".
Ci risiamo, dopo le corna nelle foto ufficiali, la sparata sulla pretesa superiorità della civiltà occidentale, le vanterie sulla corte serrata che avrebbe fatto a un primo ministro donna, e l’indimenticabile esordio da presidente di turno della UE, quando diede del “kapò” al povero Schultz, colpevole solo di aver fatto una osservazione polemica, ma politicamente legittima.

Adesso se n’è uscito – in un momento simile, poi – davanti a tutta la stampa internazionale, in una conferenza stampa al Cremlino, a fare un apprezzamento di dubbio gusto sul colore della pelle del primo Presidente afroamericano della storia degli USA.
Ovviamente ciò ha scatenato un putiferio di commenti scandalizzati da parte di tutto il mondo, imbarazzo nei suoi stessi alleati, e gli ha fatto fare una impagabile figura da peracottaro verso la prossima amministrazione statunitense, proprio quella con la quale poche ore prima si augurava di collaborare benissimo. Tutto questo alla vigilia, quasi, della presidenza italiana del G8.

Mi aspettavo la solita rettifica che, per quanto imbarazzata e imbarazzante, è pur sempre una rettifica: “sono stato frainteso”.
Nossignori. La reazione è ancora più sconcertante: “L’opposizione si è lamentata? Se uno vuole la laurea del coglione, io non posso farci niente. Sapete che vi dico? Mi sono rotto e dico tutto quello che penso. Ecco, loro si sono presi la laurea del coglione, pensano di stare ancora in campagna elettorale. Se hanno anche il torto di non avere sense of humor, peggio per loro. Dio ci scampi dagli imbecilli.”

Mi viene un dubbio atroce. Se qualcuno della squadra del Presidente Obama gli chiede spiegazioni, un po' offeso, dobbiamo rubricarlo - secondo lui - tra i coglioni?
E poi mi e vi chiedo: quando ci sentiremo dire di nuovo, da lui e dai suoi novantagradisti (i pennivendoli che stanno in posizione contro natura ogni volta che lui passa) che l'Italia sta conoscendo un periodo di prestigio internazionale senza precedenti?

E infine, e mi rivolgo ai tuttugualisti: adesso, pensate ancora che con Veltroni a Palazzo Chigi sarebbe lo stesso?

PS, ULTIMORA: a un giornalista americano che gli chiedeva se avesse intenzione di scusarsi per la gaffe, Berlusconi ha risposto: "Chiedi scusa tu".

lunedì 3 novembre 2008

Odo auGelli far festa


La notizia è di quelle da far tremare le vene e i polsi: Licio Gelli, il “venerabile maestro” della loggia massonica deviata P2, l’uomo più potente d’Italia, il personaggio coinvolto in tutte le trame oscure del nostro Paese, sarà il protagonista di una trasmissione televisiva sull’emittente privata Odeon Tv.
Il programma, dal titolo emblematico di “Venerabile Italia”, vedrà Gelli raccontare la sua visione della storia d’Italia in otto puntate. La prima delle quali è prevista per stasera.
Allora la curiosità assale e la prima domanda è : perchè OdeonTv? Un po' di ricerca in Rete, e troviamo questo:
Quella di Odeon tv è una storia lunga ed importante. È la storia della più syndacation italiana, fondata come Euro tv nel 1982 da Callisto Tanzi (quello della Parmalat e della squadra calcio Parma). Nel 1987 il nome cambia in quello attuale, c'è uno sconvolgimento nelle reti associate al circuito e all'imprenditore emiliano si affiancano altri industriali. Con la rete che muove i primi passi collabora Marco Bassetti, poi presidente di Endemol Italia. Anche in questo caso, come per Europa 7, i progetti iniziali sono ambiziosi, la volontà è quella di contrapporsi alla Fininvest di Silvio Berlusconi. Il party di apertura, il 6 settembre 1987, è organizzato addirittura a Montecarlo. Le cose naturalmente non vanno proprio così, malgrado Odeon sia ancora oggi visibile a livello nazionale. Un'importante rigenerazione ha luogo nel 2000, con l'ingresso come proprietaria della Profit* di Raimondo Lagostena (figlio di Tina Lagostena Bassi). Negli anni emittenti entrano ed escono dal circuito, mentre nella rete ha lavorato anche Lillo Tombolino, attuale direttore dei programmi de La7. Soprattutto, molti personaggi o eventi invisibili su Rai e Mediaset finiscono ad Odeon. È il caso, abbastanza clamoroso, del controfestival di Mantova, organizzato da Nando Dalla Chiesa nel 2004 in contrapposizione a Sanremo e che verrà seguito da almeno 200mila persone. 
Odeon ha ospitato anche Gianfranco Funari che qui ha dato vita a programmi come L'edicola di Funari, Funari Live e poi in un secondo tempo a Extra omnes e Virus fino all'ultimo La storia siamo io. Negli anni passati, a Odeon hanno lavorato, tra gli altri, anche Vittorio Sgarbi, Barbara d'Urso, Roberto da Crema, Sebastiano Somma e Cristina Parodi. Fasti gloriosi di una rete ormai ridotta ad una programmazione piuttosto scarna, nonostante il circuito arrivi a 2 milioni di contatti nel prime rime. Nella scorsa stagione qualche pezzo da 90 c'era ancora, come Lamberto Sposini, che conduceva Iride - il colore dei fatti, programma di approfondimento giornalistico in onda il sabato in prima serata, o Vittorio Feltri con Pensieri&Bamba. Non mancano neppure le tre tematiche più importanti delle reti locali e minori, cioè sport, comicità (il programma storico Fiori di Zucca) e erotismo per i nottambuli. Fino a qualche giorno fa, le emittenti del network ospitavano alcune trasmissioni della «Tv della libertà», la «rete» promossa da Michela Vittoria Brambilla che ha chiuso i battenti in questo inizio di agosto. Per settembre la rete annuncia un nuovo restyling, con la nascita di Odeon Tv.

Fonte: Luca Peretti per "Il Manifesto" (agosto 2008)

*Ma c'è dell'altro: il Gruppo Profit può vantare soci sia finanziari che industriali tra i quali spiccano 21 Investimenti S.p.A., presieduta da Alessandro Benetton, il fondo Convergenza di Ubaldo Livolsi e Marco Bassetti, Presidente di Aran Endemol Italia.
E Tina Lagostena Bassi, madre del titolare di Profit, era deputata craxiana e , per anni, nel cast della trasmissione "Forum" su Rete4.

Come diceva Andreotti, che a sospettare si fa peccato ma quasi sempre ci si prende?

domenica 2 novembre 2008

L'equipaggio si arricchisce ancora


E’ il classico blogger con il quale ci si annusa da lontano, all’inizio ci si frequenta poco, magari solo perché ci si apprezza, ma si è fin troppo d’accordo con quanto scrive l’altro.


mASSO57


Poi nel tempo si leggono anche alcuni commenti.
E ci si accorge che c’è un’intesa di fondo, un’identità di vedute, una consonanza di metodo.
Si prende ad attingere l’uno alle notizie dell’altro.
Ci si scambiano i link.

Si comincia a incontrarsi quasi ogni giorno su blog amici, e si è curiosi di vedere cosa avrà commentato l’altro.
Poi, ti casca l’occhio su un dettaglio della firma, scopri di avere più o meno la stessa età.
Di lui, che vi sto presentando come co-blogger, so pochino, ma quel poco mi è bastato.
So che vive in una bellissima città del nord, che avrà poco tempo da dedicare a “Dati, FATTIcosaMente” perché è piuttosto impegnato.
Ma so anche che quando scrive lascia il segno.

Lascia il segno perché sa scrivere in buon Italiano. Ma anche perché è arguto, documentato, mai eccessivo nei commenti, educato, e non scrive per mettersi in mostra.
Tutte cose rare al giorno d’oggi.
E a me piace molto uno che dice di essere “Un tipo buffo che ha imparato che esiste differenza tra le cose che hanno un valore e cose che hanno un prezzo”
Ecco perché l’ho invitato a bordo.


Per favore, un bell’applauso di benvenuto, al mio e vostro amico

MASSO 57