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martedì 11 agosto 2009

Pensieri di metà ferie


ALLUCE VERSO

alluce verso
Per un cittadino, si sa, vi sono zone del corpo che per undici mesi l’anno conoscono solo il buio.
Tra queste, gli alluci. I miei, di alluci, hanno mimato il gesto di condanna di norma attribuito ai loro cugini nobili (i pollici) ogni volta che, sdraiato in spiaggia o ai bordi della piscina del campeggio, leggevo le solite tragicomiche notizie della nostra politica.

Tra le altre:

Bossi vuole attribuire alle bandiere e agli inni regionali pari dignità rispetto al tricolore. Alluce verso: ma lui con il tricolore non sostituiva la carta igienica? E quale sarebbe, di grazia, l’inno – che so io- dell’Abruzzo? Esiste un inno della Lombardia? O lo faranno musicare da Apicella?

Le gabbie salariali. Per chi non lo sapesse, il concetto è questo: siccome vivi in una zona povera – il Sud – e lì la vita costa meno, ti pago meno che un pari livello del Nord. A parte il fatto che una misura del genere sarebbe clamorosamente antiliberista, qui i casi sono due. O una misura del genere viene applicata, e il risultato è di deprimere ulteriormente risparmi e consumi in una zona già depressa, oppure si aggira la norma (che non può fissare la paga massima, solo il minimo sindacale) pagando le persone comunque il giusto – e allora non si capisce a che diavolo servano, se non a dare una simbolica soddisfazione all’antimeridionalismo legaiolo.

La Repubblica fa informazione “delinquenziale”, e non è accettabile che RAI 3 attacchi il governo “con i soldi degli italiani”, “unica TV pubblica in Occidente” a comportarsi così. A parte il fatto che è tutt’altro che l’unica (la BBC in Inghilterra è da sempre assai critica coi governi in carica di qualsiasi colore, tanto per dirne una), cosa si vorrebbe? Che coi soldi di tutti si facesse propaganda al governo? “Ma no, suvvia, non deve criticare né il governo né l’opposizione”. Bella questa. Per par condicio, o critichi il potere ma anche chi lo critica, o non critichi nessuno. Bell’idea di democrazia, complimenti. Quanto all’accusa a Repubblica, se la sua è informazione delinquenziale, cosa si dovrebbe dire de “Il Giornale”, “Libero”, “La Padania”, “Studio Aperto”?

Una nota confortante. Dopo qualche giorno, nella piazzola adiacente a quella occupata dalla nostra tenda, si sono accampate due signorine. Lesbiche, facevano coppia e non mancavano di  comportarsi come tali: da coppia. Senza vergogna, senza pudore in più rispetto a quello di qualsiasi  coppia etero. Bacetti, abbracci, si chiamavano tra di loro “amore” ad alta voce. Educatissime peraltro e cordiali con i vicini di tenda, per il resto erano assai discrete e se ne stavano per i fatti loro, mai oltrepassando i limiti della decenza. Miracolosamente, non ho udito in giro alcun commento su di loro. A me ha fatto piacere.

Mi ha fatto assai meno piacere dover affrontare, insieme a Datimoglie, oltre la mezzanotte, una masnada di incivili ragazzetti che cantava a squarciagola canzoni oscene nei bagni del campeggio, rendendo insonne la nottata a molti in un raggio di cento metri. Indovina, non erano stranieri. Erano di Brescia.