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giovedì 31 dicembre 2009

Vacanza


AUGURI A VOI E ALL'ITALIA

foto Cortina 2008
Animazione Flash
Dati e Fatti, Datimoglie e Adolefiglia lasciano Datimicio in cura ai Datisuoceri, pigliano la datimobile e se ne vanno per qualche giorno. Ci rivediamo qui a partire dal 4 gennaio.

Auguro ai miei affezionati lettori, ai miei coblogger vecchi e nuovi, ed agli avversari leali (sì, anche a Marco Panattoni) un 2010 di serenità.

All'Italia faccio il solito augurio: che il nuovo anno segni un'inversione di tendenza.
E ci siamo capiti.

Buone feste.

mercoledì 30 dicembre 2009

Mafia, destra e sinistra


MAFIA E CULTURA: LE AFFINITA' ELETTIVE




Non parlerò  di mafia in termini di giustizia penale, né approfondirò l’argomento degli attuali procedimenti in corso che concernono Berlusconi. Né voglio commentare la cattura di molti mafiosi avvenuta in questi mesi.
Lo abbiamo già fatto, lo faremo ancora , ma non oggi.
Io voglio aprire una discussione sulla mafia come mentalità , come cultura , come agire politico nel concreto ed anche concettualmente , cioé in rapporto con le idee politiche di oggi e di ieri .
Se esiste una maggiore permeabilità alla mentalità ed al potere mafioso da parte della destra o della sinistra, chi nella storia l’ha combattuta, chi l’ha subita o la utilizzata.
Se si può parlare di modo di pensare mafioso come modo di pensare tout court ed al di là del fenomeno precisamente perimetrato o se invece è più corretto parlarne in riferimento al solo suo significato tecnico-criminale.
Guai al popolo che ha bisogno di eroi: l’Italia pare averne bisogno più di altri paesi anche se molte volte è eroico semplicemente fare il proprio dovere fino in fondo.
Io comincio col dire la mia. Non credo che esista un a primazia nella lotta alla mafia in temini ideologici, ci sono stati esempi individuali di ogni tipo, uomini di ogni fede politica che l’hanno combattuta.
So che c’é chi non é d’accordo ma  sgombrerei il campo da una netta distinzione tra destra e sinistra in termini concettuali in relazione al pensiero ed al potere mafioso. Basti pensare al concetto di legalità e sicurezza per capire quel che dico.
Diverso è il campo concreto dell’esperienza politica reale.
Diverso ieri e diverso oggi.
Espongo due foto d’epoca.
La prima. Alla fine della guerra la D.C., l’M.S.I., gli emissari degli U.S.A., la mafia italoamericana sostenevano fortemente   i separatisti, la mafia locale siciliana e Salvatore Giuliano in funzione anticomunista ( vedi Portella della Ginestra) : il potere mafioso vedeva nella sinistra comunista del tempo un ostacolo, specie sul terreno delle riforme agrarie che miravano ad abbattere il latifondo.Anche la sindacalizzazione delle prime fabbriche,  la presa di coscienza dei propri diritti, umani oltre che politici,   fece sì che  chi era fino a poco prima un servo della gleba facilmente soggiogabile al volere piramidale della mafia, mettesse, meschineddu,  troppi grilli nella propria testa fino a rendersi indipendente o difficilmente permeabile.
La seconda. E’ una foto fatta di dichiarazioni. Piccolo gioco: indovinare i protagonisti.

1# “C’è uno strumento politico ed è il Partito comunista. Ci sono i Caselli, i Violante, questo Arlacchi che scrive i libri … Il nuovo governo [1994, Berlusconi] si deve guardare dagli attacchi dei comunisti”.-
2# “Quello che sto subendo è il frutto di una campagna denigratoria, è tutta una Speculazione Comunista, sissignori … I Giudici che mi stanno perseguitando, e soprattutto X, sono tutti Comunisti!”.
3# “Y è l’artefice di un Complotto ordito dal Partito Comunista ai miei danni”.
4 # “Quando il giudice mi ha interrogato, mi sono accorto che mi trovavo di fronte a un ammalato. Se dietro a varie scrivanie dello Stato ci sono degli psicotici la colpa non è mia”.
5# “il peggior male della Giustizia Italiana è la Politicizzazione”.

Risposte: 1. Totò Riina – 2. Michele Sindona [X è Giorgio Ambrosoli] – 3. Nino Salvo [Y è Giovanni Falcone] – 4. Luciano Liggio – 5. Matteo Messina Denaro
C’è qualcuno che in buona fede non noti una certa affinità culturale tra la mentalità mafiosa criminale conosciuta e la cultura di governo non della destra ma del berlusconismo?
Sulla sinistra, sui giudici matti o comunisti, sul fastidio verso una certa legalità …c’é o no una affinità elettiva?
Crazyhorse70

lunedì 28 dicembre 2009

Continuano le bugie del governo sulla sicurezza


SICUREZZA? QUALE?

Brunetta è un buffone e Berlusconi ci ha cucinato per bene con le sue promesse illusorie e le sue chiacchiere. Nulla è mutato dalla grande manifestazione di ottobre, anzi.
Forse solo l'impudenza, le facce di bronzo che vanno nei TG a prendersi i meriti delle catture e delle operazioni condotte da noi al successo. Le loro facce gioiose e festanti per il lavoro altrui, quelle facce che ti hanno negato i fondi di sopravvivenza e che ti manderebbero in giro a far volante con le FIAT 500, sono vomitevoli.

Il 23 dicembre un ampio fronte di sindacati della Polizia di Stato (Siulp, Sap, Siap, Silp Cgil, Ugl Polizia, Coisp, Anfp), della Polizia Penitenziaria (Sappe, Osapp, Uil P.a. Penitenziari, Sinappe, Fns Cisl, Cgil F.P. e Uspp Ugl), del Corpo Forestale dello Stato (Sapaf, Ugl Corpo Forestale, Fesifo, Fns Cisl, P.A. Uil Forestali, Cgil F.P.), oltre al Cocer della Guardia di Finanza e al Cocer Aeronautica, non ha partecipato alla riunione convocata  dal dipartimento della Funzione Pubblica per il rinnovo del contratto 2008-2009, scaduto ormai da due anni.

I motivi trattano in sintesi dei tagli prodotti con la precedente finanziaria, degli aumenti irrisori ed umilianti senza garanzia sugli arretrati, di stanziamenti pari alla metà di quelli del biennio precedente, delle promesse illusorie sulla previdenza complementare, delle lentezze sul riordino delle carriere  ( leggi qui il comunicato sindacale )
Inoltre, " come riconosciuto anche dal ministro Maroni, il governo ha ridotto gli stanziamenti sugli appositi capitoli di spesa per il lavoro straordinario, con un taglio - sottolineano sindacati e Cocer - di 19 milioni di euro pari al 55% dei servizi di ordine pubblico, con un taglio del 20,5% del capitolo di spesa sulle missioni in Italia e all'estero, sulle manutenzioni degli impianti e degli alloggi collettivi, perfino dell'85% sugli armamenti e su alcuni beni strumentali per garantire con efficienza la sicurezza dei cittadini". Per questo, la quasi totalità dei sindacati della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria, del Corpo Forestale dello Stato, oltre al Cocer della Guardia di Finanza e al Cocer Aeronautica, "in linea con le strategie finora adottate che hanno portato tra l'altro alla grande manifestazione dei 40.000 in piazza a Roma a fine ottobre, ha dichiarato la propria indisponibilità a partecipare alla riunione del 22 dicembre e conferma il proprio stato di mobilitazione e agitazione fino a quando non vi saranno segnali chiari e concreti, da parte del governo, per una netta inversione di tendenza", concludono sindacati e Cocer.

Sono personalmente molto stanco di sentire questi politicanti fare a gare per prendersi il merito delle altrui attività.
La verità sugli arresti dei boss piccoli e grandi di questi mesi  è semplice. Le nostre forze di polizia e la nostra magistratura continuano a lavorare e a produrre risultati nonostante i tagli ai finanziamenti per la sicurezza per centinaia di milioni di euro. Ogni giorno in strada ci sono ragazzi e ragazze che lavorano per 10, 12 ore sapendo che nessuno pagherà loro gli straordinari o rimborserà la benzina.

E la carta bianca da risparmiare e riciclare? Ormai è diventata famosa la lettera di Antonello Marini sull’Antefatto il blog del Fatto quotidiano  in cui si narra di come casualmente viene scoperto tra la carta riciclata l’Ordine di servizio originale della quarto savona 15 e 15 bis originale, la scorta del giudice Falcone saltata in aria con lui il 23 maggio 1992.E’ una cosa che fa commuovere ed incazzare nello stesso tempo, come un segno di un destino che indica la strada da percorrere per chi vuol fare il proprio divere in mezzo alla nebbia ed ai miasmi di questa politica infame…

Lorenzo68

mercoledì 23 dicembre 2009

Chi era Marco Daldoss


LETTERA APERTA DEL POPOLO VIOLA AL SINDACO DI TRENZANO (BS) 

Egregio Sig. Sindaco,
Le scriviamo in rappresentanza del movimento “Il Popolo Viola” (http://www.facebook.com/pages/Il-popolo-viola/196502997854), nato in seguito alla manifestazione “No Berlusconi Day” del 5 dicembre, che ha visto convergere a Roma centinaia di migliaia di cittadini giunti da tutta Italia per invocare le dimissioni del Presidente del Consiglio in carica.
Fra i promotori di questa memorabile esperienza di partecipazione civile vi era Marco Daldoss, ragazzo di 24 anni residente a Cossirano, che più volte ha tentato di raggiungerLa al fine di chiederLe di riconsiderare la delibera con la quale la Sua amministrazione ha espresso la propria “contrarietà alla costruzione di moschee e o centri culturali islamici nel Comune di Trenzano”.
Due giorni or sono, Marco è morto in un incidente stradale. Avrebbe compiuto 25 anni il prossimo 26 dicembre. Sperava di poter aprire un canale di confronto con Lei e la Sua giunta comunale, per comprendere le motivazioni di un’iniziativa che non è arduo considerare razzista e discriminante oltre misura. Purtroppo non ci è riuscito. Oggi Marco non è più qui, ed è nei confronti della sua Memoria che ci sentiamo in obbligo di proseguire la sua battaglia, che aveva anzitutto l’obiettivo di comprendere le ragioni della Sua iniziativa.

lunedì 21 dicembre 2009

Ma D'Alema vuole svendere l'Italia a B.?


PROVE TECNICHE DI GOLPE



D

Denis Verdini non è uno qualsiasi, è uno degli artefici di Forza Italia; ama rimanere in disparte, e infatti è poco noto al grande pubblico, ma da sempre è nella stanza dei bottoni del centrodestra, e se certe cose le dice lui, c’è da credergli.
Sul “Giornale” del 18 dicembre, in un lungo articolo, elenca gli obiettivi attuali del centrodestra, le famose “riforme di cui il Paese ha bisogno” e sulle quali “ci si augura di trovare una convergenza con la sinistra”, ma non si può perché è “giustizialista” e finché “ci insulta” non è possibile il dialogo.
Quali sono questi obiettivi? Eccoli.

Si vorrebbe “operare per una semplificazione del quadro politico che porti al bipartitismo”, adeguare la costituzione formale a quella materiale, in senso presidenzialista; tale adeguamento dovrebbe tenere conto del fatto che il premier è l’unico “eletto dal popolo”, e quindi ha una legittimazione superiore al Presidente della Repubblica.

“Cambiare il sistema di elezione del CSM e della Corte Costituzionale; riformare la giustizia separando le carriere dei magistrati inquirenti da quelle dei giudicanti.”, aggiunge Scalari, dalle colonne de “La Repubblica” di ieri (e aggiunge giustamente, dato che son cose che gli esponenti del PdL hanno detto un sacco di volte).

Quali le possibili conseguenze? Con il bipartitismo, date le attuali condizioni, sparirebbero dal Parlamento l’UDC, IDV e la Lega, ma di fatto solo i primi due, perché la Lega non accetterà mai di essere assorbita nel PdL. Un ottimo affare per il cavaliere, che otterrebbe l’uccisione politica di Casini e Di Pietro, e un docile PD a fare da simulacro di opposizione potendo contare – nella più ottimistica delle ipotesi – su un bacino elettorale che faticherebbe a raggiungere il 40%. In altri termini, garanzia di potere a vita.

Con la riforma di CSM e Corte Costituzionale, otterrebbe di controllare, o almeno di disinnescare, il controllo dei poteri non elettivi sull’azione legislativa ed esecutiva: mani libere finalmente.

La riforma della giustizia, che secondo loro dovrebbe trasformare il PM in avvocato dell’accusa, avrebbe come conseguenza quella di sottrarre l’azione inquirente alla magistratura, consegnandola alle forze dell’ordine in via esclusiva: ma le forze dell’ordine dipendono dal Governo. 
I Carabinieri, dal Ministero della Difesa; la Polizia di Stato, dagli Interni; La Guardia di Finanza, dall’Economia. In parole povere, il governo deciderebbe quali tipologie criminali perseguire di volta in volta, senza controllo da parte di alcun potere “altro”. Per fare un esempio, potrebbe impedire che si indagasse su un politico amico, e potrebbe scatenare i segugi di stato alle calcagna degli oppositori politici. Vi lascio immaginare cosa accadrebbe, in questo scenario, se solo gli venisse il ticchio si montare un altro caso Mitrokin.

La giustificazione è la solita: è cioè che “il premier va messo in grado di governare tutelandolo dall’ordalia delle procure politicizzate, e che la volontà popolare va protetta insieme a lui.”
La mistificazioni sono almeno due:  con la maggioranza che ha, potrebbe benissimo governare, se solo si decidesse a farlo anziché costringere tutto il mondo politico a occuparsi dei suoi guai giudiziari; inoltre, la volontà popolare ha conferito a lui il mandato di governare, ma è una forzatura sostenere che il popolo è d’accordo nello sfascio del territorio e dei conti pubblici, nell’inazione di fronte alla crisi e alla disoccupazione, e via elencando.

Davanti a questi pericoli gravissimi per la democrazia in Italia, D’Alema che fa? Rilancia l’inciucio. Propone il dialogo. In cambio riceve continue promesse di venire candidato a poltrone di prestigio, e le riceve proprio dal centrodestra.

Dopo quindici anni ancora non è chiaro se D’Alema non ha capito che a trattare con un baro c’è solo da perdere, o se è baro egli stesso, ai danni del centrosinistra, dei suoi elettori, e dell’Italia medesima.

Formigoni Comunione e Liberazione ed il marcio della sanità lombarda


"CLecca"


Se non fosse che le cosiddette prove esposte nel web non mi convincono sembrerebbe proprio che questa storia della statuina in faccia sia l’atto un pò sanguinolento di una commedia inscenata ad arte.



Guardate come sono riusciti a ricreare le condizioni di un inciucio spostando il discorso dall’”inadeguatezza del premier” – a cui si era giunti anche grazie al 5 dicembre -  alla “necessità di riforme condivise in un clima diverso” e tutto ciò bombardandoci per un paio di giorni con una strategia degne dei servizi di un paese sgangherato e marcio come il nostro.


Non è un caso che si riveda spesso in giro la faccia di D’Alema…

Comunque mentre ci occupiamo del popolo dell’amore che ci riempie ogni giorno di gioia e  - ammettiamolo -  siamo proprio delle bestie noi che non lo comprendiamo, il governo sotto traccia lavora per noi.
Infatti ( notizie  riprese da qui  http://blog.libero.it/lavoroesalute/7799533.html ) vuole ridurre i posti letto per malati acuti dal 3,8 al 3,3 per mille (7-10 mila posti letto in meno), arrivando ad “ipotizzare persino accordi interregionali sulla mobilità per cui ad ogni cura eseguita in un'altra regione dovrà corrispondere analoga riduzione di posti letto nella regione di appartenenza”.
“Pesante intervento anche sul personale attraverso ipotesi di organico standard con ridimensionamento dei fondi per i contratti integrativi e conseguente riduzione degli organici nelle strutture semplici e complesse.”
“Introduzione di ticket: in caso di squilibrio già definito nel secondo trimestre dell'anno in corso, scatto obbligatorio di ticket sulla farmaceutica e sulle cure specialistiche con superamento e cancellazione di ogni tutela sociale attraverso l'annullamento di tutte le esenzioni”.
Inoltre v’è l’obbligo di introdurre il ticket sulla parte “alberghiera per le prestazioni medico-chirurgiche in day hospital o in ricovero ospedaliero, introduzione di un incremento della tariffa a carico dei cittadini per le prestazioni in intramoenia. Per la riabilitazione nelle strutture accreditate, scatto della totale o parziale compartecipazione a partire dal 45° giorno anziché dal 60° come attualmente in vigore”.
Anziché colpire privilegi, sprechi e connessioni malavitose insite nel sistema, con appalti e gestioni esternalizzate a vantaggio di amici degli amici, si cancellano diritti e si comprimono servizi nell’ottica di un esasperato economicismo secondo il modello lombardo.
In questo modo il governo non sta solo compiendo l'ennesimo intervento pro-crisi, riducendo l'occupazione e peggiorando la condizione delle fasce sociali più deboli.
Sta anche attaccando pesantissimamente la sanità pubblica con un progetto preciso e dichiarato. Sviluppare il "terzo pilastro" cioè consegnare al sistema a capitalizzazione e ai privati la sanità.
Mentre i programmi televisivi che il nano napoleonico ormai condiziona al 90% nelle sei reti, senza considerare le recenti involuzioni de LA 7 per via di Telecom, ci allietano con il natale dei buoni sentimenti e degli  inciuci in rapido avvicinamento, in Lombardia i governanti sono sull’orlo dell’esaurimento nervoso, perché il modello lombardo  imperniato sugli amici degli amici del “Celeste”Formigoni comincia a scricchiolare..
La logica del profitto applicata ai servizi è la ratio della nascita stessa dei cattolici popolari, il braccio armato politico affaristico di Comunione e Liberazione che nel tempo ha sempre trovato sponda nella fazione andreottiana, passata armi e bagagli a fare affari con il berlusca quando questi decise di scendere in campo.
Io personalmente ho conosciuti alcuni fra i dirigenti di C.L. che negli anni ’80, in fase di proselitismo esasperato ( è una vera setta senza se e senza ma), giravano per tutte le università cercando di raccattare persone e contratti con una furia agonistica che neanche i craxiani della Milano da bere avrebbero potuto vantare.
La voracità affaristica di questa congrega è incredibile ed ormai nota.
Alcuni di loro per convincermi ad entrare nelle loro fila, mi dissero che loro erano diversi dagli altri gruppi cattolici, per loro era “essenziale vincere, non partecipare” sicché”come in una corsa di cavalli, se c’era da truffare le regole o dopare il cavallo, lo facevano a cuor leggero”, “noi non siamo come gli altri cattolici che porgono l’altra guancia e vogliono solo testimoniare la loro presenza”, “noi vogliamo vincere, il nostro cavallo deve vincere…”
Pertanto l’esito giudiziario delle loro attività frenetiche era un po’ iscritto nel dna
La guardia di finanza di Milano un paio di mesi fa  ha arrestato con l’accusa di riciclaggio Rosanna Gariboldi, moglie del parlamentare del Pdl, Giancarlo Abelli, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dai pm Laura Pedio e Gaetano Ruta.
Con la stessa accusa, sono state arrestate altre tre persone, tra cui l’imprenditore Giuseppe Grossi che, alla guida della società “Sadi”, era considerato il “re delle bonifiche”. La signora Abelli è accusata di aver ricevuto soldi da conti esteri a Montecarlo “schermati” dell’imprenditore Grossi.
I dati del computer dell’ avvocato Fabrizio Pessina di Chiasso, fermato a Malpensa  in primavera, fanno tremare il Palazzo. La rete degli inquirenti comincia a chiudersi e fra le maglie anche molti insospettabili.
Tornando ad Abelli tutti sanno che è il capo della segretaria di Sandro Bondi, il coordinatore nazionale del Pdl di Berlusconi.
Abelli non è un nome da poco nella politica che conta. Non per  nulla a Milano è conosciuto come il “Faraone”, l’uomo forte della sistema sanitario lombardo, da mille agganci con il vecchio potere democristiano e il nuovo centro destra italiano. Sarebbe stato Pessina a spiegare agli inquirenti che il conto denominato “Associati”, in una banca di Montecarlo,  su cui si era avuta una sostanziosa movimentazione, era riconducibile  all’assessore provinciale pavese.
Adesso capite il motivo per cui qualche giorno fa il “Celeste” Formigoni ha emesso un sospiro di sollievo il cui rumore ha sorvolto le alpi.
Si è sentito sollevato per l’avviso di garanzia che lo ha raggiunto certificandolo "solo" come  un grande  inquinatore insieme alla Moratti, tanto che ne ha dato l’annuncio con enfasi, sventolando il foglio arrivato dalla Procura di Milano.

Ha fatto un po’ il teatrante ,  sorridente, ironico, sollevato. E sapete perché ? Perché era ben altro l’avviso di garanzia a cui tutti avevano pensato e cioè proprio alla indagine scaturente dall’arresto di Grossi e dal computer di Pessina.
 Quando e se il celeste venisse  indagato per questa storia , ebbene in tal caso avrà ome minimo gravi scompensi cardiaci e più che celeste diverrà di colorito un pò grigio.
Sembra che ci siamo molti giocatori di poker fra i politici ultimamente, nel senso – e l’esempio vien dall’alto – che la partita è una scommessa definitiva ripetuta ogni volta puntando tutto quel che si ha sul piatto. Non potrà andare sempre bene. Ci sono un paio di grosse questioni che stanno rovinando il sistema lombardo.
1) Documenti inediti interni alla regione confermano l’anomalia dei controlli mancati.
Per trasformare la sanità in una macchina da soldi manovrata dai politici, basta azzerare l'efficacia dei controlli sulla spesa pubblica. Le cause della degenerazione di un sistema dove "i malati servono a produrre profitti", mentre i medici diventano "sciacalli" (così i giudici di Milano riassumono l'inchiesta sulla clinica Santa Rita), vengono confermate anche da documenti interni alla Regione Lombardia, finora inediti.
Già 13 mesi prima dello scandalo, i tecnici di fiducia del governatore ciellino Roberto Formigoni denunciavano che i nuclei regionali di controllo (Noc) non riescono mai a scoprire "nessuna anomalia". Nel documento, mai pubblicizzato, i tecnici di Formigoni contestano proprio "la mancanza di un serio controllo nella gran parte delle strutture". E giudicano "difficilmente comprensibile la quasi totale assenza di sanzioni" anche dove si registra "un'alta percentuale d'irregolarità". Il problema è che 
la Regione interviene solo se "superano la soglia del 5 per cento": un livello "impossibile da dimostrare nella pratica", perché appena ci si avvicina, i Noc si fermano. Questa mancanza di controlli riguarda tutti i rimborsi, non solo le cliniche indagate. Una torta enorme. Dal 1995 a oggi la Regione ha distribuito alla sanità privata più di 30 miliardi di euro.

2) Nella clinica Santa Rita molti omicidi volontari.
La procura insiste: nella clinica Santa Rita sono stati commessi omicidi volontari sui pazienti.
E una nuova consulenza dimostrerà il nesso causale tra gli interventi «inutili e dannosi» e le morti. È questa la prossima mossa della procura nell' inchiesta sulla clinica milanese [...] per stabilire che le operazioni sono state causa prima dei decessi. Per i magistrati Brega, che resta in carcere per le lesioni gravi e gravissime, la truffa al Sistema sanitario nazionale e il falso, aveva messo in conto la possibile morte dei pazienti - non solo quei cinque, visto che altri venti casi sono al vaglio - pur di ottenere i rimborsi dalla Regione. 

L'inchiesta potrebbe intanto virare sul versante politico, spinta anche dalle intercettazioni telefoniche. Una in particolare getta un'ombra oscura sui rapporti tra 
la Regione e il proprietario della clinica Santa Rita, il notaio Francesco Paolo Pipitone. Il 14 marzo 2008, il notaio alza il telefono per chiamare ...indovinate chi?
Gian Carlo Abelli, assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale della Regione Lombardia, ora anche vice coordinatore nazionale di Forza Italia, il faraone.

L'inchiesta che ha portato a 32 avvisi di garanzia a dirigenti e dipendenti dell'ospedale Galeazzi, per il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, non rappresenterebbe ''nessuno scandalo"
Caro Formigoni attento, giocando così a poker per distruggersi basta una sola mano persa...

Rosellina970

giovedì 17 dicembre 2009

Dialogo? Con chi?


L'ANOMALIA ITALIANA

POPULISTA E LA 
MORAL

SUASION*



200px-Pierocalamandrei
P.Calamandrei




60 anni fa la DC ed il PCI, pur volendo mondi diversi ed anzi opposti, scrivevano insieme la carta dei diritti costituzionali, creando un recinto comune di reciproco riconoscimento in certi valori.
Io sinceramente non vedo cosa oggi potremmo mai firmare insieme con Berlusconi ed i suoi accoliti, se non il suo mandato di cattura e l’elezione a domicilio presso uno dei suoi 70 avvocati.
Qui nasce l’anomalia italiana: dall’aver permesso che potesse entrare in politica uno così, un delinquente politico di siffatta sfacciataggine. Ciò non toglie che anche il peggiore dei delinquenti, per noi democratici, non debba mai ricevere violenza gratuita, per nessun motivo.

Loro, gli antidemocratici - coloro che ci stanno prendendo a spallate la casa costituzionale, la casa di tutti - sono sicuro che al posto nostro non si farebbero scrupolo di somministrare violenza agli avversari politici - la loro storia è storia di violenza, minacce e bombe sui civili - ma noi non possiamo, per quella forma di superiorità morale e politica che ti è concessa dall’essere dalla parte giusta, quella della democrazia.
Quindi sgombrato il campo da strumentalizzazioni di accattoni vari sull’episodio di ieri l’altro, concentriamoci sulla anomalia italiana.

Questa anomalia italiana verrà prima o poi ad esplodere proprio nel settore che più sta a cuore al premier: la giustizia. E’ una anomalia grave : pensate al metodo della moral suasion praticato da tutti i Presidenti della Repubblica da Einaudi in su. Allora si poteva confrontarsi, anche fra nemici agguerriti come era l’establishment italiano atlantico di fronte al mondo del partito comunista.
Vi era un quadro di valori e di principi condivisi tra chi aveva scritto insieme la carta costituzionale, pur appartenendo a parti del mondo diverse ed opposte. Questo quadro di compatibilità Berlusconi l’ha mandato a pezzi, ed ora vuole ultimare il lavoro: del resto vi sembra che assomigli a qualcuno fra coloro che hanno firmato la carta 60 anni fa?

Se torniamo a quel tempo il premier ricorda qualcosa di diverso dai padri della patria. Sessant’anni fa forse l’avremmo trovato a tentare fortuna cantando nelle navi degli emigranti piuttosto che nel mercato nero delle radio a transistor appena portate dalla U.S. Army. Oppure impresario del varietà con Renato Rascel e Totò.

Ma mai nessuno di noi riuscirebbe, chiudendo gli occhi a vederlo fra Nenni, Togliatti e De Gasperi pronto a firmare la Carta o preso in amabile discussione istituzionale con Calamandrei.
Fuori dall’Italia l’avrei visto bene trafficare con Batista a Cuba, gestire teatri e bordelli per la mafia di “brucchlino”, e darsi da fare per rivendere sottocosto l’oppio nascosto tra le confezioni di foglie di tabacco per i sigari Avana, da smistare poi a Miami.

Tornando alla moral suasion, oggi gli angoli non sono più arrotondabili con la persuasione saggia di un presidente, ora sono tutti spigolosi, perché i due eserciti non hanno un mondo di valori e principi condivisi : le odierne spallate e prove di forza porteranno a breve ad uno scontro vero.
Ciò dovrebbe far pensare il nostro Presidente se non si sia arrivati al punto limite in cui certe cortesie istituzionali siano ormai malriposte e se non sia venuto invece il momento di impugnare la costituzione e sbatterla in testa a questi alieni ogni volta che serva!
Gli ultimi mesi hanno dato il benservito a chi pensava che era solo un problema di galateo e di linguaggio.

Parliamoci chiaro, l’anomalia populista è presente nella nostra storia e le tendenze autoritarie sono presenti nella storia di tutta Europa.
C’è una parte d’Italia conservatrice e reazionaria, formata da piccoli e piccolissimi imprenditori e lavoratori autonomi, e c’è una ampia clientela articolata in potentati locali prossimi alla criminalità organizzata, ed entrambi questi gruppi pretendono non solo il riconoscimento politico delle loro esigenze – vedi la mitologia del taglio delle tasse e del federalismo - secessionismo – ma anche di smettere di essere una anomalia ed addirittura rimodellare la costituzione a propria immagine e somiglianza.

E ora due cose sugli eroi televisivi.

La prima.
Queste sere in televisione sembrava fosse nato un nuove eroe, un nuovo Mangano, anzi due, i fratelli Graviano. Loro non parlano di Dell’Utri e Berlusconi e quindi sono accolti da eroi nei TG di RAISET: Fede commosso e Minzolini che imbraccia il fucile contro i giudici colpevoli di far domande.
Spatuzza è un pentito, non vale una cicca ed è un assassino sanguinario e schifoso a cui nessuno deve credere neanche un po’. I mandanti mai pentiti di stragi di mafia Filippo e Giuseppe Graviano sono invece salvatori della patria , valgono oro, che bravi figli.
Ma qualcuno dovrebbe ricordarsi almeno la cronaca dei fatti: Spatuzza ha detto che Giuseppe Graviano gli riferì del contatto e dell’accordo con Dell’Utri e Berlusca.
Giuseppe Graviano ha rifiutato di deporre ed ha detto che parlerà quando sarà venuto il momento, facendo sapere a tutti che col 41 bis si sta male in salute.
Chi ha detto di non sapere nulla dei due politici è il fratello Filippo, del quale Spatuzza non ha parlato, mai.
Lui aveva parlato del fratello Giuseppe che ha ben fatto sapere con dovizia di motivazioni che non avrebbe parlato…

La seconda.
Decine di programmi televisivi di RAISET hanno ospitato dalla mattina alla sera transessuali a frotte sull’onda dell’affare Marrazzo per cogliere ed esaltare il ludibrio contro lo scandaloso esponente del PD, che si è dimesso da Presidente del Lazio.
Solo Santoro e dopo minacce de diffide di chiusure e censure varie ha ospitato la escort più famosa del mondo, che nessun altro ha mai sentito nel servizio pubblico.
E c’è ancora chi nega RAISET?

Crazyhorse70

*Questo è il post dei esordio di uno dei miei nuovi co-blogger (benvenuto!) 

mercoledì 16 dicembre 2009

Ecco le prove


I VERI MANDANTI? A SINISTRA, OVVIAMENTE.


Alcune affermazioni di Berlusconi

"Se i cittadini non dovessero confermare un sindaco come Cammarata e un buon governo che hanno operato così bene, dovrebbero essere ricoverati per infermità mentale tutti. "(da Ansa, 5 maggio 2007)

[Riferendosi a Prodi] "Ho bisogno di un killer. Ma non c'è nessuno disposto a farlo, al momento." (da Libero, 21 novembre 2006)

"Se la sinistra andasse al governo il risultato sarebbe miseria, terrore e morte, come accade in tutti i posti dove governa il comunismo." (dal Corriere della sera, 17 gennaio 2005)

"La sinistra sta sempre dalla parte sbagliata. È stata contro Hitler, ma non contro Stalin. Certo, non sono così cieco da non saper distinguere Stalin da Fassino... Fassino poi è così magro e non ha i baffi." (da la Repubblica, 3 febbraio 2005)

"La media degli Italiani è un ragazzo di seconda media che nemmeno siede al primo banco... È a loro che devo parlare." (dal Corriere della sera, 10 dicembre 2004)

“C’è una realtà che è esattamente il contrario di quella che hanno scritto in questi giorni, perché si tratta di giudici che sono estremisti di sinistra” (Maggio 2009, Panorama)

"...le gravissime dichiarazioni del Presidente del Consiglio in data 24 marzo 2009, con le quali si è definita la magistratura come “una “metastasi”, aggiungendo che la magistratura fiorentina è come “..un Moloch che sa solo colpire e contro il quale occorre reagire”, in relazione alla condanna in primo grado dei responsabili della società che ha eseguito i lavori dell’Alta velocità nel territorio toscano..." (Dichiarazione della Giunta sezionale dell'ANMMarzo 2009)

Alcune dichiarazioni di Borghezio:
“Vogliamo usare il vostro linguaggio, mafiosi di Roma, é un avvertimento mafioso alla libera autodeterminazione dei cittadini di Novara e dei cittadini liberi della Padania … non é igienico che l’ex segretario innominabile di Novara si presenti alla prossima seduta del Consiglio comunale. Per usare il vostro linguaggio, mafiosi di Roma, questo é un avvertimento!” (dichiarazioni del 18 ottobre 1996, Ordinanza 150-2000 e Sentenza n. 51–2002 Corte Costituzionale)
Dal celebre “discorso della palandrana”: “queste brutte barbe (i musulmani,  ndr), questi pupazzi con la palandrana, un giorno o l’altro li prendiamo per la barba e li cacciamo via a calci in culo”
Sul compagno di partito Boso quello che voleva prendere le impronte dei  piedi ai neri, voleva farli votare sul Monte Bianco, e aveva chiesto  l’apartheid ferroviaria, disse: “Boso è il tipo umano del padano, un po’ ex  carabiniere un po’ boscaiolo, un po’ cacciatore, un po’ uomo libero... Piace per questa sua natura ruspante e genuina, spesso anche ruvida, grezza,  espressione indubitabile di una realtà viva, vorrei dire boschiva…  All’inizio ci confondevano. Lui è meno parole e più fatti. Io con le mie  interrogazioni feci togliere la scorta a Sgarbi, lui lo prese a calci nel  sedere. Marciamo divisi e colpiamo uniti”
Ad un raduno della Lega Nord a Voghera, Borghezio e i suoi sostenitori recitarono quella che loro chiamano «la preghiera dello zingaro», che dice: “un bel milione dacci al mese, tanto il Comune non ha altre spese, dacci una casa con priorità, perché siam nomadi ma restiamo qua, non vorremmo però essere “gasati” dai Vogheresi oggi un po’ incazzati”.  Il testo era stato fatto opportunamente circolare su dei volantini.
 “Sono venuto molto volentieri, ma per quanto mi riguarda questa è l’ultima manifestazione senza bastoni. Cominciamo a dare segnali, e un bel segnale è una scarica di legnate; controlliamoli noi con delle ronde questi posti, e siccome sono luoghi impervi appoggiamoci a sostanziosi bastoni” (Villa Spada, Bologna 24 giugno 2005).
Sabato 29 Ottobre 2005 “Musulmani fondamentalisti vaffanculo… Non c’è pietà  per nessuno, verrà il giorno della resa dei conti, e si scoprirà che c’è una Lega dura… Prendiamo esempio da quei Paesi europei dove chi sbaglia viene preso a calci anche dalle vecchiette!”
Non dimentichiamo che costui è stato anche sottosegretario (alla Giustizia) della Repubblica Italiana.

Dichiarazione di Maroni:

«Per contrastare l'immigrazione clandestina non bisogna essere buonisti ma cattivi, determinati, per affermare il rigore della legge».

Dichiarazioni di Bossi (solo alcune):

"Dobbiamo cacciare i clandestini e fare il federalismo fiscale per questo useremo tutti gli strumenti che servono. Non so cosa vuole la sinistra, noi siamo pronti, se vogliono fare gli scontri io ho trecentomila uomini sempre a disposizione, se vogliono accomodarsi... ....I fucili sono sempre caldi"
 
"Abbiamo il dovere morale di liberare il nostro popolo da questa Italia schiavista. Il potere colonialista imbecille non capisce che il popolo aspetta solo il momento per attaccare, e quel momento verrà"
 "Prepariamoci moralmente per la lotta, anche se si rischierà di lasciarci la vita".
 
"Se la Lombardia chiude i rubinetti l'Italia muore in cinque giorni perché vivono con i soldi dei lombardi. I lombardi non hanno mai tirato fuori i fucili ma per farlo c'è sempre la prima volta".
 
«Quando Casini e i suoi parlavano in Aula dei contadini li trattavano come se fossero dei ladri. Ma i ladri delinquenti, semmai - precisa - sono i vecchi democristiani che hanno creato le quote latte in cambio di un po’ di finanziamenti per il Sud».
« L’Udc e le nuove sigle mascherate sono il passato che cerca di tornare il passato che cerca di tornare. Non date un solo voto a quella gente lì che merita solo legnate. ».

Per le dichiarazioni leghiste, la fonte è openpolis.

Ultim'ora


HANNO ARRESTATO PROSPERINI

prosperini
L'assessore regionale allo sport e al turismo della Lombardia, Piergianni Prosperini della Lega Nord, e' stato arrestato dalla Guardia di finanza con le accuse di corruzione e turbativa d'asta, nell'ambito di un'inchiesta sugli appalti del pm Alfredo Robledo.
La guardia di finanza. Per tangenti. 

Gli extracomunitari portano la criminalità...

domenica 13 dicembre 2009

Santa Alleanza anti-B.


FINCHE' VITTORIA NON CI SEPARI

partigiani_liberazione

Pierferdy Casini, a mio giudizio con una operazione tardiva, ma nondimeno opportuna, lancia l’idea di una specie di CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) per mandare a casa il lestofante.
In altre parole, lui dice: “Se si decide a governare e risana l’Italia, bene (sic!), ma se pensa di poterci intimidire con lo spauracchio delle elezioni anticipate, si sbaglia. E si sbaglia perché allora facciamo una Grosse Koalition contro di lui, e c’imbarchiamo l’UDC, IL PD e IDV più i transfughi di Fini. E la maggioranza la troviamo in cinque minuti. Così si fa un governo tecnico. Se invece si va alle elezioni, facciamo un cartello elettorale contro B., e col cavolo che vince.”

Ora, caracollando in giro per i siti, i blog e i forum che frequento, vedo che le posizioni dei vari commentatori sono più o meno le seguenti:

a) Gli entusiasti: che evidentemente stufi marci dello psicopatico di Arcore, si trovano d’accordissimo con Casini, e non vedono l’ora.

b) I radical chic di sinistra: che al grido “mai con Cuffaro”, si dicono schifati all’idea di un’alleanza con Casini e soci.

c) Gli scettici: quelli che vedono in questa operazione una nuova accozzaglia di sigle senza nulla in comune salvo l’antiberlusconismo, e quindi incapace di governare.

d) I tuttugualisti: sono coloro i quali sostengono che è tutto uno schifo, tutto un magna magna, il PD è complice di B. e quindi chi se ne frega, loro a votare non ci vanno più.

Il sottoscritto, lo dico senza mezzi termini, pensa che abbiano torto un po’ tutti. Ma che gli entusiasti abbiano meno torto degli altri.
Infatti, quelli che ho chiamato radical chic sono i più formidabili (per quanto inconsapevoli) alleati di B.: se i loro Eroi (Bertinotti, Pecoraro Scanio etc.) non avessero messo le mine sotto al sedere al Governo Prodi per ben due volte (la seconda con l’appoggio di Mastella), ora non saremmo in questa situazione. E se loro, da elettori, avessero davvero coscienza di che cosa rappresenta B. sarebbero andati a votare di corsa, sia pure turandosi il naso coi tappi di damigiana, anche nel 2006 e nel 2008. E B. sarebbe oggi finito politicamente. E potremmo finalmente fare una critica feroce alla sinistra, mentre siamo ancora costretti a turarci il naso.

I tuttugualisti? Non parliamone, peggio che andar di notte. Quelli non distinguono un ladro di caramelle da un narcotrafficante, mettono sullo stesso piano chi paga il pizzo e chi lo pretende, la moglie picchiata e il marito picchiatore (perché la moglie picchiata non si ribella e quindi è complice). Lasciamo perdere.

Gli scettici: se nel ’44 avessimo dato retta a loro, adesso avremmo ancora il Duce al potere (e infatti poco ci manca). Nel CLN c’era di tutto, dagli azionisti agli anarchici, dai socialisti e comunisti ai democristiani, e persino molti ex fascisti pentiti. Lo sapevano tutti, che dopo aver mandato a casa i nazifascisti, non sarebbero stati in grado di governare INSIEME. Ma il punto non era quello. Il punto era salvare la Patria e la Democrazia. Come si possa pretendere oggi, di liberarci di B. senza mandarne a casa il governo, senza fare opposizione tutti insieme, senza costituire un cartello elettorale, non lo sa nemmeno la Madonna.

Il problema della governabilità dell’Italia verrà DOPO aver determinato la DEFINITIVA CADUTA di Berlusconi.
E proprio adesso che si vedono gli scricchiolii persino nella compagine cattolica e di destra, questo è il momento.
Io la vedo così.
Come ha scritto Fiordisale su Piovono rane:

“qua si dovrebbe fare lo sforzo comune di riazzerare le proprie convinzioni (cioè quelle di ciascun partito) e frebare lo spirito bastardello e opportunista che imporrebbe di sfruttare le temporanee alleanze per prpri fini personali (di partito). Chessò laicismo Vs clericalismo; sacralità della vita Vs eutanasia; etc. L’obiettivo comune deve essere solo quello di mandare a casa questo piccolo duce. Finalmente anche i politici si sono svegliati ed hanno capito la pericolosità della situazione. Ad oggi l’unica cosa che ci ha salvato dalla catastrofe è stata la costituzione, ma vorrei anche focalizzare che la costituzione è riuscita a mantenerci liberi, non occupati. In molti hanno perso il lavoro, altri lo perderanno a fine anno, altri ancora stanno facendo i conti coi mutui. Abbiamo bisogno di toglierci dalle scatole quest’individuo perchè il nostro parlamento riprenda a lavorare per la collettività, occupandosi dei problemi concreti della gente.
Quindi va bene (anzi benissimo) una sacra alleanza contro il demone (con un programma che definirei di crisi), ma poi che ciascuno si rivolga al suo elettorato col rispetto che questi merita.”
Sono stradaccordo, ma aggiungo che si deve fare questa sacra alleanza NON SOLO per mandare a casa questo governo di delinquenti, corrotti, razzisti, fascisti e incapaci: bisogna farla per proseguire sino alla v ittoria finale: che non può che consistere nella FINE POLITICA di B.

venerdì 11 dicembre 2009

Se ci fosse un malato al potere


OGNI TANTO MI VIENE QUESTO DUBBIO

Chirac_Bush_Blair_Berlusconi


Il quadro clinico:
  1. Senso grandioso del sé ovvero senso esagerato della propria importanza
  2. È occupato/a da fantasie di successo illimitato, di potere, effetto sugli altri, bellezza, o di amore ideale
  3. Crede di essere "speciale" e unico/a, e di poter essere capito/a solo da persone speciali; o è eccessivamente preoccupato da ricercare vicinanza/essere associato a persone di status (in qualche ambito) molto alto
  4. Desidera o richiede un’ammirazione eccessiva rispetto al normale o al suo reale valore
  5. Ha un forte sentimento di propri diritti e facoltà, è irrealisticamente convinto che altri individui/situazioni debbano soddisfare le sue aspettative
  6. Approfitta degli altri per raggiungere i propri scopi, e non ne prova rimorso
  7. È carente di empatia: non si accorge (non riconosce) o non dà importanza a sentimenti altrui, non desidera identificarsi con i loro desideri
  8. Prova spesso invidia ed è generalmente convinto che altri provino invidia per lui/lei
  9. Modalità affettiva di tipo predatorio (rapporti di forza sbilanciati, con scarso impegno personale, desidera ricevere più di quello che dà, che altri siano affettivamente coinvolti più di quanto lui/lei lo è)
“La vulnerabilità dell’autostima li rende (questi pazienti) notevolmente sensibili ai giudizi negativi: sebbene spesso possano non dimostrarlo esternamente, di fatto tendono a viverli come vere e proprie umiliazioni, fonte per loro di profondo avvilimento e sconforto. Da un punto di vista relazionale, talvolta, possono reagire alle critiche con sdegno e rabbia, contrattaccando con insolenza; a volte  l’esperienza della disapprovazione può condurli all’evitamento o al ritiro sociale, a partire da vissuti di inadeguatezza e di vergogna.
Se contraccambiano un favore o rispondono ad un obbligo morale, generalmente sono spinti a farlo per ricevere ammirazione, piuttosto che per motivi di riguardo nei confronti del destinatario del loro gesto.
Da un punto di vista lavorativo, sebbene l’elevata ambizione possa condurre tali individui a risultati importanti, l’intolleranza alle critiche tende a compromettere gravemente la loro performance. In questo senso, il funzionamento professionale o, più in generale, il rendimento in prestazioni di varia natura, può risultare piuttosto modesto, a causa della riluttanza di tali individui ad accettare il rischio in situazioni nelle quali è possibile un fallimento o una sconfitta o devono negoziare i loro scopi con i colleghi.
Infine, da un punto di vista affettivo, l’eccessiva richiesta di ammirazione, unitamente all’assunzione di atteggiamenti arroganti da una parte, noncuranti e distaccati dall’altra, compromettono enormemente la qualità delle relazioni stabilite. In generale l’area delle relazioni affettive è molto compromessa in questo disturbo: le relazioni sono poco piacevoli per la persona stessa e questo può essere causa di intensa sofferenza per il partner.” (http://www.terzocentro.it/cosa_curiamo/disturbi_di_personalita/narcisistico.asp)
Cosa dite? No, non stiamo parlando di lui. E’ il quadro clinico del DNP (Disturbo Narcisistico della Personalità) secondo il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, quarta edizione (DSM IV).
“La diagnosi secondo il criterio DSM IV richiede che almeno cinque dei suddetti sintomi siano presenti in modo tale da formare un pattern pervasivo, cioè che rimane tendenzialmente costante in situazioni e relazioni diverse.” (Wikipedia)
Ora, una riflessione. Se a tutti i profani che leggono queste cose, me compreso, riconoscono immediatamente che una persona famosa è affetta da DNP, e incidentalmente è primo ministro di un Paese, perché nessuno psichiatra di quel Paese avanza ufficialmente lo stesso sospetto?