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domenica 26 febbraio 2012

Forse può nascere la Terza Repubblica

IL VENTO CAMBIA



a) La sentenza di Milano sul caso Mills. 
Solita storia, già vista. Un sistema ipergarantista. Un imputato che ha avuto un potere quasi illimitato, e che si è fatto delle leggi che ne impediscono la condanna. Un'informazione a lui in gran parte asservita (ancor oggi la RAI è gestita dai dirigenti da lui nominati). E un messaggio vagamente minaccioso lanciato dalla difesa durante l'arringa finale: "confidiamo che questa corte, nonostante tutto, saprà giudicare con imparzialità". Di seguito, il solito coro di piagnistei  sulla inesistente "persecuzione" del reo (perché di reo si tratta, benché non punibile) e di balle sulla sua "innocenza".
Di diverso, rispetto a prima, c'è che i TG RAI non hanno titolato -mentendo - che Berlusconi è stato "assolto" (come fecero invece in analoghi casi in precedenza), bensì "prosciolto per prescrizione" - il che invece è vero alla lettera. 
La difesa si lascia scappare che avrebbe preferito l'assoluzione piena - con ciò ammettendo implicitamente che B. NON E' STATO ASSOLTO. 
Infatti tutto ciò la dice lunga su due cose. 
Primo: è palese che la sentenza di proscioglimento per sopravvenuta prescrizione riconosce valide le ragioni dell'accusa, e quindi riconosce le responsabilità dell'imputato (altrimenti lo assolverebbe), ma lo dichiara non perseguibile perché nel frattempo LUI si è fatto una legge apposita, e le leggi per quanto balorde si rispettano. 
Secondo: Sta cambiando il vento e persino i pennivendoli hanno ormai capito che non conviene più leccare i piedi al lestofante.

b) Dopo un feroce assalto delle lobbies, prima tra tutte quella dei cattolici, Monti ribadisce le liberalizzazioni e l'IMU della Chiesa. Ci fosse stato al potere Berlusconi, non avrebbe nemmeno pensato di fargliela pagare, l'IMU. 
Ma il fatto che la Chiesa, anziché alzare barricate e minacciare rappresaglie, se ne sta ufficialmente buona e mostra il suo volto collaborativo (sto parlando del Vaticano, ovviamente, non delle scuole cattoliche che ovviamente strillano) indica che il vento è cambiato.

c) Berlusconi cerca di sedurre Monti e gli propone di sostenerlo anche dopo il 2013. Astuto, il ragazzo, ma questo già si sapeva. Il fatto che però - per la prima volta dopo 18 anni - non urli a tutto il mondo che vuole le elezioni, e persino mette in dubbio la propria ricandidatura, la dice lunga.
 Il vento sta cambiando, e sotto i colpi dei sondaggi - disastrosi per il PDL - persino i suoi fedelissimi devono avergli consigliato un passo indietro. Ricevuto un bel due di picche persino da Casini per la rinascita della Casa delle Libertà, sempre più distante la Lega che oramai ha capito quanto pericoloso sia stato calare i calzoni, per dieci lunghi anni, di fronte alle sfrontate pretese di Berlusconi.

d) Il diplomatico fascista (vedi http://comeungrido.blogspot.com/2011/12/retaggi-di-unonda-nera-calante.html) che era stato messo da Berlusconi e soci a rappresentare il nostro Paese in estremo Oriente, è stato rimosso, senza tante storie, senza se e senza ma. Bene, ci mancherebbe altro, dirà qualcuno; e lo dico anche io. 
Quel che c'è di nuovo è che stavolta ciò è avvenuto come una cosa pacifica, normale. Si scopre che un membro del nostro Corpo Diplomatico è un fascista convinto (e pazienza), ma soprattutto che non esita a fare apologia di fascismo? Normale, lo si rimuove dall'incarico. Come in ogni Paese civile.
Mi ha meravigliato il fatto che la cosa sia avvenuta, appunto, senza clamori. Nessuno che ha strillato alla persecuzione Komunista, all'egemonia culturale dei "rossi", e via così.
Forse anche in questo senso il vento sta cambiando.
Evviva.

PS sento dire da qualcuno, a destra, che se le stesse cose di Monti le avesse fatte Berlusconi (es. sull'art.18) ci sarebbe stata una mezza rivoluzione. 
Ora, a parte il fatto che si potrebbe dire lo stesso per il centrosinistra (vedi le "lenzuolate" di Bersani che, solo per aver tentato le liberalizzazioni venne sepolto da una campagna di stampa senza precedenti, e come lui il povero Visco che cercava, come Monti, di gfar pagare le tasse agli evasori), il paragone non sta in piedi.
Perché se un governo normale ed affidabile propone una revisione dell'art. 18 - ma anche della Costituzione, al limite - se ne può parlare. Se lo propone un governo ladro, filofascista, asservito ben precisi interessi, la cosa puzza alquanto.

venerdì 10 febbraio 2012

Monti promosso con riserva.


A MONTI UN "SEI" SULLA 
FIDUCIA. PER ORA.



Prima di criticare Monti, guardare attentamente questa foto qui sopra.

Allora, mi si sollecita da più parti, in PVT, un parere su Monti e il suo governo.
Avevo preannunciato che si sarebbe dovuto aspettare, a mio avviso, un po’ di più per un giudizio definitivo, e rimango di questo parere.
Tuttavia, son trascorsi due mesi. Un tempo appena sufficiente per poter dare una prima impressione.

Anzitutto, una valutazione politico-istituzionale. Lasciamo andare tutte le bufale dietrologiche, secondo le quali la sola presenza del governo Monti sarebbe un attentato alla democrazia.
Da un punto di vista politico, se vogliamo dire delle cose serie, ha detto bene Lella Costa a “L’Infedele”: questo Parlamento è espressione democratica delle ultime elezioni (2008), ed è quindi a maggioranza di centro-destra. Poteva un governo, per quanto d’emergenza, esser di sinistra?
Ovviamente no.
Quindi rimproverare Monti di essere quello che è – cioè di centrodestra – è una sciocchezza. Sarebbe come rimproverare al povero De Gasperi d’esser democristiano, o a Togliatti di esser comunista.

Detto questo, personalmente da anni dico e ripeto che l’Italia ha bisogno di un centrodestra presentabile. Adesso c’è un governo di centrodestra presentabile. Non mi trova d’accordo su tutto, ma almeno è presentabile. Serio, competente, con un certo senso delle Istituzioni, che sembrava essersi smarrito definitivamente. Con un approccio mediatico decisamente più credibile e – appunto – serio – del precedente (ci voleva poco si dirà: ma se penso a certe intemerate di Bertinotti o Pecoraro Scanio, beh…).

Sul piano economico, hanno cercato di far cassa subito dove potevano farla: ancora una volta presso i soliti noti e tartassati. Ma non potevano fare diversamente.
In compenso, stanno provando a fare le liberalizzazioni (a proposito, dove sono finiti ora i sarcasmi sulle lenzuolate” di Bersani, che erano sostanzialmente simili?); secondo me anche troppo timidamente. Ma le stanno facendo. E sarebbe ora di dire sul muso a certe categorie che sono state sin troppo protette. A cominciare dai tassisti e dai camionisti. Non mi riferisco alle famose licenze, si possono studiare sistemi per risarcire il tassista dei 100 e passa chiloeruro che ha speso per la sua licenza (ma se li ha spesi è perché rendono ben di più dei 15.000 euro annui che denunciano al fisco). Ma non si riesce a capire perché debba esistere una categoria per la quale il principio della libera concorrenza non debba esistere.

Maggior equità? Ci vorrebbe, certo. Ma considerando che il governo sta in piedi grazie ai voti del PDL, potrebbe fare di più, davvero? Io non credo. E’ già un miracolo che stiano finalmente attaccando gli evasori. Altro che crisi, signori, fuori i soldi!

Poi, certo, non è un governo di sinistra. E lo dimostra incaponendosi su un Articolo 18 che con lo sviluppo dell'occupazione e dell'economia non c'entra un cavolo (ache la CGIL però ne sta facendo una battaglia aprioristica). Ma date le circostanze, lo accetto. In altri tempi lo avverserei, sia pure con minor vigore che verso Berlusconi. Ma lo avverserei. In questa temperie storica, gli auguro buona fortuna per noi tutti e dico che è anche il mio governo.