Visualizzazioni totali

venerdì 25 maggio 2012

Se la sinistra non ride, la destra piange

COSA VERRA' DOPO L'IMPLOSIONE 
DEL BERLUSCONISMO


E insomma dai, c'è da divertirsi.

A) In casa PDL
Alfano si presenta in conferenza stampa, dopo che il PDL è praticamente sparito dalle amministrazioni locali, per commentare il tutto. Ci riesce senza pronunciare una sola volta la parola "sconfitta". Berlusconi non sa che pesci pigliare. Depresso, demoralizzato, comunque sempre più preoccupato per i suoi processi e la "roba" di famiglia, tenta di mantenere in vita la sua creatura politica, il partito di plastica, con il polmone d'acciaio. 
Accanimento terapeutico puro. Intanto spera di guadagnare tempo, le elezioni politiche ci saranno tra dieci mesi. Un nuovo predellino non si può fare, e lui non ci può più mettere la faccia (anche perché sennò stavolta, altro che il modellino della madonnina, gli tirano...).

Ha ragione però a dire che il Grillume gli sottrae elettori. E allora pensa di fare un listone civico. Patetico. Anche ammesso, alle prossime elezioni - se non s'inventa qualche altra diavoleria delle sue - rischia la cannibalizzazione: listone civico più PDL tra il 15 e il 20%, e senza uno straccio d'alleato. Ben gli sta.

B) In casa Lega
Giramento di Maroni generale. Al congresso di luglio ne vedremo delle belle. non sono così sicuro che il vecchiaccio di Gemonio voglia farsi da parte. Se non lo fa, la Lega ne esce balcanizzata, una bella guerra civile interna e rischia di sparire per davvero. Se non è già sparita. Adesso pensano di non andare al Parlamento (quello vero, di Roma, non la pagliacciata di Mantova), per aventinizzarsi nelle amministrazioni locali - le poche che son rimaste leghiste. Può essere un'idea per ritornare alle origini e ri-radicarsi nel territorio.
Nel frattempo, a me italiano e patriota, l'idea di non averli più lì a legiferare le loro cazzerie, beh, devo dirlo? Mi fa star bene, ecco.

C) In casa PD
Il solito casino. Riescono a non vincere anche quando vincono. Adesso sembra che persino D'Alema si stia convincendo che allearsi al centro non sarebbe un buon affare. Nel frattempo ripetono per l'ennesima volta da quindici anni che si devono rinnovare con una proposta politica forte e di programma. L'avessero fatto anziché ripetuto, non sarebbero in queste condizioni. Speriamo bene.

D) In casa Grillo
Adesso si ride. Eh già, perché ora che i cinquestelluti cominciano a conquistare qualche poltrona, i nodi verranno al pettine. Come si fa a essere partito di lotta e di governo, per dire, è una cosa difficilissima, che ha schiantato gente più tosta di loro. Come si fa a essere un movimento che si candida e che vince le elezioni, sì, ma senza struttura né gerarchia, con un Grillo fra i piedi?
Si perché a Grillone devono molto (se non ci fosse stato lui, col cavolo...), però al di là delle dichiarazioni formali è un bel ducetto pure lui.

E) In casa Terzo Polo
Casini, che aveva fiutato la fine del Berlusconismo con un lustro d'anticipo e infatti s'è smarcato con un tempismo che Fini non ha avuto (e infatti lo sta pagando), visti i risultati delle amministrative ha staccato la spina al Terzo Polo. Rutelli? Non pervenuto.
Penso che sopravviverà solo l'UDC, magari cambiando nome per l'ennesima volta, nella speranza di essere ancora una volta "l'ago della bilancia".

F) Arriva Montezemolo
Un altro manager/imprenditore "prestato" alla politica, con un bel programma neoliberista, che ha passato la sessantina, è ossessionato dalla propria immagine, e si rivolge ai moderati "che non vogliono consegnare il Paese alla sinistra". 
Questa devo averla già sentita.
Ma è capace che l'elettorato di destra abbia trovato un Berlusconi beneducato, magari non eversivo. E allora siamo a posto.
Ho idea che il prossimo avversario possa benissimo essere lui.
Certo, sempre meglio che un pazzoide puttaniere corrotto e corruttore, amico dei fascisti e dei razzisti, con una certa tendenza all'egocrazia.
Ma voglio vederlo, Luca Cordero, come farà a coalizzare davvero l'area ex-PDL senza vellicare le loro tendenze anti-tasse, anti-immigrati, anti-ordine, anti-Europa, e via discorrendo.

Teniamoli d'occhio.