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venerdì 29 giugno 2007

Adolefiglia


UNA DIGRESSIONE PERSONALE

... e adesso HAI 13 ANNI

"e intanto il tempo se ne va
e non ti senti più bambina;
si cresce in fretta alla tua età,
non me ne sono accorto prima.
E intanto il tempo se ne va
tra i sogni e le preoccupazioni.
Le calze a rete han preso già
il posto dei calzettoni. (...)
 E tra poco la sera uscirai:
quelle sere non dormirò mai"

mercoledì 27 giugno 2007

Un caso di coscienza


questo, signore e signori, è un caso di coscienza

domenica, 24 giugno 2007
Italiani all'estero


Ci sono storie che riempiono di rabbia.
Uno studente universitario arriva in Italia dal Marocco, perché deve contribuire a mantenere la famiglia.
Per dodici anni, Abou Elkassim Britel lavora nel bergamasco come elettricista, sempre in regola. Incontra e sposa una ragazza italiana.
Diventa cittadino italiano.
L'elettricista ha una funzione, e per questo lo si potrebbe dire, "integrato".
Non è certo di quelli che schiamazzano la notte sotto i portici, o che fanno a botte nelle discoteche con gli italiani.
Ma Abou Elkassim non "è" un elettricista: è fondamentalmente un essere umano, che cerca di dare un senso profondo alla propria vita. Ma non alla maniera occidentale, alternando la fitness alla lettura di Carlos Castaneda.
C'è qualcosa in questo, che lo rende molto meno comprensibile dell'ubriacone o dello spacciatore, i quali cercano solo di riprodurre più velocemente i nostri valori.
"Integrazione" vuol dire, riduzione dell'essere umano alla sola dimensione che l'Occidente contemporaneo ammette: a macchina consumante. Chi arriva qui deve, quindi, non solo produrre. Deve acquistare, consumare divertimenti, andare al mare, guardare le vetrine e Sanremo. E poi andare a dormire, che domani ci si alza presto.
Pian piano, assieme alla moglie, Abou Elkassim inizia a tradurre in italiano i classici del pensiero islamico.
Difficile immaginare l'operaio italiano, emigrato in Germania, che si dedica alla lettura e alla traduzione in tedesco del De egressu et regressu animae ad Deum di Giovanni Scoto Eriugena; ma queste cose succedono regolarmente nel mondo islamico.
Non c'è in questo nulla di illecito, ma è una forma chiarissima di resistenza, e quindi la dovrà pagare fino in fondo.
Va in Pakistan nell'estate del 2001 a studiare.
Interessante riflettere sulle reazioni che una simile affermazione potrebbe suscitare nei lettori italiani.
Un occidentale che sia tale nell'animo, all'estero, ci va per fare soldi, in modo da poter andare poi in un altro estero per prendere il sole o andare a donne.
Queste sono cose normali, e quindi da occidentali.
Un occidentale, invece, sa che gli Altri ci vanno all'estero solo per studiare come ammazzare occidentali.
Queste sono cose anormali, e quindi da non occidentali.
In Pakistan non si può certo "andare a studiare", visto che tutto ciò che c'è di interessante da sapere, si sa da noi.
A dire queste cose è spesso chi esalta le "radici giudeocristiane" dell'Occidente. Eppure la madrasa pakistana, con le sue discussioni su Aristotele (Aristut) e Platone (Aflatun), su essere e non essere, sul rapporto tra rivelazione e ragione, è più vicina a quelle radici che all'Occidente di oggi. Come è anche più vicina al lungo discorso con cui è stato costruito il giudaismo.
Un giorno, Abou Elkassim Britel viene arrestato dalla polizia pakistana.
I soliti inafferrabili flussi sotterranei, in stile Pio Pompa, fanno scoppiare la notizia in Italia: Scrive Rai News, "Secondo gli inquirenti potrebbe essere uno dei famosi agenti "dormienti" di Al Quaeda, pronti a svegliarsi e ad agire agli ordini dei comandanti del terrore."
Dopo quattro anni, la magistratura italiana chiuderà il caso per  "totale insussistenza di elementi d'accusa che consentano di affermare che gli indagati abbiano partecipato ad un'organizzazione terroristica islamica".
Ma Abou Elkassim viene prima torturato in Pakistan, poi portato su un aereo della CIA in Marocco. Dove viene condannato a quindici anni di carcere (poi ridotti a nove), in un processo durato mezz'ora.
E' facile immaginare l'infinita sequenza di piccoli uomini che si sono fatti strada su di lui: il poliziotto pakstano che riceve un encomio per aver partecipato all'arresto, il giornalista che riesce per un giorno a pubblicare una notizia scovata da lui, il fotografo freelance di Bergamo che vende ai quotidiani la foto della sua casa, l'appaltatore della CIA che riesce a farsi pagare un altro volo,  il politicante leghista che deve dimostrare che al-Qaeda si nasconde ovunque, il magistrato marocchino che può vantare ancora una condanna per terrorismo.
Questa storia la conosciamo (un po'), perché Abou Elkassim ha la rarissima fortuna di essere cittadino italiano. Ma quante centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo, in questi anni, hanno vissuto esperienze simili, o anche peggiori?
C'è un sito che aggiorna sul suo caso. Quanto meno, andateci o fate un link.
Secondoprotocollo ha organizzato una raccolta di messaggi da rivolgere al Ministero degli Affari Esteri.
(da "http://kelebek.splinder.com/post/12798126/Italiani+all%27estero#12798126)
Grazie a Mattbeck per la segnalazione!
Ancora

martedì 26 giugno 2007

Urcavé!


Mi avete fatto una sorpresa... questo blog ha raggiunto i

10.000 visitatori

mentre ero in vacanza.
Grazie a tutti!

La faccia come il


SU SEGNALAZIONE DEL SEMPRE BENEMERITO BLOGGER "JFK" (Ciao, vecio!)
SENZA TITOLO

FACCIAUGUALE

Interessi di conflitto/2
(Marco Travaglio)

"C'è una sola difficoltà: come vendere il mio gruppo. Se conoscete qualcuno interessato, fatemelo sapere"
(Silvio Berlusconi, al Washington Post, 30 maggio 1994)

"Ne convengo, questa situazione è un'anomalia soltanto italiana"
(Silvio Berlusconi, 7 giugno 1994)

"C'è una situazione di blind trust, la mia azienda oggi è una realtà che non mi appartiene"
(Silvio Berlusconi, 9 giugno 1994)

"Io per primo ho riconosciuto che la scesa in campo di un editore e del proprietario di un grande gruppo economico come la Fininvest era un'anomalia in sé nella complicata situazione italiana. Un'anomalia e una novità senza precedenti"
(Silvio Berlusconi, 29 luglio 1994)

"Stiamo approntando una soluzione seria al conflitto d'interessi, per separare nettamente la mia attività privata da quella pubblica: il blind trust indicato dai tre saggi"
(Silvio Berlusconi, 31 luglio 1994)

"Ho sempre costantemente riconosciuto che c'era un'anomalia da sanare... Sono il primo a proporre una soluzione di separazione drastica tra l'esercizio dei doveri di governo e l'esercizio dei diritti proprietari" (Silvio Berlusconi, 2 agosto 1994)

"Oggi vi annuncio che ho deciso di vendere le mie aziende, perché credo che qualcuno, quando si prende un impegno e dentro questo impegno ci sono certe condizioni che sono ostative allo svolgimento globale dell'impegno, deve avere anche il coraggio di sacrificarsi"
(Silvio Berlusconi, 23 novembre 1994)

"La valutazione della Fininvest la lascio fare a un consorzio di banche nazionali e internazionali. Se mi danno in cambio titoli pubblici, la Fininvest è loro"
(Silvio Berlusconi, 7 marzo 1995)

"Da novembre ho dato mandato irrevocabile alla Fininvest di vendere le tv"
(Silvio Berlusconi, 18 marzo 1995)

"Venderò le tv a imprenditori internazionali"
(Silvio Berlusconi, a il Giornale, 1° aprile 1995)

"Prendetevela, la Fininvest, all'Iri o al Tesoro: fissate un prezzo e io l'accetterò"
(Silvio Berlusconi, 11 maggio 1995)

"Il primo atto del mio governo sarà l'approvazione della legge sul conflitto d'interessi"
(Silvio Berlusconi, 25 ottobre 2000)

"Mi auguro che la legge sul conflitto di interessi venga approvata entro i primi cento giorni della nuova legislatura, se vincerò le elezioni. Dopodiché il cittadino Silvio Berlusconi si adeguerà a quella legge"
(Silvio Berlusconi a "Telecamere", 26 aprile 2001)

"Faremo una legge sul conflitto d'interessi entro i primi cento giorni di governo"
(Silvio Berlusconi, Corriere della Sera, 27 aprile 2001)

"Mi impegno a fare nei primi cento giorni di governo quello che la sinistra non ha fatto in sei anni: presentare e approvare in Consiglio dei ministri un disegno di legge che affronti il problema del conflitto d'interessi in sintonia con le leggi che disciplinano in altri Paesi occidentali questo problema. I tre saggi a cui mi sono rivolto entro fine maggio mi daranno il frutto del loro lavoro"
(Silvio Berlusconi, Ansa, 9 maggio 2001)

"Io ho preso un impegno a dare una soluzione entro i primi cento giorni, cosa che faremo sicuramente. Immagino di poterlo fare addirittura prima delle ferie estive e quindi credo che non ci siano problemi al riguardo" (Silvio Berlusconi, Ansa, 23 giugno 2001)

"Sul conflitto di interessi la soluzione giusta ed equilibrata è quella di marca americana, ossia il blind trust. Io cedere l'azienda a parenti o a figli? Sono per soluzioni chiare e trasparenti, non oblique o furbe: le soluzioni sono blind trust o vendita"
(Silvio Berlusconi, Ansa, 15 febbraio 2001)

Shocked

"Il blind trust? Nessuno mi può chiedere di affidare il mio patrimonio a uno sconosciuto. Questo patrimonio è frutto di una vita di lavoro: ho cinque figli e nessuno può chiedermi un sacrificio folle di questo tipo. Se il centrosinistra dovesse riuscire nell'intento di approvare le legge, non ci sarebbe più una vera democrazia"
(Silvio Berlusconi, Ansa, 5 maggio 2007)

Shocked

giovedì 7 giugno 2007

Ma va' ??


La famosa professionalità RAI
TELELAPALISSE
didietro
Ieri, Tg2: servizio sul ritrovamento del corpo di un uomo in un lago, in Lombardia.
Il cadavere presenta una profonda ferita alla testa, ed ha le mani e i piedi legati con parecchi giri di corda.
La giornalista commenta che gli inquirenti non ritengono di seguire la pista della "morte volontaria".
Quanto guadagna la giornalista?

lunedì 4 giugno 2007

Elezioni "libere"


Dall’amico “Feroluce” (forum “bioetica e psicologia”), che ringrazio, mi arriva questa segnalazione dal sito di Leoluca Orlando, riguardo un’interpellanza urgente al Senato, che dovrebbe avere risposta, stando al calendario dei lavori parlamentari, il 7 giugno. Questo documento riguarda la denuncia di gravi irregolarità che sarebbero avvenute nelle operazioni di voto in Sicilia (la terra del 61 a 0), alle ultime amministrative.


 TUTTI IN CAMPANA! 
QUALCOSA DI STRANO STA FORSE SUCCEDENDO 

"Camera dei Deputati – Senato della Repubblica
*********
INTERPELLANZA URGENTE
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio, il Ministro degli Interni e il Ministro della Giustizia, per sapere - premesso che:

nei primi giorni di maggio, un gruppo di parlamentari europei, nazionali e regionali eletti in Sicilia ha inviato al Ministro degli Interni e a diversi altri rappresentanti istituzionali responsabili dell'ordine pubblico una nota nella quale venivano espressi timori circa l'andamento della campagna elettorale per l'elezione del Sindaco ed il rinnovo del Consiglio comunale di Palermo, paventando il rischio che diversi episodi in atto potessero minare il corretto svolgimento del processo elettorale democratico e libero;

nella stessa nota venivano paventati i rischi che nel corso del voto fossero messe in atto forme di controllo e condizionamento della libertà degli elettori attraverso l'utilizzo di telefonini dotati di fotocamera, attraverso la “disponibilità” di accompagnatori ai seggi (per i portatori di handicap e gli analfabeti inabili ad esprimere autonomamente il voto), attraverso forme di pressione psicologica e/o economica concretizzatesi sotto la forma del presidio dei seggi da parte dei candidati e/o attraverso la distribuzione e la promessa distribuzione di benefit economici e presunte assunzioni lavorative successive alle elezioni; i timori paventati nella missiva si sono purtroppo concretizzati nelle ore antecedenti, durante e dopo il voto attraverso diverse forme, aggravate da una elevatissima quantità di irregolarità e “anomalie” nella gestione del procedimento elettorale da parte dell'Amministrazione comunale e dell'Ufficio elettorale comunale, guidato dal Dott. Renato Di Matteo;

tali irregolarità ed anomalie, facilmente desumibili da notizie di stampa circa interventi della DIGOS nelle ore antecedenti il voto e durante le operazioni di voto e scrutinio e da notizie di stampa circa denunce formulate da candidati di tutti gli schieramenti, possono essere sommariamente riassunte in tre categorie: quelle avvenute prima, quelle avvenute durante e quelle avvenute dopo le operazioni di voto e scrutinio;

alle “anomalie” avvenute PRIMA delle operazioni sono ascrivibili i fatti:
che in numerosi casi, le schede sarebbero state vidimate e contate dai soli Presidenti in
assenza degli scrutatori prima dell'insediamento dei seggi; in particolare risulta che i
Presidenti sarebbero stati convocati dagli Uffici comunali presso i seggi per la consegna del materiale elettorale alle ore 18 di sabato 12 maggio, mentre gli scrutatori sarebbero stati convocati per domenica 13 maggio alle ore 6; un intervento della DIGOS ha accertato che alcuni Presidenti stavano procedendo in assoluta solitudine alla conta e alla timbratura delle schede, ma, come si dirà in seguito, gli interventi della DIGOS sono stati limitati dall'esigua dotazione di personale e mezzi riservata all'Ufficio nelle ore antecedenti, durante e dopo le operazioni di voto; non è stato quindi possibile eseguire un controllo capillare di quanto avvenuto nei seggi prima del loro formale insediamento; tale circostanza getta una luce oscura sul fatto che dai verbali risulterebbe che al momento dell'insediamento dei seggi la domenica mattina, i plichi di schede risultavano aperti in molte sezioni e nella quasi totalità di tali casi da una a 100 schede risultavano mancanti;
una scheda elettorale originale, priva di vidimazione, era stata rinvenuta “smarrita” per
strada nel centro storico della città proprio nella giornata di sabato;

alle anomalie avvenute DURANTE il voto, possono essere certamente ascritti i seguenti fatti:
schede regolarmente vidimate e non votate sarebbero state rinvenute al di fuori dei seggi, sia all'interno che all'esterno dei plessi scolastici, secondo quanto riportato dalla stampa circa interventi della DIGOS eseguiti durante le operazioni di voto;
in alcune sezioni sono stati rinvenuti nell'urna e regolarmente spogliati “pacchetti” anche di 160 schede che risulterebbero tutte votate dalla stessa mano e con la stessa grafia, in favore del medesimo candidato, e per di più con matite non corrispondenti a quelle copiative in dotazione ai seggi; tali pacchetti avrebbero sempre una corrispondenza fra un candidato al Consiglio Comunale e un candidato alla Circoscrizione;
lì dove tali massicce presenze di schede anomale sono state notate, è stato anche evidenziato come le stesse siano state estratte dalle urne in modo consequenziale;
nelle prime ore del mattino di domenica si è registrata una formale elevatissima affluenza di elettori che non appare sia stata corrispondente ad un effettivo sovraffollamento dei seggi; in moltissimi casi però gli elettori presentatisi nel prosieguo della giornata hanno constatato che accanto al proprio nominativo riportato negli elenchi delle sezioni risultava annotato un documento di identità, come se qualcuno avesse già votato in loro vece; ciò è accaduto persino a candidati che non hanno ovviamente esitato dal segnalare il fatto alle competenti autorità perché sia accertato l'eventuale utilizzo di documenti contraffatti (a tal proposito giova ricordare che nei mesi scorsi l'Ufficio Anagrafe del Comune di Palermo, retto dallo stesso dirigente dell'Ufficio elettorale, aveva denunciato il furto in blocco di centinaia di carte di identità in bianco);
in diversi seggi vi è stato un abnorme afflusso di sedicenti analfabeti e/o portatori di
handicap che richiedevano l'assistenza sempre dello stesso accompagnatore; in alcuni casi si è giunti all'incredibile percentuale del 20% degli aventi diritto (con un incremento
percentuale, in quei seggi, del 800% del numero di analfabeti rispetto alle precedenti
consultazioni regionali del 2006); ancora più grave appare il fatto che spesso tale
dichiarazione di presunto analfabetismo o handicap sarebbe stata accettata dai Presidenti
(autorizzando quindi l'accompagnamento dell'elettore in cabina) senza richiedere la
prescritta documentazione di legge;
analogamente, altissimo sarebbe il numero di elettori ammessi al voto ancorché privi di
documento di identità, che sarebbero stati ammessi non già per “conoscenza personale” del Presidente, come reso possibile dalla legge, ma per “conoscenza personale” di altri elettori precedentemente identificati al seggio!
centinaia di ciechi sarebbero stati accompagnati ai seggi da un esiguo gruppo di “volontari” del Servizio Civile Nazionale in servizio presso l'Unione Italiana Ciechi di Palermo, il cui segretario è il Consigliere comunale uscente e nuovamente candidato Luigi Di Franco, risultato fra i potenziali rieletti; ciò sarebbe avvenuto nonostante la normativa vigente permetta ad un singolo accompagnatore di assistere al voto non più di un elettore per ogni singola tornata elettorale; la “disponibilità” di tale “servizio” era stata comunicata ai circa 3.000 ciechi di Palermo direttamente dall'Unione Italiana Ciechi con una missiva apposita;
per tutte le ore delle operazioni di voto, tutti i plessi scolastici della città sono stati
letteralmente “presidiati” dai candidati e da loro “galoppini” che in alcuni casi procedevano
a svolgere attività di propaganda all'ingresso delle scuole e che in alcuni casi, soprattutto in alcuni quartieri periferici e in alcune borgate, avevano predisposto auto e moto lungo le
strade di accesso alle scuole, tanto da determinare la creazione di “passaggi obbligati” per
gli elettori che si recavano ai seggi;
tali anomale situazioni sono state sempre segnalate alle forze dell'ordine presenti all'interno dei seggi che hanno quasi sempre obiettato (in modo formalmente ineccepibile) la propria non competenza ad agire per fatti che avvenivano all'esterno dei seggi; le conseguenti segnalazioni alla DIGOS e al 113 hanno trovato raramente soddisfazione perché, come è stato riferito dagli stessi operatori della Questura, l'Ufficio aveva in dotazione una sola vettura destinata al controllo di tutti i plessi scolastici (circa 130 dislocati in tutta la città)!
tutti i servizi giornalistici riportati sulla stampa locale e nazionale del 15 maggio hanno
sottolineato come gli ingressi delle scuole fossero letteralmente inondati da materiale di
propaganda elettorale distribuito e a volte lanciato dai candidati senza che alcun
provvedimento fosse assunto da chi di competenza e che altro materiale di propaganda è
stato rinvenuto persino all'interno delle cabine di voto;
la stampa ha riportato la notizia di diversi elettori che sarebbero stati sorpresi all'interno
delle cabine di voto intenti a fotografare la propria scheda con telefonini dotati di
fotocamera; alle ovvie richieste di chiarimenti, gli elettori avrebbero risposto di “dover
dimostrare il proprio voto” a coloro che lo avevano sollecitato;
alle anomalie avvenute DOPO il voto possono essere ascritti i seguenti casi:
sembrerebbe che la delicata operazione di trasmissione dei plichi sigillati e dei verbali di
spoglio provenienti dalle singole sezioni ed indirizzati all'ufficio elettorale del Comune sia
stata caratterizzata dalla mancata identificazione dei soggetti che consegnavano il materiale elettorale e dall'assoluta incertezza su chi sia stato effettivamente delegato a compiere la consegna; è evidente, in tal caso, che chiunque, nel tragitto dalla Sezione al Comune, si potrebbe essere intromesso nell'operazione di consegna, che deve essere accompagnata dalla presentazione di una apposita delega, laddove soggetto consegnatario non sia il Presidente di seggio (che comunque, a sua volta, deve dimostrare la propria identità); a conferma di ciò, vi sono le dichiarazioni rese da alcuni scrutatori circa la mancata identificazione di chi procedeva alla consegna dei plichi e le riprese video eseguite da una troupe televisiva che ha dimostrato come chiunque potesse depositare verbali originali o presunti tali presso la sede del Comune; inoltre, da un primo sommario esame dei verbali delle singole sezioni, si evince che spesso i plichi sono stati affidati dai Presidenti di seggio, per la consegna al Comune, a persone che non facevano parte del seggio e, addirittura nella maggioranza dei casi, non è nemmeno indicato chi sia stato incaricato della consegna dei plichi;
la mancata identificazione dei consegnatari, sia al momento della partenza dai seggi che al momento dell'arrivo presso la Casa comunale, rende concreta la possibilità di alterazione e/o sostituzione del materiale elettorale ed offre una chiave di lettura delle numerose cancellature, abrasioni, modificazioni con bianchetto ed incompletezze (talora gravissime), che caratterizzano molti verbali presumibilmente provenienti dai seggi, nonché della circostanza che tra i dati comunicati dai rappresentanti di lista e quelli ufficializzati dal Comune risultano macroscopiche diminuzioni in danno del candidato Leoluca Orlando e macroscopici aumenti in favore del candidato Diego Cammarata; un esame accurato dei dati riferiti a sole 80 sezioni su 600 ha evidenziato “correzioni” dei dati per circa 2.000 voti in favore del candidato Cammarata: tali correzioni corrispondono nella stragrande maggioranza dei casi proprio a quei verbali nei quali sono evidenti delle modifiche e alterazioni successive alla loro chiusura;
tale esame ha per altro evidenziato come in tali sezioni “anomale” vi sia una altrettanto
anomala (se raffrontata a quella delle altre sezioni degli stessi plessi o quartieri) esiguità
delle schede bianche e nulle;
risulterebbero del tutto mancanti i verbali di alcune sezioni, tanto per le elezioni del Sindaco e del Consiglio che per la elezione dei Consigli Circoscrizionali;
in alcuni verbali conclusivi delle operazioni di voto risultano mancanti i nomi di alcuni
candidati e quindi i voti riportati dagli stessi candidati, con l'impossibilità pertanto di
determinare i voti complessivi di alcune liste e di conseguenza quelli del Sindaco collegato;
per quanto appreso dagli organi di stampa, numerosi candidati di entrambi gli schieramenti hanno dichiarato di non aver rinvenuto nelle sezioni in cui avevano votato neppure il proprio voto personale o quello dei loro coniugi, adombrando pesantissimi sospetti su quanto avvenuto all'interno dei seggi e attorno alle urne durante il voto e durante lo scrutinio;
una candidata della lista di Forza Italia ha rilasciato alla stampa la seguente dichiarazione:
“A guardare i primi verbali ho già riscontrato tante correzioni sospette, alcuni documenti
sono di difficile, quasi impossibile lettura. Con pazienza analizzerò i documenti di tutte e
600 le sezioni, perché i punti oscuri sono davvero troppi”
numerosi rappresentanti di lista hanno segnalato che durante lo spoglio alcuni Presidenti
hanno permesso ad estranei forniti di matita copiativa di toccare le schede, così come hanno denunciato diversi tentativi operati da alcuni Presidenti di procedere all'allontanamento di tutti i rappresentanti di lista dalle aule in cui avveniva lo scrutinio;
da parte di alcuni rappresentanti di lista è stato fatto notare come in una scuola si siano
verificati per tutta la notte fra il 14 e il 15 maggio continui black-out anche di 10 minuti
consecutivi, durante i quali la scuola rimaneva del tutto immersa nel buio e chiunque
avrebbe potuto avvicinarsi alle schede votate, in quei momenti disposte sui banchi;
risulta dai verbali che alcuni Presidenti hanno mostrato durante tutte le operazioni di
scrutinio una evidente propensione a tutelare gli interessi di un candidato Sindaco, arrivando persino ad assegnare allo stesso come voti validi quelli rappresentati da schede sulle quali, accanto al nome del candidato, erano scritte parole offensive che in questa sede si ritiene opportuno non riportare;
secondo quanto riportato da numerosissimi rappresentanti di lista, moltissimi Presidenti si sarebbero rifiutati di verbalizzare la contestazione delle schede e, in alcuni casi, avrebbero addirittura pretesto che i rappresentanti di lista lasciassero i seggi prima di dare inizio alle operazioni di scrutinio;
durante le operazioni di scrutinio, diversi rappresentanti di lista hanno denunciato
atteggiamenti se non addirittura atti intimidatori ai loro danni, sia da parte di componenti di
seggio che da parte di altri rappresentanti di lista; ancora una volta, alle numerose richieste di intervento rivolte alla DIGOS, è stato risposto che l'indisponibilità di uomini e mezzi impediva ogni azione;
nonostante vi siano numerosi verbali mancanti, manomessi, alterati o bianchi nella parte
riguardante il riporto dei voti per il Consiglio Comunale (che, come è noto, ha un ruolo
determinante per l'assegnazione dei voti ai candidati sindaci collegati alle liste), per un totale di circa 100 verbali pari a non meno di 65.000 voti validi e nonostante vi siano, per i motivi già espressi, parecchi dubbi circa la rispondenza dei verbali ai fatti realmente avvenuti nei seggi, si è proceduto alla proclamazione del Sindaco e si sta procedendo alle successive operazioni propedeutiche alla proclamazione dei Consiglieri Comunali;
un candidato al Consiglio comunale risultato fra i potenziali eletti ha denunciato
pubblicamente che nei giorni immediatamente successivi al voto presso gli sportelli della
Banca d'Italia si sarebbero presentate centinaia di persone chiedendo di poter cambiare
banconote tagliate in due in modo netto; sembrerebbe che tale “flusso” sia di circa 20 volte
superiore a quello registrato mediamente ogni mese; tale circostanza adombra il sospetto che vi siano state non solo forme di “acquisto del voto” (già di per sé un reato), ma anche forme di controllo dello stesso attraverso il ricatto della mancata consegna della seconda metà della banconota;
quali provvedimenti siano stati adottati a seguito della missiva inviata al Ministro degli Interni dai parlamentari eletti in Sicilia all'inizio di maggio circa il rischio di inquinamento e
condizionamento del voto per l'elezione del Sindaco ed il rinnovo del Consiglio comunale di Palermo;
quali urgentissimi provvedimenti il Governo intenda assumere alla luce dei fatti descritti in
premessa che hanno determinato un clima di forte turbamento sociale e dell'Ordine pubblico a Palermo dimostrato dal fatto che centinaia di cittadini hanno manifestato l'intenzione di restituire le tessere elettorali giudicando non solo non più garantita la libertà, la trasparenza e la correttezza delle operazioni di voto e scrutinio (tutti elementi cardine dell'ordinamento democratico dello Stato e delle sue Istituzioni) ma anche del tutto inadeguata la successiva capacità di verifica della regolarità delle procedure seguite nell'ambito di tali operazioni connesse al voto.
Roma, 29 maggio 2007
Elenco firmatari Deputati alla Camera
1. Acerbo Maurizio
2. Astore Giuseppe
3. Belisario Felice
4. Bimbi Francesca
5. Borghesi Antonio
6. Bressa Gianclaudio
7. Burtone Giovanni Mario Salvino
8. Carta Giorgio
9. Costantini Carlo
10. Crisafulli Vladimiro
11. Dato Cinzia
12. De Simone Titti
13. Dioguardi Daniela
14. Donadi Massimo
15. D’Ulizia Luciano
16. Duranti Donatella
17. Frias Mercedes Lourdes
18. Fundarò Massimo Saverio Ennio
19. Giovanelli Oriano
20. Giulietti Giuseppe
21. Khalil Alì detto Alì Rashid
22. Latteri Ferdinando
23. Licandro Orazio Antonio
24. Locatelli Ezio
25. Lomaglio Angelo Maria Rosario
26. Lombardi Angela
27. Lumia Giuseppe
28. Mancini Giacomo
29. Marchi Maino
30. Mantini Pierluigi
31. Mantovani Ramon
32. Misiti Aurelio Salvatore
33. Monaco Francesco
34. Motta Carmen
35. Mungo Donatella
36. Mura Silvana
37. Musi Adriano
38. Nannicini Rolando
39. Orlando Leoluca
40. Ossorio Giuseppe
41. Palomba Federico
42. Pedica Stefano
43. Perugia Maria Cristina
44. Piro Franco
45. Pisicchio Pino
46. Raiti Salvatore
47. Razzi Antonio
48. Rossi Gasparrini Federica
49. Rotondo Antonio
50. Ruggeri Ruggero
51. Samperi Marilena
Elenco firmatari Senatori
1. Giambrone Fabio
2. Cusumano Nuccio
3. Di Lello Giuseppe
4. Fazio Bartolo
5. Garraffa Costantino"

ps: grazie di cuore, fero...