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giovedì 24 luglio 2008

Dopo un'altra legge-vergogna: il Lodo Alfano...


...riprendo un post di alcuni anni fa sulle leggi vergogna varate dal nano per il nano

La verità sulle leggi ad personam

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Con l'informale espressione legge ad personam s'intende una legge (o atto avente forza di legge) che si ritiene sia stata realizzata mirando specificamente al raggiungimento di determinati effetti favorevoli(o sfavorevoli) per una singola e individuata persona o ristretto gruppo di soggetti, nonostante possa essere apparentemente formulata in modo generale. La locuzione, mutuata dal latino, è entrata nell'uso comune tramite il gergo politico e giornalistico.
Dal punto di vista giuridico, salvo i casi in cui vengano dichiarate incostituzionali, le cosiddette leggi ad personam sono degli atti normativi formalmente legittimi, anche se di dubbia correttezza sotto il profilo etico e deontologico, non in diretto contrasto con i fondamentali principi di generalità e astrattezza del diritto.

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Le leggi ad personam nella politica italiana

Nella storia politica italiana il fenomeno delle leggi ad personam ha spesso infiammato l'opinione pubblica.
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Legislatura XIII

Il Parlamento aveva varato delle norme per distinguere le funzioni del Giudice dell'udienza preliminari e quello delle indagini preliminari, il cambiamento prevede che il primo debba occuparsi soltanto di stabilire se si devono attuari misure cautelari, il secondo interviene nell'ambito del rinvio a giudizio. Successivamente, durante il Governo D'Alema I, il ministro di Grazia e Giustizia Oliviero Diliberto, il 21 maggio 1997, promosse un decreto legge per rinviare a gennaio 2000 l'entrata in vigore della distinzione. In Commissione Giustizia veniva però approvato un emendamento in senso contrario, che ne comportava l'immediata introduzione. Questo suscitò allarmi da parte della magistratura, che vedeva a rischio vari procedimenti, in quanto la legge prevedeva che gli atti dell'indagine erano da rimettere al presidente del tribunale per la designazione di un altro giudice, il quale poi avrà la facoltà di confermarli oppure di rinnovarli in parte o in tutto. Secondo quanto riportato dalla stampa in alcuni articoli su La Repubblica[1] e L'Espresso, diversi parlamentari della maggioranza imputavano queste modifiche alle pressioni ricevute dall'opposizione, che sarebbero state dovute a dei compromessi fra Massimo D'Alema e Silvio Berlusconi, il quale avrebbe minacciato il blocco di alcuni lavori parlamentari. Secono il ministro invece il mancato rinvio sarebbe dovuto per il possibile incorrere d'incostituzionalità. L'avviamento del processo Imi-Sir, con imputati Berlusconi e Cesare Previti, in quel periodo veniva considerato particolarmente a rischio a causa di queste modifiche. Il giudice Alessandro Rossato, che aveva chiesto anche l'arresto al Parlamento di Previti, era stato più volte ricusato dai difensori degli imputati, e si temeva che adesso la ricusazione potesse avvenire per legge dello Stato. Rossato tuttavia riuscì a portare a termine il suo rinvio a giudizio, in quanto a seguito delle polemiche suscitate venne applicato un rinvio delle norme di alcuni mesi.
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Legislatura XIV

Sotto i governi Berlusconi II e III, sono state approvate numerose leggi che hanno sollevato aspre critiche in quanto tacciate appunto come leggi ad personam.
Tali contestazioni hanno affermato che la maggioranza di centrodestra abbia ricorso a tale espediente per alleggerire la posizione processuale di Berlusconi stesso. Tra le tante, è stato rilevato come le seguenti abbiano ridotto le pendenze giudiziarie o abbiano in qualche modo conflitto con gli interessi del presidente del Consiglio:
  • la depenalizzazione del falso in bilancio (legge n. 61/2002)
  • la legge sulle rogatorie (legge n. 367/2001)
  • l'introduzione dell'impunità (divieto di sottoposizione a processo) delle cinque più alte cariche dello Stato tra le quali il presidente del Consiglio ("Lodo Schifani", 140/2003)
  • la "legge Cirami" sul legittimo sospetto (Legge n. 248/2002)
  • la riduzione della prescrizione (che cancella gran parte dei fatti oggetto di contestazione nel processo sui diritti TV verso il Premier) ("Legge Cirielli", 251/2005)
  • l'estensione del condono edilizio alle zone protette (legge delega 308/2004) (comprensiva la villa "La Certosa" di proprietà del Premier)
  • il ricorso del governo contro la legge della regione Sardegna al divieto di costruire a meno di due chilometri dalle coste (ricorso n. 15/2005 alla legge regionale 8/2004) (che blocca, tra l'altro, l'edificazione di "Costa Turchese", insediamento di 250.000 metri cubi della Edilizia Alta Italia di Marina Berlusconi)
  • la modifica del PAI (Piano di assetto idrogeologico) dell'Autorità di bacino del fiume Po che permette la permanenza de "la Cascinazza" (estensione di oltre 500.000 metri quadrati) di proprietà della IEI di Paolo Berlusconi (PAI del 2001)
  • l'introduzione dell'inappellabilità da parte del pubblico ministero per le sentenze di proscioglimento (DL n. 3600)
  • la legge Gasparri sul riordino del sistema radiotelevisivo e delle comunicazioni (Legge 112/2004)
Alcuni costituzionalisti hanno anche definito "legge ad coalitionem" la legge elettorale del 2006 che, data la morfologia delle formazioni politiche all'atto delle elezioni governative, doveva permettere ai partiti della coalizione di centrodestra di ottenere un numero di seggi fortemente superiore rispetto a quanto sarebbe avvenuto con la precedente normativa.
Ricavato da http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_ad_personam
Intanto Napolitano ha firmato il famigerato lodo...ma signor Presidente si rende conto che nello scanno in cui Lei siede ci sono state illustre personalità Italiane che hanno reso merito alla nostra Repubblica in momenti veramente critici e Lei adesso che fa firma una legge a favore del nano e delinquenti simili? Pertini, Saragat, Gronchi e tanti altri si staranno rivoltando nella tomba!

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