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venerdì 10 febbraio 2012

Monti promosso con riserva.


A MONTI UN "SEI" SULLA 
FIDUCIA. PER ORA.



Prima di criticare Monti, guardare attentamente questa foto qui sopra.

Allora, mi si sollecita da più parti, in PVT, un parere su Monti e il suo governo.
Avevo preannunciato che si sarebbe dovuto aspettare, a mio avviso, un po’ di più per un giudizio definitivo, e rimango di questo parere.
Tuttavia, son trascorsi due mesi. Un tempo appena sufficiente per poter dare una prima impressione.

Anzitutto, una valutazione politico-istituzionale. Lasciamo andare tutte le bufale dietrologiche, secondo le quali la sola presenza del governo Monti sarebbe un attentato alla democrazia.
Da un punto di vista politico, se vogliamo dire delle cose serie, ha detto bene Lella Costa a “L’Infedele”: questo Parlamento è espressione democratica delle ultime elezioni (2008), ed è quindi a maggioranza di centro-destra. Poteva un governo, per quanto d’emergenza, esser di sinistra?
Ovviamente no.
Quindi rimproverare Monti di essere quello che è – cioè di centrodestra – è una sciocchezza. Sarebbe come rimproverare al povero De Gasperi d’esser democristiano, o a Togliatti di esser comunista.

Detto questo, personalmente da anni dico e ripeto che l’Italia ha bisogno di un centrodestra presentabile. Adesso c’è un governo di centrodestra presentabile. Non mi trova d’accordo su tutto, ma almeno è presentabile. Serio, competente, con un certo senso delle Istituzioni, che sembrava essersi smarrito definitivamente. Con un approccio mediatico decisamente più credibile e – appunto – serio – del precedente (ci voleva poco si dirà: ma se penso a certe intemerate di Bertinotti o Pecoraro Scanio, beh…).

Sul piano economico, hanno cercato di far cassa subito dove potevano farla: ancora una volta presso i soliti noti e tartassati. Ma non potevano fare diversamente.
In compenso, stanno provando a fare le liberalizzazioni (a proposito, dove sono finiti ora i sarcasmi sulle lenzuolate” di Bersani, che erano sostanzialmente simili?); secondo me anche troppo timidamente. Ma le stanno facendo. E sarebbe ora di dire sul muso a certe categorie che sono state sin troppo protette. A cominciare dai tassisti e dai camionisti. Non mi riferisco alle famose licenze, si possono studiare sistemi per risarcire il tassista dei 100 e passa chiloeruro che ha speso per la sua licenza (ma se li ha spesi è perché rendono ben di più dei 15.000 euro annui che denunciano al fisco). Ma non si riesce a capire perché debba esistere una categoria per la quale il principio della libera concorrenza non debba esistere.

Maggior equità? Ci vorrebbe, certo. Ma considerando che il governo sta in piedi grazie ai voti del PDL, potrebbe fare di più, davvero? Io non credo. E’ già un miracolo che stiano finalmente attaccando gli evasori. Altro che crisi, signori, fuori i soldi!

Poi, certo, non è un governo di sinistra. E lo dimostra incaponendosi su un Articolo 18 che con lo sviluppo dell'occupazione e dell'economia non c'entra un cavolo (ache la CGIL però ne sta facendo una battaglia aprioristica). Ma date le circostanze, lo accetto. In altri tempi lo avverserei, sia pure con minor vigore che verso Berlusconi. Ma lo avverserei. In questa temperie storica, gli auguro buona fortuna per noi tutti e dico che è anche il mio governo.

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