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martedì 11 settembre 2012

USA, Europa, Italia e civiltà

RESA DEI CONTI GLOBALE?


Mi ero proprio stancato. Ed è per questo che, per un po', non ho più scritto qui. Anche perché mi sono esaurito i nervi in una estenuante diatriba con alcuni fascistoidi mezzi matti su You Tube: per capirci, gente che crede che gli ebrei controllino le nostre menti via radio, che Mazzini fosse satanista, e via delirando.

Ora qualche riflessione mi urge, però.

a) In USA: Battaglia di civiltà. Obama il progressista contro una copia di Berlusconi in salsa Yankee. Da una parte un presidente non brillantissimo, di sinistra ma per quanto glielo consente un paese come gli USA di oggi, cioè poco.
Dall'altro, un evasore, uno che è nato riccastro e ora è ricco sfondato per aver comprato e venduto aziende senza  mai produrre un posto di lavoro, anzi lasciando sul lastrico un sacco di gente. Uno che pur di conquistare la Casa Bianca è disposto a negare il diritto all'aborto, per dire. Insomma, peggio (se è possibile) di Giòrg Dàbliu. Il che è tutto dire. Per fortuna i sondaggi danno Obama in vantaggio. Ma la pancia dei profondi USA, quella razzista e con il mito della pistola in tasca, quella che ha paura dei comunisti ma non sa cosa il comunismo sia, è sempre in agguato, pronta a svegliarsi. Speriamo bene. Perché se torna al potere il neoliberismo selvaggio in USA sono cavolacci amari per tutti. Anche per noi.

b) In Europa: Altra battaglia di civiltà tra due idee di Europa. Da una parte riprende fiato l'idea che il mercato NON ha sempre ragione per definizione, che il federalismo ha senso se è solidale e che l'Unione Monetaria senza Unione Politica è una fesseria. Alla buon'ora. Dall'altra si agitano furibondi e disperati i paladini del neoliberismo (aridàjie!), i nazionalistucoli da strapazzo come quel deficiente fascista del presidente ungherese, spalleggiati, va da sé, dai localisti egoistici come la Frega Nord da noi. Di qua, Egalitè. Di là, Fregali Te.
Anche qui, speriamo bene. Qualche speranziella per un lieto fine ce l'ho, anche se si tratta di un lieto fine che arriva dopo vent'anni e passa di disastri perpetrati dai pazzoidi delle destre di oggi, i quali (aiutati da una sinistra un po' dovunque sottomessa) hanno fatto strame di ogni concetto di unità sociale in nome del Mercato. Se c'è un  Dio prenderà a calcinculo Reagan, la Thatcher, Milton Freedman, e compagni, anzi no: camerati.

c) In Italia: Solita battaglia per il cadreghino. Davanti a tutto 'sto po' po' di casino mondiale, nessuno che ponga al centro del dibattito politico nulla di quanto sopra. Ci si scanna sulla responsabilità civile dei giudici o sulla formula con cui andare a votare: mattarellum, proporzionale, collegi, e altre amenità. 
Non spero granché salvo che non ritorni in qualche modo a condizionare la politica il delinquente di Arcore o qualche fascistucolo in camicia verde. Tutto è meglio fuorché loro. Persino che continui Monti.


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