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lunedì 15 luglio 2013

Basta coi razzisti


VA' A CASA TUA, CHE E' MEGLIO




Lega sei alla frutta, fattene una ragione.
Che dire però di Calderoli, se non che è da secoli che affermo che la lega è razzista, e infatti è dal suo ventre che escono con regolarità rutti e rigurgiti razzisti – quando non addirittura neonazisti? Ma c’era bisogno di quest’ultima oscena pagliacciata, di questa demente uscita del porcellatore padano, per giungere a tali conclusioni’ Sono vent’anni, signore e signori, che questi analfabeti, questi violenti demagoghi, questi nazisti inconsapevoli (spero inconsapevoli almeno), ci propinano con impressionante regolarità i loro deliri antiimmigrati, antimeridionali, antiomosessuali, anticomunisti, antieuropei, anti-tutto-ciò-che-par-loro-diverso. E mi son sentito rispondere per vent'anni di non esagerare, che quelle del Bossi erano solo "provocazioni", battute. Dimenticando che anche il nazismo potè attecchire su decenni di provocazioni e battute. E tutto accadeva, in questi vent'anni in Italia, con la compiacente e a volte ghignante e compiaciuta complicità dei sedicenti “moderati”, quelli del PDL. E ahimè, con la colpevole ignavia della sinistra. C’è solo da sperare che la misura sia colma.

A proposito di sinistra, e del PD
Si è detto e scritto di tutto, al riguardo, negli ultimi anni. Credo che il paradosso della sinistra, apparentemente inesplicabile, possa essere riassunto così: in un ventennio in cui la concorrenza (leggi: la destra, il centrodestra italiano) ha dato di sé lo spettacolo peggiore che una forza politica possa dare di sé, dimostrando una incredibile incapacità di governo ma anche una stupefacente indifferenza (se non peggio) verso la Costituzione e le regole democratiche, una forza contrapposta appena normale avrebbe dovuto vincere tutte le elezioni a mani basse. 

Invece la sinistra ha solo saputo dividersi tra imbelli (incapaci persino di denunciare ad esempio il razzismo leghista), massimalisti che oggettivamente favorivano la paura dei komunisti insita nell’elettore medio (vero Bertinotti?) e anime belle, aduse a parlar forbito nei dibattiti rivolti agli intellettuali, ma senza mai farsi sentire dal popolo. 
Come mai?

“La solita, cronica divisione interna che affligge la sinistra dal congresso di Livorno in poi”, si dirà, e in parte è vero. Ma temo ci sia dell’altro. 

Temo che ci sia stata una paura folle. Una paura che indusse la classe dirigente (si fa per dire) del PDS-DS-PD a venire a patti col nemico percependolo “troppo forte”, per cui ci siamo raccontati per vent’anni che “ad attaccare Berlusconi si fa il suo gioco”, che era meglio sorvolare su ineleggibilità, conflitto d’interessi, leggi ad personam e via vomitando, per la paura di venire aggrediti e distrutti dall’enorme potere mediatico-politico-economico del Caimano che, non va dimenticato, disponeva di appoggi potentissimi, dagli USA di Bush al Vaticano ai salotti buoni della finanza italiana e - quand'era al governo - degli immancabili Servizi deviati. 
Un fondo di verità quindi c’era, e la paura aveva un suo fondamento, visti i casi Boffo e Mitrokin, per non parlare dell’intercettazione a Fassino.
Ma porca vacca, avrei voluto vedere un partito con la schiena dritta. Perché potevamo perdere uguale, come è stato per vent’anni. Ma c’è modo e modo.


PS. Ciò non toglie che ritornerei a votare PD su una gamba sola, se si votasse domani. L’alternativa è regalare il Paese ai soliti noti.

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