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giovedì 24 agosto 2006

Risparmi di Stato


Open Source! Cos'è e perchè?

Finalmente ho il tempo di scrivere su un argomento che ha una sua gravità e non è soltanto un hobby di smanettoni pischelli: L'Open Source.Per open source (termine inglese che significa sorgente aperto) si indica un software rilasciato con un tipo di licenza per la quale il codice sorgente è lasciato alla disponibilità di eventuali sviluppatori, in modo che con la collaborazione (in genere libera e spontanea) il prodotto finale possa raggiungere una complessità maggiore di quanto potrebbe ottenere un singolo gruppo di programmazione. L'open source ha ovviamente tratto grande beneficio da internet.
Allo stato attuale migliaia sono i software open source disponibili in Internet che vanno dai sistemi operativi come le distribuzioni Linux ai software d'ufficio gestionali come OpenOffice oltre ai software tecnico scientifici tipo CAD.
Un patrimonio vasto e alla disposizione di tutti.
Purtroppo non tutti sono a conoscenza di questa miniera d'oro oppure sono scettici nei riguardi di questa categoria di software, scetticismo che viene a cadere ogni qual volta l'utente migra dal più diffuso sistema operativo proprietario alle distribuzioni Linux.
In linea di massima alcuni vantaggi del software open source sono:
  • per la sua natura aperta, è gratuito (salvo rare eccezioni)
  • essendo possibile modificare liberamente il software, è possibile personalizzarlo ed adattarlo alla proprie esigenze
  • il codice sorgente è sottoposto ad una revisione da parte di moltissime persone, pertanto è più difficile che contenga bachi e malfunzionamenti. In ogni caso, è sempre possibile per chiunque tenere un indice pubblico dei problemi, in modo che gli utenti li conoscano
  • se viene scoperto un baco o una falla di sicurezza, la sua correzione di solito è molto rapida
  • essendo il sorgente liberamente consultabile, non è possibile inserire intenzionalmente nel software backdoor, cavalli di Troia o spyware senza che questi vengano prontamente scoperti ed eliminati, come invece è accaduto per alcuni software commerciali (ad esempio il caso del database Interbase della Borland che conteneva una backdoor scoperta quando di tale software sono stati rilasciati i sorgenti)
  • non esistendo standard proprietari, le cui specifiche sono normalmente segrete, è molto più facile costruire software interoperabile
  • permettere a chiunque di modificare i sorgenti garantisce che ogni nuova funzionalità o copertura di un baco possa essere proposta da chiunque e immediatamente applicata dagli sviluppatori. Questo permette di avere già a disposizione un software che rispetta le esigenze di chi ha richiesto le modifiche
  • collaborando con sviluppatori volontari e utilizzando il lavoro della comunità, anche le piccole e medie imprese sono in grado di sviluppare e vendere prodotti di alta qualità, senza dover ampliare il loro organico.
Dalla relazione annuale del CNIPA (Consiglio Nazionale per l'Innovazione per la Pubblica Amministrazione) per l'anno 2005 la spesa complessiva nella pubblica amministrazione per i software proprietari ammonta a 922,529 milioni di euro. Come cittadino apprezerei molto se, prima di applicare drastiche contromisure come blocco del turnover o delgi stipendi, si decidesse di adottare un criterio di risparmio limitando i costi dei programmi proprietari.L'associazione senza fini di lucro per la diffusione del software open source Hackaserta81100,  si è mossa i maniera egregia con l'iniziativa Politiche d'Austerità con una lettera inviata al Presidente del Consiglio in data 20 Luglio e con una raccolta firme tuttora aperta, ad oggi sono state raccolte più di 4500 firme.
Iniziativa in linea con il programma elettorale dell'Unione:
«1) Dovremo tradurre in pratica le dichiarazioni di principio in favore della diffusione dell'Open Source nelle amministrazioni. Questa risorsa allevierà la dipendenza dalle onerose licenze commerciali.» (pag.37 del programma)
Ancora
«3) Per rendere libero lo spazio informativo dobbiamo garantire [...] valorizzazione e incentivazione delle licenze non commerciali, del software open source e degli standard aperti.» (pag. 264 del programma).

Altri paesi hanno fatto la scelta di abbassare i costi dei software proprietati, adesso tocca a noi e non dimenticate di firmare la petizione su
L'immagine con cui ho aperto il post è TUX la mascotte ufficiale del kernel Linux.

(postato dal coblogger Condorbianco)

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