E DOPO BENITO E SILVIO...?
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Un raduno di Balilla |
Boh, sarà che a quasi 53 anni comincio ad avere la sensazione (ahi
ahi…) di aver già visto tutto.
Ma sta di fatto che in questo periodo mi sembra di essere in
qualche modo tornato al ’91-’92. Massì, dài, mi riferisco a quel diffuso
sentimento di incazzatura, di disillusione, che derivava dallo spettacolo
indecoroso della politica sul finire della Prima Repubblica. Qualunquismo a tonnellate (per la serie: “è
tutto un magna magna, son tutti uguali” - oggi lo chiamerei “tuttugualismo”).
Ma anche la speranza. Allora essa era riposta dai più (e da
me tra loro) nell’opera meritoria e donchisciottesca della Magistratura (“Di
Pietro facci sognare”). Oggi nella ritrovata serietà di un governo di cui si
può lecitamente dire di tutto, meno che non sia – finalmente – un governo
normale, degno di stare alla pari con quelli degli altri Paesi europei e non
solo.
E allora?
E allora niente, insieme alla speranza – vuoi vedere che
stavolta ci trasformiamo in un Paese decente, dopo tutto l’Italia ha dato il
meglio di sé nelle Ricostruzioni – insieme alla speranza, dicevo, ho paura.
Si, perché dalle macerie della Prima Repubblica sorse,
anziché un’Italia più onesta, il potere del Cavaliere Nero, che devastò per
quasi vent’anni il mio Paese con attentati alla Costituzione e ai diritti
civili, con lo sdoganamento del peggiore razzismo e del più becero neofascismo,
con una politica economica folle e classista, ma anche con una politica estera
da barzelletta. Un potere che non so se passerà alla Storia più per il
malaffare, peggiore persino che con Craxi e Andreotti, o per la sua incapacità
ed inettitudine (e su questo, ahimé, non c’è confronto se non, forse, nel
regime fascista).
Proprio come era già avvenuto nel periodo ’19-’22 (e chi ha
studiato la Storia non ha bisogno di spiegazioni).
Mi viene da chiedermi, con angoscia crescente, a chi adesso
toccherà raccogliere il testimone di Benito e Silvio. Ci toccherà il solito dittatorucolo
da strapazzo? O il solito ladro matricolato? O ancora, il solito cialtrone
incapace ma bravissimo a incantare le masse? O un concentrato di tutte e tre le
cose, come è successo con il bungabunghista di Arcore?
Poi penso che però la temperie storica è diversa. Forse la borghesia italiana, il Vaticano, gli
USA, i poteri forti, hanno capito che è meglio un Monti, per i loro interessi,
che un Berlusconi.
Berlusconi, mi dico, non è più al potere (ne ha ancora, di
potere, ma una cosa è avere potere e un’altra è essere al potere, non so se mi
spiego): ma non ha ancora lasciato la scena politica, e con lui nemmeno l’altro
cialtrone, Bossi. Questo rappresenta un bel “tappo” elettorale, visto che messi
insieme rappresentano ancora un terzo dei voti… E quindi non c’è spazio, per
ora, né per qualcosa di peggio (???) né per qualcosa di uguale ma
apparentemente diverso.
Forse non mi resta che augurare alla Lega, e al PDL un lunga,
lunghissima agonia.
Magari, nel frattempo, si diventa davvero un Paese normale.
Forza Italia.
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