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lunedì 22 maggio 2006

Sbugiardamento puntuale


GUARDA UN PO’ COSA HO TROVATO! LE RAGIONI DEI LEGHISTI!
TERZA PUNTATA

Ho finalmente trovato sul sito: http://digilander.libero.it/FEDERALISTACONVINTO  quello che lì è chiamato “IL DECALOGO DELLA RIFORMA COSTITUZIONALE”.
Siccome è troppo lungo affrontare in un solo post i dieci punti del “decalogo” tutti insieme, mi riprometto di farlo “a pezzi”.
In questa terza puntata, commenterò gli ultimi due articoli del “decalogo”.In grassetto, il testo originale. In corsivo, il mio commento.

IX Sulle modifiche alla Costituzione sarà sempre possibile chiamare i cittadini ad esprimersi, mentre ora ciò non avviene se tali modifiche sono state approvate dalle Camere con la maggioranza dei due terzi.
Bizzarra questa! A giudizio di costoro non basta il 66% (i due terzi) della maggioranza parlamentare, di coloro che noi stessi abbiamo eletto. Di cosa hanno paura? Che un domani ci possa essere una maggioranza del 70%? Non c’è forse già adesso il più naturale meccanismo, per il quale se una maggioranza non è qualificata, si ricorre al referendum Dov’è il problema?

Aumentano le garanzie per i comuni e le province, gli enti più vicini ai cittadini: potranno ricorrere alla Corte costituzionale in caso di lesione delle proprie competenze.
Già oggi, il contenzioso tra Stato ed Enti locali è notevole, proprio perché questi ultimi hanno gli organi cui ricorrere.
Un parere autorevole in merito, quello di Galli Della Loggia, dalle pagine del Corriere della Sera, quando ancora non si era schierato (e Galli Della Loggia è inviso alla sinistra, sia ben chiaro): “Viene estesa a dismisura, anche a campi come quello dell’istruzione e della sicurezza pubblica, la capacità legiferatrice delle Regioni: lo Stato centrale mantiene sì, formalmente, l’esercizio di un potere d’interdizione, ma in misura attenuata e così ambigua che l’unico risultato prevedibile è una crescita esponenziale del contenzioso Stato-Regioni, già oggi ben oltre il limite di guardia. Ciò che in conclusione la riforma costituzionale realizza sarà un incrocio contraddittorio e micidiale di accentramento e decentramento, all’insegna dell’istituzionalizzazione della paralisi e dell’apoteosi del ricatto.”

Il “decalogo” è completato da due brevi documenti, sui presunti vantaggi economici del cosiddetto federalismo fiscale, che commenterò in un altro post.
(continua)

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