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martedì 20 febbraio 2007


DIALOGO A DISTANZA CON UN OSPITE (DI DESTRA) DI QUESTO BLOG


Dice: la mancanza di incidenti o bandiere bruciate dovrebbe essere la normalità, il fatto che si rimarchi la civiltà di questa manifestazione dimostra come proprio la civiltà sia un elemento non sempre presente nelle precedenti manifestazioni.
Rispondo: vero. E apprezzo anche che da destra si riconosca che tale civiltà c’è spesso, non sempre ma spesso. Ma aggiungo che a me non basta.

Dice: tuttavia qualche decina di fessi era comunque presente, penso cioè agli striscioni ed ai cori pro br.
Rispondo: vero. Purtroppo non è come negli stadi, alle manifestazioni non ci sono i tornelli, e se c’è un deficiente lo si scopre dopo.Vedi lo scorso anno a Milano, no? Quando ci sono stati quattro imbecilli che hanno spaccato mezza piazza Oberdan, e dall’altra parte ce n’erano otto con la croce celtica.


Poi dice: ora però mi chiedo, se in questa coalizione alberga una libertà di dialogo che può portare a divergenze di opinioni che a loro volta possono concretizzarsi in manifestazioni pubbliche di dissenso, perché è stato vietato (utilizzo tale termine perché si è trattato di un'autentica imposizione, visto che lo stesso Cento ha parlato di obbedienza e di ordini) a ministri e sottosegretari di partecipare alla manifestazione?
Rispondo: guardate, su questo di libertà d’espressione ce n’è fin troppa. La disciplina di partito, a sinistra, oramai è un concetto astratto. Figurarsi la disciplina di coalizione, ah ah ah…

Dice: il problema è che il governo Prodi sente il dovere di concedere l'ampliamento agli Usa, ma teme una perdita di consenso nella base elettorale, si inizia così un'operazione fatta di doppiogiochismo, si asseconda l'ala moderata confermando l'alleanza con gli Usa e si dà il contentino all'ala massimalista giustificandosi inverosimilmente con gli accordi del precedente governo.
Rispondo: a chi lo dici. A Fassino, Prodi, Rutelli & C. ho già chiesto conto e ragione. Quello che non capisco è per quale motivo ve ne lamentiate voi, da destra. Mah.

Dice: la sinistra radicale ha armi di convincimento ben più efficaci della manifestazione, ha tutti gli strumenti parlamentari per difendere un principio che credono giusto e questi strumenti non per forza devono portare alla caduta del governo,...
Rispondo: eccerto. Ma allora, qual è il problema? Appunto: liberissimi di dire la loro, ma il governo perché mai dovrebbe cadere? Boh.


Dice: l'autorizzazione effettiva all'ampliamento della base è di questo governo e non del precedente.
Rispondo: non ne sono tanto sicuro, spero proprio che non sia così. Spero che il governo attuale sia stato costretto, sia stato messo davanti al fatto compiuto. Ma temo ci sia qualcosa di inconfessabile (a sinistra) in tutta la vicenda.


Dice che il paventato referendum non può essere indetto dalle autorità locali perché riguarda una questione di competenza dello stato, contemporaneamente non può essere indetto dallo stato perché non è normativamente previsto un referendum che chiede un semplice parere alla cittadinanza.
Rispondo che ha ragione. 


Grazie per la chiacchierata, e torna quando vuoi, tu che ti firmi superfice.
Però scusa, eh? Si scrive superficie. O è una scelta stilistica? ;-)

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