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martedì 13 febbraio 2007

Pistolini


EHI BAMBINI, ADESSO AVETE ROTTO. GIOCATE CON LA PISTOLINA DA UN'ALTRA PARTE.

“Fischia il vento, urla la bufera,
scarpe rotte, eppur bisogna andar
a conquistare la rossa primavera,
ove splende il sol dell’avvenir.

Ogni contrada è patria del ribelle,
ogni donna a lui dona un sospir;
nella notte lo guidano le stelle,
forte è il cuore e il braccio nel colpir.”

Ragazzi miei, brigatisti stupidini,
queste parole le hanno scritte e cantate degli eroi veri, non dei cretini da operetta
come voi.
Loro, per difendere l’Italia e la libertà, rischiavano Mauthausen.
Voi rischiate quasi nulla, al confronto.

Non v’esaltate troppo, che lo siete già e non ci piacete per nulla, a noi di sinistra.
Avete infatti un ghigno troppo simile ai naziskin, per piacerci: stessi slogan, a parole invertite.
Avete lo stesso "rispetto" per la democrazia, per dignità dell'avversario.
Io e altri abbiamo dedicato anni a combattere il berlusconismo.
Ma non ci sogneremmo mai e poi mai di alzare un dito contro uno che vota Forza Italia: è un essere umano, un cittadino che secondo noi sbaglia ma ha il diritto di farlo.
E soprattutto fate finta di combattere una dittatura che non c’è.

Dimenticate troppo volentieri la lezione dei nostri padri (nonni, per molti di voi): che il fucile s’imbraccia come estrema ratio, non per fare propaganda.
Che se il nemico è Mussolini, si cerca di combattere lui, non i sindacalisti.

Che se c’è democrazia, si combatte con strumenti democratici, non alleandosi alla mafia e alla camorra, che (brutti deficienti) sono tra i peggiori strumenti di oppressione del popolo libero.

Che la coscienza di classe non può essere successiva all’uso della violenza quando necessario (ma non lo avete proprio letto Marx, stupidini).
Che se c’è da combattere per la libertà, non ci si schiera contro i sindacalisti e i cattolici di sinistra, imbecilli.

Studiate un po’ sui libri.
E smettetela di giocare alla guerra.
Aveva ragione Pertini, che (forse non lo sapete, ma era stato condannato a morte dal Tribunale Speciale dei fascisti, molto tempo prima di diventare il Presidente di tutti gli Italiani) qualificò il brigatismo e i brigatisti con una sola parola: “delinquenza”.

Adesso mettetevi il kalashnikov nel c… Beh, diciamo il cassetto.
E non vi azzardate mai più a pensare che il dire cose tipo “uccidere un fascista non è reato” possa fare del proselitismo da queste parti.
Altrimenti fate il gioco (come al solito) del nemico.
Quello vero, fascista.
Non quello che pensate voi.
E piantatela di rompere le palle.

Noi, di sinistra vera, vi renderemo la vita impossibile.
Lo abbiamo già fatto a cavallo dell’80, grazie alla guida di Berlinguer.
Non esiteremo a rifarlo.

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