ECCO PERCHE’ NON VOTEREMO PRESTO PER LE POLITICHE
Fatto numero uno: La Stampa (cioè FIAT, cioè Confindustria) sta sempre più criticando Berlusconi.
Fatto numero due: persino Gianfranco Fini, visto che il suo appiattimento sul Cav. gli sta costando la perdita di pezzi del suo partito (e quindi vede vacillare la propria leadership) comincia a dire che la linea strategica del nanetto è sbagliata. Anzi, comincia a vagheggiare manifestazioni di piazza targate AN (e basta, senza il resto della defunta cidielle).
Fatto numero tre: nonostante tutti i tentativi, Cesa & Pierferdy si guardano bene dal rientrare all’ovile della cidielle, anzi non perdono occasione per prenderne le distanze e – se è necessario e fattibile per loro – venire in soccorso della maggioranza in Senato
Fatto numero quattro: il Gran Fanfaluchiere di Arcore continua a sbracciarsi come un dannato, a far comizi con claques ululanti in ogni dove, a ribadire che la maggioranza è illegittima e stalinista, come fosse già in campagna elettorale, ma dei suoi non lo segue nessuno.
Fatto numero cinque: la sinistra estrema fa come sempre la sinistra estrema, pone ricatti ad ogni minuto, ma dopo aver fatto dimettere (inutilmente) Prodi a gennaio s’è presa un bello spavento e al di là del continuo abbaiare, non morde, probabilmente mèmore della vaccata di ottobre ’98.
Conclusioni: La cidielle non esiste più, per un motivo semplicissimo. Finché Berlusconi poteva far credere ai suoi di esser l’unico in grado di condurli stabilmente alla greppia del potere, a patto di stare uniti (altrimenti perdono nonostante abbiano la maggioranza, vedi ’96), tutti i suoi alleati erano proni ai suoi ordini. E disponibili a subire qualsiasi ricatto dai pagliacci verdevestiti. Ora hanno capito (da oltre un anno) che non è più così, che il Berlusca è decotto e non riesce più a vincere nemmeno con le carte truccate della porcata calderoliana. E lo scaricano, ma non sanno come fare, per cui tirano a logorarlo. Ma hanno bisogno di tempo, magari addirittura di far finire questa legislatura. E questo perché sono nient'affatto convinti di vincere - e magari pensano con orrore a rivincere con "lui" come leader...) Lui lo ha capito, e si agita un po’ per nervosismo, un po’ per tirarsi su con i sondaggi (quali? I suoi? Quelli in cui Forza Italia è sempre tra il 30 e il 35%?). Ma non credo gli servirà a molto, solo a prolungare la sua agonia politica. Purtroppo per la destra, per la sinistra che è malata di berlusconismo, e per noi tutti come Italiani, probabilmente non sarà breve.
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