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martedì 1 settembre 2009

Cronache dal nulla


DELL'IRRILEVANZA, OVVERO
L'ARTE DI CAMBIARE DISCORSO...




Vittorio Feltri


..ovvero ancora, la disinformazione sovietica di Feltri





Diciamoci la verità, Il Giornale e Littorio Feltri stanno polemizzando sul nulla.
L’antefatto. L’Avvenire, settimane fa, critica, con civile fermezza, il comportamento piuttosto disinvolto del presidente del consiglio.
Risposta di Feltri? La rappresaglia, l’insinuazione, il manganellaggio mediatico. Forte – si fa per dire – di una condanna in primo grado per molestie (alla quale l’interessato ha preferito non presentare ricorso in appello, fors’anche perché la sanzione è di poche centinaia di euro): pare infatti che Boffo, il direttore di Avvenire, in passato abbia avuto a che dire con una signora, e a quanto pare abbia passato il segno.
Cosa c’entra questo con il nostro presidente del consiglio? Nulla, ovviamente. Quindi bisogna costruirci sopra la bufala. Del resto Feltri e compagni ci sono abituati (ricordate la mntatura del caso Telekom Serbia?).
E così Littorio Feltri si scatena, s’inventa una carta fasulla in cui la polizia asserisce che Boffo molestava ‘sta tizia per indurla a lasciare suo marito, perché lui, Boffo, ne era innamorato (del marito, non della signora), essendo un “noto omosessuale”.
La bufala è subito smontata, non solo non risulta che Boffo sia omosessuale (e quand’anche fosse, dico io?), ma in più non risulta nemmeno che il motivo delle molestie fosse quello.

Ora, anziché stare a disquisire se sia legittimo o no che uno critichi qualcun altro senza essere completamente pulito egli stesso, bisognerebbe chiarire a quel losco figuro di Feltri, che

a) l’omosessualità fortunatamente non è un reato, per il momento, e soprattutto l’omosessualità non è un comportamento civilmente censurabile
b) anche se Boffo fosse un falso e un moralista, a me che me ne deve importare? Mica ci governa lui.  Il punto non è se Boffo abbia o non abbia fatto ciò che Feltri gli addebita (ma comunque non risulta  che lo abbia fatto e quindi la sua è una alunnia bella e buona). Il punto è se il comportamento del presidente del consiglio sia adeguato a chi pretende di governarci, oppure no.
c) a questo proposito, bisognerebbe ricordare ad alcuni scioccherelli distratti che il punto non è nemmeno il comportamento d’alcova di Berlusconi, il quale è liberissimo di sodomizzare le capre, andare a letto con dodici donne per volta, pagare decine di lavoratrici del sesso, masturbarsi tredici volte al giorno, e dirò che anche se saltasse fuori che per eccitarsi ha bisogno di un melone nel culo, anche quello sarebbe irrilevante.
d) la cosa rilevante, invece, e continua ad esserlo nonostante si continui a cambiare discorso, è:

d1: se sia compatibile con il voler legiferare sulla difesa della famiglia tradizionale, dopo averne fatte in privato di tutti i colori: ve lo immaginate la figura che avrebbe fatto il presidente del coniglio, se questa storia delle escort fosse emersa il giorno dopo la sua partecipazione al famoso “family day”?
d2: se sia compatibile con i doveri istituzionali dell’alto ufficio di cui è titolare il presidente del consiglio, il candidare al Parlamento, e persino promettere dicasteri, a persone il cui unico merito è stato quello di giacere con lui;
d3: se sia accettabile, per la sicurezza dello Stato, che il presidente del consiglio, il quale per definizione è al corrente dei segreti di Stato, sia personalmente ricattabile dalla prima squinzia che si introduce tra le sue lenzuola armata di microvideocamera (il che è già avvenuto, vedi la D’Addario).

Questo è rilevante. Per il resto, della moralità di un direttore di quotidiano, ci deve interessare poco o nulla. E di tutta la vicenda Boffo, ciò che semmai fa rivoltare lo stomaco è l’essersi inventati la sua omosessualità e il movente di un comportamento illecito.

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