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martedì 3 gennaio 2012

Domani meglio.


SEGNALI DEBOLI
 Ovvero: perché si deve essere più ottimisti oggi che quattro anni fa.



In ogni epoca storica, specie se è un’epoca di passaggio, di crisi, sono contenuti i germi dell’epoca successiva.
Se li si riconosce, è quindi possibile farsi un’idea dei “megatrends” del futuro cui ci si sta affacciando.

Nel caso nostro, a prima vista si vede un gran casino, e sembra che tutto stia andando a catafascio.
Non è mica la prima volta. Per esempio, chi avesse osservato il mondo nel 1940 sarebbe stato fortemente tentato di preconizzare un nuovo medioevo dominato dalla barbarie nazista, con le democrazie avviate al declino. Ma ad uno sguardo più attento, si sarebbe potuto vedere che il nazifascismo non avrebbe potuto imporsi se non con la forza, avendo esaurito l’espansione in termini di consenso, e che era folle pensare che due sole potenze (Giappone e Germania, lasciamo stare l’Italia che tutto era men che potente) potessero sconfiggere una coalizione di proporzioni mondiali.

Oggi abbiamo iniziato a vivere nel disastro causato da trent’anni di ideologismo neoliberista, che ha sedotto le masse (e purtroppo molti intellettuali) con l’idea che per produrre ricchezza bisognasse prima mettere il popolo alla fame e per produrre benessere occorresse smantellare il Welfare. Una grande scusa per consentire ai ricchi di essere sempre più ricchi sulle spalle di tutti gli altri, e di saccheggiare e distruggere l’ambiente a mani basse.

Eppure i segnali positivi, a volerli vedere, ci sono. L’ideologia della destra americana è in ritirata. In USA i candidati repubblicani che si contendono l’onere di sfidare Obama alle presidenziali di novembre sono tre macchiette patetiche, e sono patetici proprio perché sono così estremisti da essere delle caricature. Come se da noi si candidasse Borghezio al Quirinale, per dire. In Europa, Sarkozy e la Merkel sono in seria difficoltà coi loro elettorati, e se è vero che l’onda montante degli euroscettici sembra lì lì per avere partita vinta, in realtà l’ha perduta (ieri sera a 8 ½ persino Salvini della Lega ammetteva a denti stretti che non si può uscire dall’Euro).  In tutto il mondo la gente reclama più democrazia, più diritti, e udite udite, meno liberismo sfrenato. Il folle innamoramento per la figura del supermanager rampante e senza scrupoli, che ci ha condotti a questo disastro, è tramontato, e i popoli occidentali guardano ai capitani d’impresa con critico distacco. Persino in Cina gli operai iniziano a scioperare per avere più diritti, e in Nord Africa sono caduti un bel po’ di regimi, e non per mano dei fondamentalisti islamici, che invece sono piuttosto in difficoltà anche a casa loro.

Da qualche anno a Stoccolma non si danno più premi Nobel per l’economia a buontemponi che straparlano di curva di Laffer e simili amenità. In Italia si ricomincia ad indignarsi per il furto, la corruzione, persino per l’evasione fiscale.
Dove condurrà tutto questo, non si sa ancora. Però vedo più motivi di ottimismo (cauto, ma ottimismo), in questo 3 gennaio 2012 che – poniamo – a capodanno del 2008.

2 commenti:

  1. io sono ottimista e lo saro' ancora di piu' se i deputati e senatori prenderanno lo stipendio come un parlamentare spagnolo,ossia 4.600 euro al mese,se i dipendenti pubblici in italia fossero la meta' di ora andremmo a gonfie vele,se i caccia americani noi non li compriamo perche' siamo una nazione povera, sarebbe molto risparmioso,se il lavoro lo dividessimo con chi non lo ha sarebbe molto altruista,se i giovani chi si comprano la casa con il mutuo non si facesse pagare le tasse almeno per dieci anni sarebbe molto producente perche' ripartirebbe il lavoro ,,,certo scrivendo queste frasi credo proprio di essere un sognatore perche' non le faranno mai,,,povera italia...in che mani siamo,,,

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  2. @ serio
    Non è che non ti capisca. Se mi guardo in giro vedo un mucchio di macerie.
    Ma vedo anche che chi le ha causate è alle corde, e che la gente è sempre meno disposta a farsi raccontare panzane.
    E questo è un buon segnale.
    Non smettere di sognare, e torna quando vuoi, mi fa solo piacere :-)
    Buon 2012.

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