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giovedì 5 gennaio 2012

Eurodeliri


FACCIAMO CHIAREZZA SULL'EURO




Si susseguono gli attacchi populisti alla nostra moneta. Ripropongo quindi qui dei dati e dei fatti un po' vecchi ma che evidentemente è bene ricordare.

Dichiarazioni di Silvio Berlusconi e della Casa delle Libertà:

“L’euro è anche uno scudo contro le sorprese dell’economia globale. Noi non abbiamo niente contro la moneta unica, che non si sarebbe mai fatta senza l’impulso decisivo delle classi dirigenti democratiche e liberali del Continente” (Berlusconi, 2 febbraio 2004, intervista a Panorama)

“Gli Italiani stanno scontando l’avvento dell’euro. (…) Ad ogni modo chiedo: quali previsioni in proposito (dell’aumento dei prezzi, ndr) avevano fatto i governi di centro sinistra e quali interventi avevano progettato? Nessuno.” (Berlusconi, 20 ottobre 2003, intervista a Liberal)

“Sarebbe stato utile avere il doppio prezzo, in euro e in lire, per un periodo più lungo. Ma l’eccessivo entusiasmo per l’euro di chi ci ha preceduto aveva già stabilito che i doppi prezzi dovevano sparire velocemente. E ne abbiamo pagato le conseguenze.” (Berlusconi, 9 giugno 2004, intervista su Gente)

“C’è un altro problema oggi con l’euro. Il suo valore sul dollaro è troppo elevato. E questo fatto penalizza molto le nostre esportazioni e rende meno competitivi i nostri prodotti.” (idem)

“L’inflazione è sotto controllo” (Giulio Tremonti, 8 gennaio 2002, intervista al Corriere della Sera)

“L’euro è stato devastante per come è stato fatto, bisognava farlo con più calma” (Giulio Tremonti, 8 aprile 2004, intervento alla trasmissione radiofonica RAI Radio anch’io).


I dati e i fatti (Fonte dei dati: Ministero dell’Economia e delle Finanze, dipartimento del Tesoro):

  • Il primo gennaio 2002 l’Euro entrò fisicamente nei nostri portafogli. Sei mesi prima, con il Governo Berlusconi già insediato, il Consiglio Nazionale dell’economia e del Lavoro (CNEL) aveva pubblicato uno studio dal titolo “L’impatto dell’introduzione dell’Euro nella vita quotidiana degli Italiani e delle fasce deboli della popolazione”, in cui si legge: “il problema di fondo è quello di conservare, dopo l’introduzione dell’Euro, la memoria dei prezzi, per consentire ai consumatori di accorgersi con immediatezza di eventuali aumenti speculativi dei prezzi in Euro”.


  • In Francia, già nell’estate del 2001, un controllo su 28.000 prodotti aveva fatto registrare un aumento ingiustificato del 5%. Per conseguenza, il governo di Parigi aveva annunciato controlli a campione sui punti vendita ogni due settimane, minacciando sanzioni immediate contro gli speculatori. Perché non sia stato fatto anche in Italia, non si sa.

  • Berlusconi costituì una task force per realizzare una campagna di informazione, ma lascia senza direttive il Comitato Euro, istituito da Ciampi quando era Ministro del Tesoro (1996), evitando di attivare i Comitati Euro Provinciali, istituiti dai precedenti governi proprio per vigilare sul territorio.

  • Il primo ad aumentare i prezzi è il ministro Tremonti, che il 28 dicembre 2001 raddoppia immediatamente la puntata minima del gioco del lotto. Il sindaco di Milano, a capo di una giunta di centro destra, fa subito passare il costo del biglietto dei mezzi pubblici da 1.500 lire a un Euro: +29%

  • L’obbligo di indicazione del doppio prezzo, in Euro e in lire, che scadeva il 28 febbraio 2002, non venne prorogato dal Governo Berlusconi.

  • A Prodi viene spesso rimproverato, dalla Casa delle Libertà, di avere “svenduto” il cambio lira-Euro, che non sarebbe stato “contrattato” a sufficienza, dicendo che si sarebbe potuto ottenere un cambio di 1.500 lire per euro, al fine – dicono – di contenere l’inflazione.

  • In realtà, c’era ben poco da contrattare, perché il trattato di Maastricht prevedeva un rigido meccanismo di calcolo: si presero quindi le quotazioni delle monete dell’ultimo mese, e si considerarono i tassi di cambio esistenti come base di partenza per le trattative. Ad esempio, il marco tedesco vale 0,5113 Euro, e se si considera che il marco valeva circa 980 lire, si ottiene che per rispettare il rapporto l’euro doveva valere 980/0,5113=1917 lire. Tutti, Bankitalia in testa, speravano di farlo valere qualche lira in più, non in meno, proprio per agevolare le esportazioni, dato che in quel periodo nessuno poteva prevedere il boom del prezzo del petrolio (e quindi la risalita dell’inflazione) che c’è stato grazie alle guerre di Bush.

  • Infatti, il tasso ottenuto da Ciampi (1936,27 lire), allora ministro del governo Prodi, corrispondeva a 990 Lire per Marco, e venne da tutti considerato un risultato eccellente. Bankitalia si sarebbe contentata di meno.

  • L’eurotassa fu una delle molte una tantum cui oramai siamo abituati, ma che stavolta serviva per colmare un buco di bilancio (ereditato dall’Ulivo dai precedenti governi a guida democristiana e craxiana) che altrimenti ci avrebbe impedito di entrare nel circolo dei Paesi dell’Euro. Venne richiesta ai lavoratori dipendenti in misura proporzionale al reddito, e in media si trattò di un importo di 80.000 lire. Il 60% circa del suo ammontare venne restituito dal Governo Prodi.

Quanto agli effetti reali dell’Euro, si  tenga presente che, con il nostro debito di allora - 1.500 miliardi-  un aumento di un solo punto dei tassi d’interesse comporta un maggior onere per le casse dello Stato di 12 miliardi; con quello attuale, circa 14. Il fatto che in questi anni il tasso d’interesse, grazie all’Euro, sia costantemente diminuito (3,74% nel 2002, 2,72% nel 2003, 2,66% nel 2004[1]) non solo ci ha salvati da guai ben peggiori, ma ha ridato ossigeno alle nostre disastrate finanze.

Inoltre, se avessimo ancora le lire, la benzina ci costerebbe molto più che 1,70 Euro al litro, ma – presumibilmente – almeno il 50% in più, con ricadute disastrose sull’inflazione e quindi anche sulla nostra competitività.



[1]  Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento del Tesoro

5 commenti:

  1. Ciao, ho un problema con il nuovo blog, volevo ridare il nome italianiscostumati al nuovo blog che si chiama una tazzina di caffe' ma modificando l'indirizzo e l'intestazione mi si era cancellato. Ho rimesso nell'intestazione UNA TAZZINA DI CAFFE' ho rimesso il vecchio indirizzo, ma non lo prende, quindi arriva al mio blog solo cliccando:
    http://italianiscostumati.blogspot.com/
    vorrei ritornare al vecchio indirizzo che hai anche tu, ma non ci riesco, mi puoi aiutare?
    lindacm@teletu.it
    Grazie ciao
    linda

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  2. Oddio, non è che sia espertissimo neppure io...
    Ma non ho capito bene, vuoi cambiare il nome del blog (quello che si legge in prima pagina) o l'indirizzo URL (o entrambi)?

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  3. Avendo nostalgia del vecchio blog ITALIANISCOSTUMATI che in un impeto di rabbia ho cancellato,ho cercato di cambiare questo che si chiama UNA TAZZINA DI CAFFE' con il vecchio titolo su splinder, sembrava avere accettato sia il titolo nuovo che l'indirizzo, invece dopo poco è risultato chiuso, allora l'ho ripescato e ho rimesso il titolo una tazz.ecc. ho rimesso l'indirizzo una tazz. ecc. ma non lo accetta piu', quindi il mio blog è visibile solo se metti l'indirizzo(L'URL)
    http://italianiscostumati.blogspot.com/
    e questa cosa non mi piace...quindi penso che lo chiudero', tanto c'è ne sono di bellissimi compreso il tuo. Sono troppo pigra per lottare ancora, mi arrendo!
    Grazie lo stesso carissimo, mi raccomando stasera non guardare L'Infedele con la Santanche', io faccio sciopero! non si puo' vedere quella gallina!

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  4. Grazie per i compimenti, a me però spiace sempre quando si spegne qualche voce in giro... Però capisco che se hai preso questa decisione evidentemente te ne stavi disamorando in qualche modo.
    Mi spiace, ma non so proprio come aiutarti.
    Però ti dirò che con il vecchio blog, su splinder, sono andato avanti per anni con un URL diverso dal titolo, e la cosa non ha creato nessun problema.

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  5. In effetti poi si passa troppo tempo su internet...Bene, allora in attesa che io decida intanto puoi cambiare il mio URL sul tuo blog.

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