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lunedì 25 gennaio 2010

La gastrite di D’Alema fra cannoli amari e abbuffate di orecchiette


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d'elama1Inuovo laboratorio politico,  come pomposamente viene definito il tentativo dalemiano di allearsi dove possibile con Casini,  da ieri mostra crepe profonde bombardato da due eventi che smorzano gli entusasmi dei nuovi inciucisti.
Brutta domenica per Massimo D’Alema:   in questa fredda domenica che porta ai giorni della merla i nuovi parenti dello zio Casini all’ora di pranzo gli portano ben infiocchettato su carta del tribunale un bel pacchetto di Cannoli inaciditi.

  Per rifarsi del palato rovinato verso sera cerca di rifugiarsi sul salato, orecchiette alla cima di rapa dalla puglia. Ne aveva ordinato un buon piatto ma gliene arrivano si e no due forchettate scarse ed immangiabili. In entrambi i casi è la natura, la forza e l’efficacia del rapporto con Casini ad essere sondata da questa strana e per lui maledetta domenica…
Per aver favorito la mafia , in Appello Totò Cuffaro viene condannato a sette anni,  due in più che in primo grado, perché secondo i giudici e’ stato provato che egli fosse consapevole di favorire Cosa Nostra. Vasa Vasa Cuffaro che all’epoca del suo regno distribuiva cannoli e baci a profusione ( a lui Berlusconi deve aver rubato l’idea del partito dell’amore, brevetto vasa vasa), rimane senatore  ma si è dimesso dal partito.
Tra qualche giorno dovrà rispondere anche di associazione mafiosa, il miracolo della grazia di Sant’ Enrico a Calogero Mannino non si è ripetuto.
Piuttosto non sapremo mai cosa intendeva dire Berlusconi il 10 Gennaio 2004 quando Totò gli chiese consiglio ed il papi replicò ( intercettato ) “ io ho saputo….il ministro dell’interno mi ha parlato…e mi ha detto che tutta la …è tutto sotto controllo” . La telefonato non fu utilizzata e sfumò ogni possibilità di chiederne spiegazioni al super papi.
Chissà che cosa era ad essere sotto controllo, eh silvietto?
D’altra parte  vasa vasa in queste condizioni è un enorme problema sulla strada dell’accordo strategico D’alema- Casini non solo in sicilia; è un fardello pesantissimo per lo stesso Casini che non può vantarsene nè troppo facilmente gettarlo a mare , essendo il baciatore  un buon serbatoio di voti a cui il belloccio non intende rinunciare.
Altro schiaffo al leader più lucido della sinistra -  più che altro lucido nell’andar dritto dritto verso la  sconfita convincendo tutti di quanto sia una scelta intelligente, l’unica possibile, s’intende -  viene dalla puglia dove l’ex premier si è sprecato come una balia asciutta vicolo per vicolo per spingere tal Boccia , già perdente 5 anni fa da Vendola nelle  primarie, con quest’ultimo che poi trionfò alle elezioni vere e divenne “governatore “.
La sconfitta di Boccia viene confermata ieri con proporzioni inaspettate anche dal clan di Nichi ed è una vera batosta  per il protetto di D’Alema, con Vendola che vola dappertutto e D’Alema che nel suo antico feudo mostra di aver perso potere ed influenza.
Ed ora due domande: può Vendola rapresentare qualcosa di nuovo ed utile non solo per la Puglia ?
A cosa è servito questo cannoneggiamento interno alla sinistra contro colui che appariva a tutti il vincitore?
Dove sta la lucidità del leader maximo? Se il prezzo da pagare a Casini era fare questa manfrina anche sapendo di perdere, dove porta la sinistra questa misera tattica completamente subalterna  a Casini?
Quando si capirà l’enorme ostacolo rappresentato da D’Alema per lo sviluppo della opposizione? Quando ci si chiederà davvero il motivo per cui la destra Berlusconica si è sempre sostanzialmente ed animosamente battuta per avere D’Alema come contr’altare politico?
Diceva Belzebù Andreotti che a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca

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