26-06-2006
Il goal non segna la crescita
La nazionale italiana è campione del mondo e si materializza così lo scenario descritto da uno studio dell’ufficio economico della banca olandese Abn Amro (1) citato da molta stampa internazionale (il sospetto è che servisse solo per farsi pubblicità). Vi si narra di una possibile vittoria dell’Italia ai mondiali di Germania 2006, stimando che la nostra economia potrebbe crescere dello 0,7 per cento in più se la squadra allenata da Lippi riuscisse a vincere la finale di Berlino del 9 luglio. Pur di evitare le lacrime e sangue promesse da Tommaso Padoa-Schioppa, forse qualche ministro stava meditando in cuor suo di prendere a prestito, almeno fino al 9 luglio, una bandierina di Forza Italia.
Gli effetti di una vittoria
Il fatto è che lo studio di Abn-Amro evita accuratamente di identificare l’effetto di una vittoria ai mondiali sulla crescita economica. In altre parole, non cerca di isolare l’effetto della vittoria sulla crescita, dopo aver tenuto in considerazione l’effetto di tutte le altre variabili che determinano la performance di un’economia. Si rischia, in questo modo, di attribuire alla vittoria ai mondiali l’effetto di altre variabili, ad esempio la crescita del commercio internazionale, che non hanno nulla a che vedere con il calcio.
In molti campi scientifici gli effetti causali sono studiati tramite esperimenti. Il tipico esperimento controllato è quello utilizzato per l’approvazione di nuovi farmaci per usi medici diffusi. La pratica consiste nel selezionare casualmente due gruppi di pazienti e nel somministrare al primo gruppo (gruppo di trattamento) il farmaco di interesse mentre al secondo gruppo (gruppo di controllo) viene somministrato un innocuo sostituto senza efficacia (noto come placebo). Il farmaco viene approvato solo nel caso in cui l’esperimento controllato fornisce evidenza statistica sull’effetto differenziale rispetto al placebo. L’approccio sperimentale ha il vantaggio di identificare l’effetto causale come differenziale: guardando alla differenza tra il gruppo di trattamento e il gruppo di controllo si identifica l’importanza del fenomeno di interesse depurando i dati da tutti quei fattori che hanno lo stesso effetto tra i due gruppi. Purtroppo gli esperimenti basati su campionamenti casuali sono difficilmente replicabili in economia.
Calcio e Pil
Torniamo al caso dei mondiali. Per verificare la congruità della previsione di Abn-Amro sull’effetto mondiali, si può paragonare la crescita del Pil nel paese vincitore l’anno immediatamente precedente i mondiali, l’anno dei mondiali e l’anno successivo. Questo esercizio è compiuto nella tabella 1, che riporta elaborazioni su dati estratti dalla banca dati del Penn World (Tabella 6.1). (2) La tabella ci dice che i paesi vincitori crescono di meno nell’anno dei mondiali rispetto a quanto siano cresciuti tanto nell’anno precedente quanto nell’anno successivo (nella Tabella 1 abbiamo anche evidenziato in rosso i casi di peggiore performance).
Tutto ciò contraddice la conclusione di Abn-Amro, ma non costituisce ancora una prova sperimentale del perché non sono solo i mondiali a causare differenze nei tassi di crescita di un’economia in tre anni diversi per paesi diversi. Un esperimento più significativo consiste nel confrontare la crescita del Pil del paese vincitore con quella del paese finalista perdente. Anche in questo caso non siamo nella situazione sperimentale ideale, ma considerando le differenze negli assi di crescita tra diversi paesi nello stesso arco di tempo possiamo almeno controllare per il trend mondiale della crescita. Se c’è stato uno shock negativo all’economia mondiale (ad esempio uno shock petrolifero), questo dovrebbe riflettersi nella performance economica tanto del vincitore che del perdente.
Tabella 1
Ma anche in questo caso (si vedano i risultati riportati nella tabella 2) i dati non danno ragione all’affermazione di Abn-Amro: la crescita nel paese vincitore dei mondiali è inferiore in media a quella della squadra finalista perdente. Da ultimo, si noti che la tabella riporta anche le deviazioni standard delle differenze: sono sempre più elevate delle medie. Questo significa che non esiste un "effetto vittoria ai mondiali" statisticamente significativo sulla crescita del Pil. (3) Non serve a crescere, ma neanche a peggiorare la performance economica.
Morale della favola: non illudiamoci, ma tifiamo lo stesso per un calcio corretto e pulito.
(1) La versione in italiano della ricerca è disponibile al link http://www.abnamro.com/.../abnamro_soccernomics_2006_it.pdf
(2) http://pwt.econ.upenn.edu/
(3) Per un ulteriore discussione di questo argomento si veda http://www.econ.rochester.edu/eco108/ch2/WorldCupEffect.html
Tabella 2
Tabella 3
da Lavoce.info
Il goal non segna la crescita
Tito Boeri![]() ![]() |
Carlo Favero![]() ![]() |
Battista Severgnini![]() ![]() |
Gli effetti di una vittoria
Il fatto è che lo studio di Abn-Amro evita accuratamente di identificare l’effetto di una vittoria ai mondiali sulla crescita economica. In altre parole, non cerca di isolare l’effetto della vittoria sulla crescita, dopo aver tenuto in considerazione l’effetto di tutte le altre variabili che determinano la performance di un’economia. Si rischia, in questo modo, di attribuire alla vittoria ai mondiali l’effetto di altre variabili, ad esempio la crescita del commercio internazionale, che non hanno nulla a che vedere con il calcio.
In molti campi scientifici gli effetti causali sono studiati tramite esperimenti. Il tipico esperimento controllato è quello utilizzato per l’approvazione di nuovi farmaci per usi medici diffusi. La pratica consiste nel selezionare casualmente due gruppi di pazienti e nel somministrare al primo gruppo (gruppo di trattamento) il farmaco di interesse mentre al secondo gruppo (gruppo di controllo) viene somministrato un innocuo sostituto senza efficacia (noto come placebo). Il farmaco viene approvato solo nel caso in cui l’esperimento controllato fornisce evidenza statistica sull’effetto differenziale rispetto al placebo. L’approccio sperimentale ha il vantaggio di identificare l’effetto causale come differenziale: guardando alla differenza tra il gruppo di trattamento e il gruppo di controllo si identifica l’importanza del fenomeno di interesse depurando i dati da tutti quei fattori che hanno lo stesso effetto tra i due gruppi. Purtroppo gli esperimenti basati su campionamenti casuali sono difficilmente replicabili in economia.
Calcio e Pil
Torniamo al caso dei mondiali. Per verificare la congruità della previsione di Abn-Amro sull’effetto mondiali, si può paragonare la crescita del Pil nel paese vincitore l’anno immediatamente precedente i mondiali, l’anno dei mondiali e l’anno successivo. Questo esercizio è compiuto nella tabella 1, che riporta elaborazioni su dati estratti dalla banca dati del Penn World (Tabella 6.1). (2) La tabella ci dice che i paesi vincitori crescono di meno nell’anno dei mondiali rispetto a quanto siano cresciuti tanto nell’anno precedente quanto nell’anno successivo (nella Tabella 1 abbiamo anche evidenziato in rosso i casi di peggiore performance).
Tutto ciò contraddice la conclusione di Abn-Amro, ma non costituisce ancora una prova sperimentale del perché non sono solo i mondiali a causare differenze nei tassi di crescita di un’economia in tre anni diversi per paesi diversi. Un esperimento più significativo consiste nel confrontare la crescita del Pil del paese vincitore con quella del paese finalista perdente. Anche in questo caso non siamo nella situazione sperimentale ideale, ma considerando le differenze negli assi di crescita tra diversi paesi nello stesso arco di tempo possiamo almeno controllare per il trend mondiale della crescita. Se c’è stato uno shock negativo all’economia mondiale (ad esempio uno shock petrolifero), questo dovrebbe riflettersi nella performance economica tanto del vincitore che del perdente.
Tabella 1
Diff-in-Diff
| ||||
Anno
|
Campione
|
Secondo Classificato
|
verso il Secondo
| |
Precedente | Successivo | |||
1958
| Brasile |
Svezia
|
-5.03
|
0.29
|
1962
| Brasile |
Cecoslovacchia
| n.d. | n.d. |
1966
| Inghilterra |
Germania Ovest
| n.d. | n.d. |
1970
| Brasile |
Italia
|
2.13
|
5.83
|
1974
| Germania Ovest |
Paesi Bassi
|
-3.96
|
3.72
|
1978
| Argentina |
Paesi Bassi
|
-10.38
|
13.93
|
1982
| Italia |
Germania Ovest
|
0.89
|
-2.64
|
1986
| Argentina |
Germania Ovest
|
12.24
|
-5.09
|
1990
| Germania Ovest |
Argentina
|
-5
|
-13.99
|
1994
| Brasile |
Italia
|
-2.87
|
-2.47
|
1998
| Francia |
Brasile
|
7.99
|
-7.17
|
Media |
-0.44
|
-0.84
| ||
Standard Error |
6.75
|
8.25
|
Ma anche in questo caso (si vedano i risultati riportati nella tabella 2) i dati non danno ragione all’affermazione di Abn-Amro: la crescita nel paese vincitore dei mondiali è inferiore in media a quella della squadra finalista perdente. Da ultimo, si noti che la tabella riporta anche le deviazioni standard delle differenze: sono sempre più elevate delle medie. Questo significa che non esiste un "effetto vittoria ai mondiali" statisticamente significativo sulla crescita del Pil. (3) Non serve a crescere, ma neanche a peggiorare la performance economica.
Morale della favola: non illudiamoci, ma tifiamo lo stesso per un calcio corretto e pulito.
(1) La versione in italiano della ricerca è disponibile al link http://www.abnamro.com/.../abnamro_soccernomics_2006_it.pdf
(2) http://pwt.econ.upenn.edu/
(3) Per un ulteriore discussione di questo argomento si veda http://www.econ.rochester.edu/eco108/ch2/WorldCupEffect.html
Tabella 2
Anno
|
Campione
|
Periodo
| ||
Precedente | Mondiali | Successivo | ||
1958
|
Brasile
|
8.23
|
2.64
|
5.84
|
1962
|
Brasile
|
10.1
|
1.88
|
2.28
|
1966
|
Inghilterra
|
1.97
|
1.08
|
1.37
|
1970
|
Brasile
|
5.63
|
7.06
|
8.58
|
1974
|
Germania Ovest
|
4.43
|
-0.55
|
-1.52
|
1978
|
Argentina
|
5.14
|
-5.31
|
8.35
|
1982
|
Italia
|
0.12
|
0.41
|
0.93
|
1986
|
Argentina
|
-6.75
|
5
|
1.59
|
1990
|
Germania Ovest
|
3.03
|
2.39
|
4.22
|
1994
|
Brasile
|
3.65
|
4.47
|
2.89
|
1998
|
Francia
|
1.39
|
3.43
|
2.61
|
Tabella 3
Secondo Classificato
|
Periodo
| |||
Precedente | Mondiali | Successivo | ||
1958
|
Svezia
|
2.37
|
1.81
|
4.72
|
1962
|
Cecoslovacchia
|
n.d.
|
n.d.
|
n.d.
|
1966
|
Germania Ovest
|
n.d.
|
n.d.
|
n.d.
|
1970
|
Italia
|
5.85
|
5.15
|
0.84
|
1974
|
Paesi Bassi
|
4.13
|
3.11
|
-1.58
|
1978
|
Paesi Bassi
|
1.69
|
1.62
|
1.35
|
1982
|
Germania Ovest
|
0.04
|
-0.56
|
2.6
|
1986
|
Germania Ovest
|
3.03
|
2.54
|
4.22
|
1990
|
Argentina
|
-10.36
|
-6
|
9.82
|
1994
|
Italia
|
-1.69
|
2
|
2.89
|
1998
|
Brasile
|
1.93
|
-4.02
|
2.33
|
(postato dal coblogger Condorbianco)
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