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venerdì 2 marzo 2007

Un po' di storia recente


UN' ANALISI POLITICA.

Sbaglierò, magari, ma prego chi legge di seguirmi con attenzione, e di darmi il suo parere.

Torniamo al ’94.
Nel ’94, se Berlusconi non fosse “sceso in campo” (ma lo fece e per l’unico motivo di pararsi il didietro), Occhetto e la sua “gioiosa macchina da guerra” avrebbe vinto le elezioni a mani basse.

Non fu così.
E quando B. vinse inopinatamente le elezioni politiche di allora, da buon italiano pensai, tra me e me: “Siamo in bipolarismo, finalmente. Questo sistema bipolare, dopo la conventio ad excludendum e la democrazia bloccata, lo voglio anch’io. Debbo essere sportivo. Ora Berlusconi è il Presidente del Consiglio di tutti gl’Italiani. Anche il mio. E quindi, benché non lo abbia votato, debbo augurarmi che abbia successo. Spero quindi che mantenga le sue promesse e che negl’interessi di tutti noi inneschi il nuovo miracolo italiano di cui ha parlato nel suo programma elettorale. Onestamente, sono scettico. Però vediamo, magari mi sbaglio.”

Non fu così.
Il primo atto di quel governo – che navigava in piena tangentopoli – fi il decreto salvaladri, il famigerato decreto Biondi, che depenalizzava la concussione.
Dopo sette mesi di governicchio, in cui per la verità tentò anche cose positive come la riforma delle pensioni, sulla quale cadde, Berlusconi se ne andò a casa.
Ma fu in quei mesi che mi resi conto che B. non aveva alcuna intenzione di essere anche il mio presidente.
Lui voleva essere il presidente, e basta.
Per i suoi interessi, e basta.
E lo dimostrò al di là di ogni ragionevole dubbio.

Bastava non essere accecati dalla sua propaganda, per accorgersene.
Poi venne il ’96, e Prodi vinse più per culo (sorry), visto che la Lega aveva deciso di farla pagare al Cavaliere, che per merito suo, ma vinse.
E riuscì laddove nessuno (me compreso) avrebbe scommesso un cinque lire bucato: l’ingresso nell’area Euro al pari di Francia e Germania.
Per la prima volta l’Italia si presentava in prima classe sul panorama internazionale.

Magnifico!
Solo che, appena conseguito ‘sto risultato, visto che era l’obiettivo principale che teneva assieme la coalizione (?) di CSX, Bertinotti pensò bene di affossare quello che definì un governo borghese (ottobre ’98), con la collaborazione di D’Alema che non vedeva l’ora di fare il Kennedy.

Il resto della Storia è arcinoto: il CSX vivacchiò tra varie crisi di governo fino alla fine della legislatura, lasciando i conti in ordine e un’economia competitiva (occhio, destri, siamo pieni di dati in merito, è inutile contestare questo punto) fino alla fine, quando Amato, sul finire del mandato governativo, consegnò il Paese a un Berlusconi trionfante, ma con un avvertimento: “attenzione che si preparano anni di vacche magre. Se le nostre previsioni son giuste, non solo le vostre promesse elettorali sono carta straccia, ma vi tocca aumentare le tasse anziché diminuirle.”

I cinque anni successivi sono stati umilianti per ogni Italiano degno del nome e per ogni essere umano abitante in Italia dotato di raziocinio.
Competitività a picco.
Liberalismo alla spazzatura.

Prestigio internazionale sotto zero.
Continui attentati alla legalità.
Tentativo di manomissione della Costituzione e delle garanzie democratiche.

Fino a che l’indignazione della sinistra non fu tale, da mobilitare le sue forze e far vincere le elezioni a Prodi.
Di nuovo.

Perché vinse le elezioni, Prodi?
Secondo me, perché lo schifo e la paura ingenerati da Berlusconi al governo ha mobilitato gli astensionisti di sinistra.
E ce la facemmo per il rotto della cuffia, perché il potenziale mediatico-propagandistico del Bellachioma è spudoratamente superiore al nostro.

Ora.
Son passati dieci mesi più o meno dall’insediamento di Prodi.
Hanno fatto diverse cazzerie.
A partire dall’indulto.

Hanno fatto diverse cose che non c’erano nel programma, ma probabilmente non hanno potuto fare diversamente. Vedi le tasse. Ma un programma di governo si misura su 5 anni e non su 10 mesi, dico io.

Hanno preso decisioni non condivise e criticabili (e infatti criticate), tipo la storia di Vicenza.
Però non hanno cercato di sovvertire la Costituzione e di fare leggi ad personam.
Non hanno modificato le regole del gioco (=legge elettorale) unilateralmente, per poi ammettere di aver fatto una “porcata” solo per rendere la vita impossibile alla controparte.
Hanno cercato di riequilibrare le tasse (un po’ di più ai ricchi, poi cercheremo di alleviarle ai poveri).
Hanno affossato la riforma Moratti della scuola.
Hanno affossato la politica filoBush, che non è più completamente supina ai desideri del texano.

Ora io dico: Si può essere delusi da loro, è lecito.
Ma si può scambiare senza se e senza ma un governo mediocre, però normale, con il rischio del ritorno del Banana, solo perché Prodi non si è rivelato di sinistra come si sperava?
Si può barattare Giolitti con Mussolini?
Buon Aventino, compagni.

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