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mercoledì 28 aprile 2010

Don Paolo Farinella: Berlusconi e l'infamia del credo

Berlusconi è un uomo pubblico che ha “ostentato” la sua cattolicità che denigra e viola e infanga sempre pubblicamente giorno dopo giorno. Come uomo pubblico malato è andato al funerale, ma il protagonista era lui con le tv sempre pronte a riprenderlo. Il morto era superfluo.
Un uomo notoriamente immorale, divorziato e che dichiara: “Don Verzè mi assolve senza nemmeno conoscere i miei peccati” è totalmente fuori di quelle norme che cardinali e papi si ostinano a predicare e ad imporre ai comuni mortali. Vi sono preti che per molto meno negano assoluzione e comunione e in un caso come questo, i custodi dei “principi non negoziabili” dovevano insorgere di fronte a questo gesto osceno, sacrilego di uno che prende le perle e le butta ai porci, con tutto il rispetto per i Sigg. Porci.
Se la Gerarchia non lo fa, perde la faccia e la credibilità e io ho il diritto di dire ai divorziati: fate la comunione come e quando credete in coscienza.
Don Paolo Farinella va giù duro contro il cavaliere finto ossequioso ma colpisce anche questa chiesa piccola e meschina che insegue due leghisti neo -presidenti di regione per stringer loro la mano e ringraziarli per quelle battute inutili sulla indisponibilità a permettere il rifornimento della pillola RU486.
Battute inutili ed illusorie ed infatti  rimangiate il giorno dopo.
La pillola in questione è un modo per affrontare l’aborto senza soffrire troppo, il che per costoro è grave: la donna deve soffrire, non sia mai che possa accadere che non soffra.
Una chiesa piccola e meschina rinchiusa in se stessa a guardarsi e rimirarsi l’ombelico pedofilo nascondendo la vergogna finchè possibile.
Una piccola chiesa di piccoli uomini che si affannano a rispecchiare il livore egoistico imperante, invece di farsi carico dell’esempio solidale.
Una chiesa piccola e meschina che non ha nulla da dire sugli episodi assurdi di razzismo contro i bambini, ma corre a strepitare ed ad acclamare i potenti, concedendo loro privilegi ed appoggi elettorali smaccati ed esibiti  come non mai: per qualcosa di simile  forse occorre tornare alle prime elezioni del dopoguerra, che videro lo scontro di civilità contro il Fronte Popolare staliniano.
Silenzio assordante della chiesa anche sulla questione delle mensa scolastiche, le quali , in  molti comuni (in tutta Italia e a tutte le latitudini) sono in difficoltà a causa delle famiglie morose che sono in arretrato di parecchie mensilità delle rette per i loro bambini: si parla di crediti da recuperare che si aggirano su cifre di svariati milioni di euro.
Per combattere questo malcostume (causato nella maggior parte dei casi sicuramente da questioni di vere difficoltà economiche) alcuni comuni hanno deciso di utilizzare le maniere forti, prendendo provvedimenti impopolari e intollerabili come i casi di Adro e Montecchio.
Altri invece studiano sistemi meno drastici: dalle ganasce per requisire le auto all’emissione di ticket prepagati da acquistare all’atto dell’iscrizione a scuola.
Io una ricetta l’avrei: un bel condono servito su un piatto d’argento, in cui si permette di saldare tutti i debiti pregressi pagando solo il 5% della somma accumulata. Assomiglia tanto allo scudo fiscale, è vero: devono essere infatti sempre e solo i potenti a mangiarci sopra?
Rosellina970

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