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lunedì 5 aprile 2010

Tentato regime


(dal sito di Li bertà e Giustizia)

2008-2010
Due anni contro la Costituzione
Osservatorio dei diritti perduti

A cura di Olga Piscitelli
 adunoceanic




Il bivio e la nostra scelta
Libertà e Giustizia offre ai suoi iscritti, simpatizzanti, al dibattito nei circoli e in genere a tutti coloro che hanno a cuore la sorte della democrazia e della Costituzione del 1948 nel nostro Paese questi elementi per una riflessione che copre gli anni dell’ultimo governo di Silvio Berlusconi: 2008 ad oggi.
Da questo documento risulta un quadro stupefacente dell’insofferenza verso una vita politica ordinata e rispettosa dei grandi principi del costituzionalismo contenuti nella Carta Costituzionale: nessun altro paese ha attraversato un simile e tanto lungo periodo di stress democratico.
Se fino ad ora le regole formali fondamentali non sono state modificate, ciò non significa che il logorio cui sono state sottoposte non ne abbia di fatto erosa l’efficacia.
L’effetto pratico è stato non meno devastante.
Quando si pone il problema di un mutamento della Costituzione e non si riesce ad attuarlo la prima e sicura conseguenza è la delegittimazione della Costituzione che c’è.
Questo è ciò che è avvenuto in questi anni.
D’altra parte ciò che viene presentato come il “nuovo costituzionale” difficilmente potrebbe fregiarsi del titolo di disegno costituzionale organico. L’unica cosa che appare chiara è l’intenzione di distruggere gli equilibri costituzionali in favore dell’accentrarsi in poche mani del potere di comando.
Oggi siamo a un bivio: o questa china, o la difesa e la rivitalizzazione della Costituzione che abbiamo.
Chi legge il materiale qui raccolto faccia la sua scelta.
Gustavo Zagrebelsky

PREMESSA
15 marzo 2006 – Calderoli ammette: ho scritto una PORCATA.
Si riferisce alla legge elettorale nota come Porcellum. Si andrà al voto con il nuovo sistema il 9 aprile 2006 e poi di nuovo nel 2008. Ha modificato il precedente meccanismo misto (Mattarellum: per 3/4 a ripartizione maggioritaria dei seggi), in favore di un sistema proporzionale corretto, a coalizione, con premio di maggioranza ed elezione di più parlamentari contemporaneamente in collegi estesi, senza possibilità di indicare preferenze: liste bloccate, candidati scelti dalle segreterie di partito. La nuova legge conviene sia al PdL sia al nascente Pd.

25-26 giugno 2006 – La Costituzione è salva
Il 61,7 per cento degli elettori boccia il progetto di revisione costituzionale del terzo governo Berlusconi che modificava 53 articoli dei 139 della Carta. Il referendum,
promosso da Libertà e Giustizia in coordinamento con altre associazioni come Astrid e la Cgil, sotto il titolo Salviamo la Costituzione, non aveva vincolo di quorum: alle urne si reca il 53,6 per cento degli aventi diritto. Negli ultimi 15 anni, questa vittoria rappresenta per lo scarto di voti l’unica vera e grande sconfitta del centrodestra.

22 MESI AI MARGINI DELLA LEGALITA’ COSTITUZIONALE
Maggio 2008 – Marzo 2010
8 maggio 2008 – Il quarto Governo Berlusconi
Si insedia il quarto governo Berlusconi, nel pieno dei festeggiamenti per i 60 anni della Costituzione. Si è votato il 13 e 14 aprile, dopo lo scioglimento anticipato delle Camere del 6 febbraio. La coalizione di centrodestra (FI-An-DCA/PdL, LN, MpA, Dc) guadagna 344 seggi alla Camera risultato del 46,8% dei voti (17.063.874)e 174 al Senato, pari al 47,3% (15.507.549); quella di centrosinistra 247 alla Camera e 134 al Senato. In Parlamento l'esecutivo ha anche l'appoggio esterno del nuovo Psi, dei Riformatori liberali, di Azione Sociale, della Federazione dei Cristiano Popolari e di Italiani nel mondo, tutti poi confluiti nel Pdl, oltre che di Liberal democratici, dei repubblicani e di Alleanza di Centro.

13 maggio – Berlusconi offre il dialogo: l'Italia non ha tempo da perdere
Con un invito al dialogo sulle riforme che “può e deve cominciare da subito” perché “noi siamo a disposizione, noi siamo pronti: nessuno deve sentirsi escluso”, con la forza dei numeri e la certezza del vincitore che chiede collaborazione a nome dei cittadini che hanno “respinto la protesta qualunquista” e vogliono non “litigiosità inutile, ma stabilità e impegno nell'azione di governo", Silvio Berlusconi si rivolge al Paese convinto che sia necessario fare “tesoro di questa aria nuova” che sente nel Paese. Era attesa l'apertura al governo ombra che “può essere di aiuto” nel confronto tra maggioranza e opposizione pur nella distinzione dei ruoli, così come l'omaggio al capo dello Stato che ha definito “in maniera impeccabile i termini della dialettica tra le istituzioni”, e anche l'appello alla “volontà comune” che serve per cambiare il
Paese. Ma nessuno si aspettava un Berlusconi così conciliante con gli avversari, ai quali si rivolge direttamente facendo gli auguri di “buon lavoro”, chiede quasi scusa per qualche “momento di stanchezza e disattenzione” del passato, giura che non sarà “un uomo solo al comando” ma interlocutore costante, perché questo serve con questo “nuovo clima”. 

31 maggio – Napolitano: largo accordo per cambiare la Costituzione
Cambiare la Costituzione? A 60 anni dalla sua approvazione, Giorgio Napolitano approfitta della festa della primavera (alla vigilia del 2 giugno festa della Repubblica), per un’ulteriore messa a punto sulla sua revisione. Cambiarla si può, certo. Purché questo avvenga “attraverso un largo accordo fra tutte le forze politiche democratiche”, dice il presidente. Nel frattempo dal Quirinale, “cerchiamo di vigilare sul rispetto della Costituzione”.

13 giugno – La proposta del Pd per blindare la Carta
Elevare, dalla maggioranza assoluta, “a due terzi dei componenti delle Camere il quorum per l’approvazione, in seconda votazione, di leggi di modifica o di revisione della Costituzione”.
Nonché, “stabilire che non si faccia luogo a referendum solo se la legge di revisione costituzionale sia stata approvata, nella seconda votazione di ciascuna Camera, a maggioranza dei 4/5 dei suoi componenti”. E' la proposta Pd per blindare la Costituzione: le modifiche alla Carta dovranno essere volute da una maggioranza più ampia di quella al governo. Alla Camera la proposta è presentata da Giovanni Bachelet, garante di LeG e deputato Pd; al Senato da Oscar Luigi Scalfaro.

15 giugno - La norma blocca-processi
Presentata come ddl, viene proposta come decreto (ma Napolitano non ne ravvede l’urgenza) e definita dai costituzionalisti un attacco alla Carta. Prevede lo stop ai processi in corso (fino al 30 giugno 2002), che si trovino tra l’udienza preliminare e la chiusura del dibattimento di primo grado, per le quattro più alte cariche dello Stato. Una norma che sembra fatta apposta per bloccare il processo Mills. Salterà il 12 luglio, cancellata da un emendamento del governo, perché trasformata un mese dopo nel cosiddetto Lodo Alfano.

(1 - continua)

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