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mercoledì 24 ottobre 2007

Intervista a un musulmano - 2



firmadati




‘Abd an-Nur, il mio amico musulmano
seconda puntata
D.:Ha senso parlare di compatibilità tra Islam (inteso come religione) e Democrazia, o è più esatto parlare di Islam come area culturale?
R.: Si tratta di due piani affatto differenti. E' necessario rendersi conto che "l'Islam in quanto tale" è perlopiù inattingibile, al giorno d'oggi. Semplicemente, se n'è dimenticato il Senso; è perciò che la democrazia rappresenta a tutti gli effetti una benedizione, un'opportunità che non va perduta.

Provo a spiegarmi. L'Islam "come religione" è una strada, un cammino di fede tradizionale radicato nella Rivelazione, che domanda alla creatura umana di assumersi la responsabilità di un maturo ritorno al suo Creatore, offrendogliene le indicazioni e gli strumenti necessari. Solo  in quest'ottica si può comprendere il valore sociale e finanche politico di alcune prescrizioni dottrinali islamiche – marginali del resto .
Nell'epoca contemporanea, tuttavia, la dimensione spirituale e la comprensione della Rivelazione sono, per capirci, "ai minimi storici". E' la stessa dottrina tradizionale a ribadire un'evidenza sotto gli occhi di tutti: ci sono epoche in cui la Parola viene dimenticata, fraintesa e vilipesa; e questa è una di quelle epoche, tipicamente.
E' in tal senso che la democrazia rappresenta, a tutt'oggi, un balsamo irrefutabile: questa è infatti l'epoca in cui alla comprensione consensuale del Vero s'è andata sostituendo l'imposizione delle Sue caricature; chi vuole imporre la Verità non può che essere, infatti, qualcuno che non L'ha nemmeno affatto compresa. In una parola, vuole asservire alla sua presunzione: a tutti gli effetti, entriamo nell'ambito dell'idolatria.
La democrazia può contribuire ad esorcizzare queste pretese ideologiche - sataniche, in senso stretto - proteggendo la libertà di ricerca spirituale (esistenziale, in senso lato) che Iddio ha stesso ha garantito - ed in un certo senso imposto - alla creatura umana. In tal senso, il metodo consensuale ed il paradigma costituzionale vanno curiosamente nella direzione di un recupero di quelle tutele che la stessa dottrina religiosa garantiva ab originis.

In sintesi, sebbene lo spirito originario della dottrina islamica e della teoria democratica divergano radicalmente, nell'epoca contemporanea esse possono recuperare, complementarmente, da un lato, l'apertura non-idolatrica verso una ricerca libera e costruttiva, e dall'altro un afflato etico non-costrittivo che restituisca al "demos" una vera e piena dignità umana, oltre ad un'egalitaria legittimità elettorale. La responsabilità islamica nei confronti della democrazia contemporanea, infatti, è realmente rivoluzionaria.
E' un po' questa, oggi, la sfida dell'Islam come "ambito culturale" che sappia coniugare l'Islam come "tradizione" e la democrazia come metodo e come contesto.

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