SI APRE UNA PRIMA BRECCIA GIURIDICA
UNA SPERANZA PER CHI NON SPERA PIU’
“Il giudice”, dice la sentenza, “può autorizzare la disattivazione”, purché la diagnosi di stato vegetativo sia formulata “in base a un rigoroso apprezzamento clinico”, e giudicata “irreversibile”, ma anche che la volontà del paziente in tal senso sia provata – non necessariamente dalla sua viva voce, ma anche in considerazione delle sue precedenti dichiarazioni ovvero dalla sua personalità, dal suo stile di vita, dai suoi convincimenti”.
Al contrario: è una “scelta, da parte del malato, che la malattia segua il suo corso naturale.”
E’ triste gioire pensando a quanti desiderano, legittimamente, morire.
Ma lasciatemi esultare per loro, pensando a uno che si chiamava Piergiorgio.
Nessun commento:
Posta un commento