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martedì 30 ottobre 2007

L'etica di PapaRatzi


CHIESA E FARMACISTI,
ABIEZIONE DI COSCIENZA

sexangels
Ho trovato degna di nota la richiesta del Papa di consentire l'obiezione di coscienza anche ai farmacisti:
http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/esteri/benedettoxvi-17/aborto-farmacisti/aborto-farmacisti.html

Oltremodo interessante l'inchiesta pubblicata su "La Stampa" di oggi [purtroppo solo sull'edizione cartacea e non visibile on-line] sull'argomento: "Case e Vaticano".
Riporto qui solo i titoli in grassetto:
"La Chiesa sfratta: danno i palazzi solo ai ricchi" - "Un comitato di inquilini si appella a Bagnasco: Perchè privilegiate i mercanti del tempio?"
- Duemila enti ecclesiastici posseggono un quarto del centro di Roma - Spesso i beni sono stati donati a ordini e congregazioni PERCHE' NE FACESSERO USO CARITATEVOLE -
Qualche numero:
Oltre un quinto del patrimonio immobiliare italiano fa capo alla Chiesa
Il 25% circa delle case nella capitale è intestato a diocesi, congregazioni religiose, enti e società del Vaticano. Sono le proprietà di Propaganda Fede (il ministero vaticano delle missioni) e ammontano a 89 miliardi. Negli ultimi due anni il Vaticano ha cominciato a fare trading immobiliare, vendendo beni per quasi 50 milioni.
Il più grande intermediario immobiliare che lavora con la Chiesa, il gruppo Re Spa, realizza da questa attività circa 30 milioni di fatturato.
Il patrimonio gestito dallo Ior, la banca vaticana, e dall'Apsa sfiora i 6 miliardi.
200 mila posti letto sono gestiti da religiosi, con 3.300 indirizzi, tra case per ferie, hotel centri di accoglienza per pellegrini. Il giro d'affari è stimato in 4,5 miliardi.
2 mila monasteri e abbazie sono quelli esistenti in tutta la Penisola. A Roma sono 5 mila i posti letto ufficialmente disponibili in ex conventi e collegi religiosi. Il giro d'affari del turismo nella Capitale è stimato intorno ai 150 milioni di euro.

Inchiesta pubblicata su La Stampa del 29.10.2007 a firma di Filippo di Giacomo e Giacomo Galeazzi.

Il pontefice giudica immorale che un farmacista dispensi la pillola del giorno dopo. Io giudico immorale tutto questo. Come sempre, è questione di opinioni, ma la sua ha, a quanto pare, un peso assai maggiore della mia.
(L'autrice del post è Beatasolitudine)
                                                                                                          
La vignetta è qui per gentile concessione del suo autore, il mio amico Andrea Pedrazzini, al quale vanno le mie genuflessioni (http://andped.wordpress.com)

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