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sabato 17 novembre 2007

La fine del cava-tappo

E DOPO ARCORE?


SINISTRAFASCISTA


Dicono.

Berlusconi dice che la maggioranza imploderà, e a sentire le dichiarazioni di Dini non ha torto.
Purtuttavia, il “Cava” di Arcore sbaglia, se crede che ciò porti a elezioni anticipate. A parte lui, nessuno le vuole.
Non le vuole nessuno: Prodi, perché …ovvio.
La sinistra estrema, perché ha visto i sondaggi.
Il PD, perché può aspirare a ben altro che al 30%, ma ha bisogno di tempo.
Mastella, perché non ha ancora chiaro chi vince.
Le forze di centro, da Di Pietro a Mastella a Dini a Follini a Casini, perché rifare la Balena Bianca richiede il suo tempo.
Non lo vuole AN, perché finalmente ha capito che fare il reggicoda del Cava (il quale ha la statura storica del Tappo) equivale a legarsi mani e piedi a qualche cosa che la Storia condannerà ben presto al… nulla.
Persino Bossi, che non riesce più a far tacere i Maroni di cui si è circondato, comincia ad avere i suoi dubbi.
Napoletano, ovviamente, lo dice da sempre: no alle urne se non c’è prima una legge elettorale nuova (e poi, ma questo non ha bisogno di dirlo, perché è scritto nella Costituzione, perché se dalle consultazioni esce una nuova compagine di governo, alle urne non si va, indipendentemente da ciò che farebbe porco comodo al Cava-Tappo).

Ordunque.
Con tutta evidenza, a breve non si vota. E intanto si tratterà sulle riforme istituzionali.

Quindi?

Quindi, nulla, siamo alle solite. Salvo che, secondo me:

a) fusse che fusse la vorta bbona che la destra comincia a sganciarsi dal berlusconismo. A questa condizione, son disposto a votare domani mattina, se il Cava-Tappo se ne va in esilio in Tunisia posso accettare che vinca le elezioni una destra diversa da questa. Ma ciò implica una seria legge sul conflitto d’interessi, la mandata di Fede sul satellite,  eccetera. La vedo lunga. Ma non dispero.

b) Si va verso un modello tedesco, e quindi proporzionale. Per me non c’è scandalo, se non fosse che in Italia significa un rischio forte, di ritorno al potere d’interdizione dei cattolici su ogni riforma. Però, se non altro, ‘sto potere di interdizione sarebbe palese, oggi è mascherato ai più. E comunque è presente.

c) Per i più anzianotti, ricordate la famosa “democrazia bloccata”, basata sulla conventio ad excludendum verso il PCI e al blocco del c.d. “arco costituzionale verso il MSI? E’ stato questo, non tanto il proporzionale, a determinare il blocco della democrazia nella prima repubblica. E’ per forza un male tornare al proporzionale?

                                                              
La vignetta è qui per gentile concessione del suo autore, il mio amico Andrea Pedrazzini, al quale vanno le mie orazioni di ringraziamento (http://andped.wordpress.com)

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