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venerdì 30 novembre 2007

Intervista a me stesso

"DATI E FATTI" ALLA SBARRA

L’ultimo episodio è consistito nel fatto che ho obiettivamente esagerato, quanto a vis polemica, con una persona che stimo: Valerio.
Beh, interessante. Voglio dire: non esagero con altri, mi limito al sarcasmo con certi troll… e poi esplodo con un uomo civile come lui?
Proprio io, che mi chiamo “Dati e Fatti” (e chi mi segue da anni sa cosa voglio dire)?
Per approfondire questo dato, questo fatto, ho chiesto a un amico fidato, che qui chiameremo “alterego”, di intervistarmi. Ecco l’intervista.

Alterego: Senti, Dati e Fatti, abbi pazienza, ma da un po’ di tempo stai proprio esagerando, eh. Pazienza le invettive che lanci contro L0renzo su Bananabis, che ci stanno, ma non sono congruenti con il tuo manifesto ideologico di blogger (sul quale torneremo). Adesso, che tu te la pigli con uno come Valerio, mi pare davvero eccessivo, dai.

Dati e Fatti: Hai perfettamente ragione. L0renzo è un caso patologico, che può meritare il sarcasmo e il dileggio (anche se dovrei fare un uso più accorto di entrambi), ma certamente uno come Valerio non merita un trattamento simile. Mi dispiace, e gli ho chiesto scusa.

Alterego: Si, Dati, le scuse vanno bene, e Valerio da quel signore che è le ha accettate. Ma il punto è un altro. Persino tu ti abbandoni alla polemica in questo modo, suvvia! Chi conosce il tuo blog sa che questi atteggiamenti sono contrari ideologicamente al tuo essere presente sul web, no?

Dati e Fatti: Anch’io sono un uomo, e commetto degli errori. Non voglio essere come coloro i quali trattano a pesci in faccia coloro i quali non condividono le loro idee, sul loro blog, e se ne fanno un vanto. Ho sbagliato. Sono stato incoerente con ciò che dichiaro. Ho sbagliato. Lo dico. Sono stato incoerente. Bene. Anzi, male. Faccio ammenda. La tolleranza per me è tutto.

Alterego: appunto, la tolleranza. E’ stato, ab origo, il tuo manifesto. E adesso?

Dati e Fatti: E adesso, tale rimane. Il fatto che abbia sbagliato (e me ne dolgo) per un po’ di tempo  a esagerare verbalmente, sino a prendermela con uno che invece è tollerantissimo, Valerio, non significa che non desideri mantenere tale manifesto o peggio cambiare orientamento. Ci mancherebbe.

Alterego: Si, d’accordo, ma dacci una tua definizione di “tolleranza”.

Dati e Fatti: Tolleranza? A me in linea teorica già disturba il termine, “tolleranza”. Significa: “non ti posso sopportare, però – guarda come son bravo! – ti tollero… No, il termine tolleranza non mi piace. Preferisco il termine ascolto. Io ti ascolto, poi giudico se essere d’accordo con te o no. Ma intanto ti ascolto, e per il solo fatto di ascoltarti riconosco – è implicito – che tu sei libero di pensarla diversamente da me.

Alterego: Si, Dati, però consentimelo, i tuoi comportamenti ultimamente non sono stati coerentissini con questi enunciati di principio!

Dati e Fatti: Vero. E’ inutile negarlo. Debbo confessare che il gusto della polemica, la preoccupazione rispetto alla informazione dei disinformati (che in Italia son la maggioranza), ha in me preso il sopravvento. Per dirla tutta, ci sono dei momenti in cui – lo riconosco – in me prevale la difesa di una idea. Ma è una idea che vedo sempre più negletta e mistificata, quella della democrazia.

Alterego: E magari, anche quella della sinistra, no?

Dati e Fatti: Ma no, io non mi sento di sinistra. O meglio, bisogna intendersi su cosa significhi sinistra oggi. Io, per esempio, non sono mai stato comunista. Aborro lo stalinismo. Ma non mi nascondo che il comunismo, sul piano del messaggio etico, è enormemente superiore al fascismo, e su questo non transigo, pur non essendo marxista. Se si profilasse all’orizzonte un regime stalinista, sarei il primo oppositore, questo è chiaro. Ma se mi si parla della legittimità valoriale delle due ideologie, quella fascista e quella comunista, beh, se proprio debbo schierarmi, allora non ho dubbi.
Anche se – sia ben chiaro – non voglio assolutamente un regime. Di nessun tipo.

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