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lunedì 19 novembre 2007

Vecchissimo post, sempre attuale...

Sono passati quasi due anni da questo post, ma lo trovo attualissimo...

BERLUSCONI
È UN CASO CLINICO ?

Il testo cui ci riferiamo nelle seguenti righe è un vecchio (1967) manuale di psicologia, un testo divulgativo (“Che cos’è la psicologia”, di Pierre Daco, Sansoni ed.). Non abbiamo dunque pretese scientifiche, ma solo l’intento di offrire spunti di dibattito con gli addetti ai lavori. Vogliamo sottoporre agli psicologi alcune domande su Berlusconi, che a noi, uomini della strada, vengono spontanee in questi anni. Ci aspettiamo dagli studiosi della psiche umana contributi numerosi.


Al capitolo “Nevrosi e psicosi”, l’Autore elenca, tra le prime: astenia, neurastenia, psicoastenia, angoscia, ossessione, fobia, isteria, ciclotimia, paranoia.
Alla domanda “cos’è la psicosi?”, Daco risponde così: “La differenza tra nevrosi e psicosi sta nel grado di consapevolezza che la persona ha del suo stato. Per esempio: supponiamo una persona che soffre di allucinazioni, che <>. Se è convinta dell’assurdità della sua allucinazione, è nevrotica. Se al contrario crede alla presenza reale del diavolo, è colpita da psicosi. Altro esempio: una persona nevrotica può immaginare continuamente di fare grandi cose, di essere un Capo di Stato, un grande capitano, un grande medico. Sa che è assurdo, ma questi sogni <>, permettendogli di sfuggire la realtà interiore. Ma se un individuo crede di essere Napoleone, è psicotico. (…) Nella psicosi, il malato è dunque incapace di criticare il proprio stato.” 
 Abbiamo proceduto per eliminazione. Abbiamo quindi scartato:
-  l’astenia (“mancanza di forza”, e nel caso di Berlusconi il “paziente” non si direbbe a corto d’energia),
-  la neurastenia (“depressione generalizzata del sistema nervoso”: non sappiamo a chi legge, ma a noi Berlusconi non appare depresso),
-  la psicoastenia (“lo psicoastenico difficilmente svolge attività intellettuali…il soggetto avverte crudelmente la sua incapacità ad agire”: incapacità ad agire? Agisce sin troppo!).
- l’isteria (i sintomi non corrispondono: “crisi di pianto e risa, episodi di paralisi…” No, non ci siamo).
- la ciclotimia, potrebbe andar bene, perché il soggetto “oscilla tra due stati opposti. In un dato momento il suo stato d’animo è euforico, esaltato, eccitato, compie il suo lavoro con molta vivacità, s’interessa di tutto, pieno di entusiasmo. Possiede facilità di parola, vivacità di spirito. Ha la risposta immediata, è sicuro della sua forza…” Fina a qui il quadro è convincente, ma poi leggiamo che in altri momenti il paziente “si chiude in sé stesso. Dubita, esita. Affonda in un’indifferenza totale e cupa. (…) Si ritira nella solitudine, si sente inferiore e mediocre…” e qui proprio non ci siamo.

Rimanevano le paure, nelle loro varie gradazioni psicologiche (angoscia, ossessione, fobia) e la paranoia. 

-  L’angoscia. Scrive l’Autore: “Qual’è la differenza tra la paura e l’angoscia? La paura è una reazione di fronte a un pericolo reale. L’angoscia è una reazione di fronte ad un pericolo che non esiste all’esterno. (…) L’angoscia patologica è una sensazione molto penosa, accompagnata da uno o più fenomeni fisici: pallore, tremito, crisi di nervi, batticuore, sudore, spasmi viscerali..” A noi non è parso che il quadro clinico corrispondesse. Mai visto Berlusconi avere pallore e tremori davanti a una bandiera rossa.
- L’ossessione. “E’ un sentimento o un’idea estremamente penosa; essa è presente nella mente in modo continuo e spesso atroce. L’idea è tenace, dolorosa, e provoca profonda angoscia (vedi) con tutte le conseguenze psicologiche e fisiologiche.” Ci sembra di capire che il quadro clinico sia simile all’angoscia: perciò scartiamo anche l’ossessione.
-  Le fobie. “La fobia è un tipo d’ossessione. E’ caratterizzata dalla paura di un’idea, di un oggetto o di una determinata situazione” Siamo quindi pur sempre nell’ambito dell’angoscia. Niente da fare. Rimane solo la paranoia.

- La paranoia, invece, secondo l’Autore, è “una nevrosi che presenta molteplici manifestazioni, dallo squilibrio di grado lieve, alle gravi psicosi e alle allucinazioni.

Perbacco! Interessante. Proseguiamo la lettura.

“Il paranoico ha uno smisurato orgoglio, che a volte nasconde sotto una finta modestia.” Nel caso di Berlusconi, non si può parlare di modestia, nemmeno finta (peraltro, Daco dice “a volte…”).
Ma di smisurato orgoglio, sì.

Basta leggere qualche sua dichiarazione.
La più recente (10 febbraio 2006): “Meglio di me ha fatto solo Napoleone”
E prima?

“Nella mia vita ho già compiuto tre miracoli. Da costruttore, da sportivo, da editore.” (31 marzo 1994)

“Ho fatto bene più di chiunque altro, in tutti i settori in cui mi sono cimentato” (13 agosto 1994)

Finora, si direbbe, la paranoia è un promettente filone di ricerca.
“Il paranoico”, proseguiva Daco, nel suo testo del 1967, “crede di essere l’intelligenza in persona, si attribuisce tutti i meriti, tutte le virtù, esige il rispetto che si deve ai grandi.”

Accidenti!

Sfogliamo i giornali, e scopriamo che Berlusconi ha detto frasi come le seguenti.

“Se i giornalisti facessero l’esegesi di quello che dice il signor Berlusconi, vedrebbero che ha sempre ragione” (11 novembre 1994, a L’Espresso)

“Come ha detto Scapagnini, sono immortale. Io sono l’Unto del Signore, c’è qualcosa di divino nell’essere scelto dalla gente.” (25 novembre 1994, a La Repubblica on Line)

“Vi spiegherò il Vangelo di Forza Italia, il Vangelo secondo Silvio” (4 aprile 1995, da Il Messaggero)

“Io sono assolutamente certo di essere l’uomo più democratico che mai sia giunto ad essere Primo Ministro d’Italia” (25 gennaio 2002, all’agenzia ASCA)

“Mi sta venendo un complesso di superiorità, per cui dico: meno male che ci sono io” (3 dicembre 2002, Roma: presentazione di un libro di Bruno Vespa)

“Io vinco sempre, sono condannato a vincere” (24 maggio 2003, all’agenzia ANSA)

A questo punto, cominciamo a sospettare di essere sulla strada giusta.

Sempre parlando del paranoico, Pierre Daco scrive: “La tolleranza non esiste per lui, salvo quando recita la parte del tollerante, che rafforza la sua apparenza di grandezza d’animo. E’ ostinato e testardo, ombroso verso tutto ciò che colpisce la sua enorme suscettibilità (…) Non riesce a intendersi con nessuno, se non quando crede che lo si riconosca superiore.”

Ci ritorna in mente la reazione scomposta che ebbe davanti al Parlamento Europeo, il 3 luglio 2003, alle “provocazioni” di Shultz, quando gli diede del nazista in diretta. Ma in fin dei conti, che cosa aveva detto Shultz di così provocatorio, a Berlusconi, come domande, durante il dibattito per l’inaugurazione del semestre di presidenza italiano dell’Unione Europea, ai primi di lugli odel 2003?
Lo aveva insultato?
No.
Aveva detto: “Voglio riprendere una parola menzionata dal collega Di Pietro: Conflitto d’interessi. (…) Le esternazioni di Bossi, suo ministro (…), non sono minimamente compatibili con la carta



dei diritti fondamentali dell’UE. Come presidente di turno, Lei è invitato a difendere quei valori (…) Lei, parlando di sicurezza, ha utilizzato un concetto: Europol (Polizia Europea, ndr). Ma che pensa di fare per accelerare l’istituzione di un pubblico ministero europeo, e l’entrata in vigore del mandato d’arresto europeo (al quale l’Italia si oppose fino alla fine, e ratificò per ultima, a causa delle pressioni di Forza Italia e Lega, benché consentisse l’immediata estradizione dei terroristi, ndr)? (…) Se Nicole Fontane (del Partito Popolare Europeo, di cui Forza Italia fa parte, ndr) non fosse così bene riuscita a rinviare così a lungo le procedure per l’immunità a Berlusconi e a Dell’Utri, Lei non avrebbe più posseduto l’immunità di cui oggi ha bisogno”.
Insomma, aveva fatto il suo mestiere di esponente dell’opposizione: domande “difficili”.

Ma forse è un caso. Controlliamo sulla stampa. Cerchiamo altre frasi di Berlusconi.

“A me sembra di essere civile, urbano, paziente, riguardoso, rispettoso” (28 febbraio 2002, TG3)

“Io sono bravo, buono e mantengo le promesse. Gli altri sono cattivi, capaci di tutto e buoni a nulla. Sembra una battuta, ma invece è proprio così.” (28 marzo 2005, da un’intervista pubblicata su Parioli pocket)

“Per fare quel mestiere (il giudice, ndr), bisogna avere delle turbe mentali, bisogna avere dei disturbi psichici.” (4 settembre 2003, intervista allo Spectator)

A questo punto cominciamo davvero a sospettare che, insomma, forse, beh, un po’ di paranoia… Ma andiamo avanti.
Secondo l’Autore, che – lo ricordiamo – scriveva negli anni ’60 e quindi non sapeva nemmeno chi fosse Berlusconi, i paranoici “non sono, evidentemente, consapevoli della falsità di tutte queste manifestazioni, poiché hanno un profondo bisogno di credere in esse.
Il paranoico mente continuamente.
Immagina situazioni in cui fa la figura dell’uomo superiore, recita la parte più bella.
Fa apparire abilmente di avere alte relazioni puramente immaginarie…”

Cavolo! Ma dove ho letto quella cosa… Ah sì, in una specie di manifesto di Forza Italia, che gira su Internet di recente. Ma dove l’ho messo?
Eccolo. Dice:

“Mai come oggi è stato alto nel mondo il prestigio dell’ Italia, grazie soprattutto all’ instancabile attività del presidente Berlusconi (…)Tra i successi, rivestono eccezionale portata storica mondiale: la fine ufficiale della <guerra fredda>, con la stretta di mano tra Bush e Putin a Pratica di Mare; la convocazione ad Erice della Conferenza di pace tra Israele e Palestina.”

Ma pensa un po’, credevo che la guerra fredda fosse finita per implosione dello stalinismo, oltre che per merito di personaggi come Gorbaciov, Reagan e Papa Woityla, alla fine degli anni ’80, invece è merito di Berlusconi…

Credevo che Israeliani e Palestinesi continuassero a scannarsi e che la guerra da quelle parti fosse ancora in corso.
Invece scopro che non c’è mai stato il muro di Gerusalemme, e che le donne ebree e quelle palestinesi si scambiano ogni giorno odorosi mazzi di fiori, e che è merito Suo… devo proprio ripassare la Storia!

Ammenocché non si tratti proprio di quella continua tendenza al falso di cui parla l’Autore?? Quella tendenza a millantare “alte relazioni”??

Andiamo avanti. E scopriamo che la paranoia nasce da piccoli.

“Il bambino paranoico (…) non sopporta alcuna disciplina, di qualsiasi tipo essa sia. E’ incapace di sottomettersi allo spirito di gruppo” (qui mi viene in mente che Berlusconi continua a punzecchiare i suoi alleati dicendo “se gli elettori avessero dato il 51% a me…”, bell’esempio di spirito di gruppo!), “e non concepisce che un regolamento possa applicarsi a lui. Esige di essere <>, e che lo si riconosca. (…) Pensa spesso di essere perseguitato, perché secondo lui la sua lucidità e intelligenza lo rendono pericoloso”

Domande amletiche, cari addetti ai lavori, cioè psico-terapeuti:

- È forse per questo che Berlusconi etichetta come “illiberale e liberticida” la Par Condicio adesso, che spera nel 20% dei voti, ma se ne fregava allegramente quando Forza Italia era appena stata fondata e quindi aveva lo 0% dei consensi, perché le elezioni del ’94 non c’erano state ancora?

-  E’ forse per questi motivi, che Berlusconi parla di “pentagono rosso” e “persecuzione giudiziaria” (quando le prime inchieste su di lui furono negli anni ’70, per traffico di droga, vicinanza con la mafia ed evasione fiscale, e quindi la politica non c’entrava per niente (Forza Italia attenta, c’è una valanga di documenti al proposito)?


Non sono mica uno psicologo, forse non ci ho capito niente: ma non sarà che Berlusconi è proprio un paranoico?




N.d.R.: A tale post inserito nel forum del sito http://brunik.altervista.org seguì un intervento di un altro utente EcceBombo, professionalmente competente della materia:

Ciao Condorbianco*. Rispondo con ritardo al tuo post delle 11,35. Scusa: la giornata di intenso lavoro mi concede poche pause per consultare il forum. Complimenti per l'acume col quale hai usato il testo di Daco per formulare una diagnosi sul nostro premier: non sei un tecnico, e i risultati ai quali pervieni sono ammirevoli. Ci sei andato vicino, secondo me, ad una diagnosi corretta.


Ecco una risposta semiseria (più seria che semi) al tuo quesito. A partire dai dati che elenchi, il nostro paziente non soffre di paranoia, come sospetti, ma di un suo possibile antecedente, noto come Disturbo Narcisistico di Personalità (sigla DNP). Fino a che riesce a mantenere una idea grandiosa di sé (ciò che con Daco giustamente chiami smisurato orgoglio), il nostro paziente con DNP non soffre (di solito, però, fa soffrire gli altri: vedi la distinzione classica di Schneider fra psicopatici che soffrono e psicopatici che fanno soffrire gli altri). Per mantenere tale idea grandiosa di sé, il paziente ha varie possibilità:
1) estorcere ad ogni costo adulazione e fittizi encomi da chi è costretto a darglieli, pena le più varie conseguenze punitive (vedi cosa è successo quando il Follini ha voluto smettere di tributargli onori, vedi come finisce ora la storia delle tre punte);
2) ricorrere all'auto-esaltazione ad oltranza ("sono l'Unto del Signore", "solo Napoleone ha fatto più di me", "ho fatto meglio di chiunque altro", e così via);
3) negare ad ogni costo errori seppur minimi e difetti (anche quelli inevitabili, legati all'invecchiamento del corpo): dal chirurgo plastico al trapianto di capelli, dall'ascolto di Bondi a quello di Fede, tutto farà purché lo specchio e l'approvazione dei FEDEli gli restituiscano una immagine assolutamente "superiore" di sé.


I problemi seri emergono quando queste tre strategie falliscono. Allora sì che può emergere la paranoia (delirio di grandezza e di persecuzione) oppure uno stato di acuto scompenso psicopatologico che alcuni studiosi chiamano di "vuoto terrifico", a sua volta seguito da una depressione grave e praticamente incurabile.
Si può ragionevolmente prevedere che se il nostro premier (eravamo nel febbraio 2006, Berlusconi era premier, NdR) perdesse non solo le prossime elezioni, ma anche, dopo l'eventuale sconfitta, il ruolo di capo dell'opposizione, queste, la depressione grave o il delirio di persecuzione, sarebbero le sole due alternative che gli si aprono.


Che dire di più? Normalmente ho compassione di chi soffre così tanto, ma in questo caso non posso augurarmi che il cav. riesca ad evitare a lungo la suddescritta sofferenza. Se la evitasse, coterebbe troppo a tutto il resto del Paese.
*Il messaggio era rivolto alla compianta OperazioneVerità, ma EcceBombo fece confusione coi posts

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