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mercoledì 30 gennaio 2008

Il "tifo" del prigioniero per le sorti della guerra



ECHI DA CAPORETTO
fotononnoprigionia

27 ottobre 1917, sabato

“La grande quantità di uomini, donne, signore, con tanto di cappello con in spalla dei gran sacchi di cavoli bianchi è sorprendente! Questa sera al treno diretto per Vienna una grande quantità con sacchi in spalla rimasero a Hingberg* per vagone completo: che miseria! Eppure resistono!
Telegramma di avanzata germanica sul fronte italiano! 30 mila prigionieri! 300 cannoni!”

28 ottobre 1917, domenica

“Tutta Bruch imbandierata per la vittoria al fronte Italiano! Si fanno voci sempre più brutte circa questa offensiva, speriamo sia solo telegramma del fante! (…) Conto oggi 25 giorni che non ricevo scritto da Ofelia…”

29 ottobre 1917, lunedì

“Il ferroviere fa leggere in un trafiletto stampato la loro vittoria. 80 mila prigionieri, Monfalcone, Gorizia, riprese! Tutto il giorno telegrammi più brutti ancora girano. Il fante, tutto mortificato, non parla più. Alle 8 siamo già tutti a letto.”

30 ottobre 1917, martedì
“Rubo quattro pomi terra ** al Landi da fare rancio, sono senza pane da circa un mese. Si parla che abbiano svaligiato vagone dei pacchi che non arrivano, solo cinquanta oggi. Continuano telegrammi strabilianti ma niente di certo, specialmente al ritorno del fante in baracca.”

1 novembre 1917, giovedì
“Vado al lavoro, festa di tutti i Santi eppure fanno lo stesso lavorare. Il capobaracca, vedendo che faccio fatica lavorare, mi rimanda in baracca. L’avanzata dei Germanici sembra diminuire!! Prendono botte nella Francia, Belgio, Russia, Albania. (…) Ci danno il tabacco, cerco cambiarlo  con il pane di Cesana, ma non accetta.”

2 novembre 1917, venerdì
“Giornata dei morti, tristi e cari ricordi***.Alla sera sul lavoro ci danno una barbabietola ciascuno.
I telegrammi dell’avanzata al fronte Italiano si fanno sempre più brutti!! Al ritorno in baracca si trova diminuzione di pane, zucchero, zucche, tutto per dar da mangiare ai nuovi prigionieri che provengono dal fronte Italiano. La famosa offensiva germanica, o meglio la disfatta di Cadorna (che io ancora non ci credo) è oggetto di commenti e chiacchiere del fante, telegrammi di tutte le qualità continuano a sortire, tutti sono mortificati, senza parole.
Quando avremo finito di soffrire la fame??

3 novembre 1917, sabato
“Giornata fredda e nebbiosa, sono oltremodo preso dalla nostalgia e dalla debolezza per la fame, e poi con tutti questi telegrammi cattivi…!!! Appena sul lavoro, il fante ruba a man salva barbabietole, il borghese tenta dare bastonata a Cioni, che gli misura il badile sulla faccia; se ne va ritornando poco dopo con il gendarme, ma non riescono a trovare il Cioni e se ne vanno.”

4 novembre 1917, domenica
“Giornata di pioggia. Bagno caldo e disinfezione pidocchi biancheria. Scrivo cartolina a Ofelia, datata 2 novembre, ricordandole sesto anniversario notte felice! Telegramma da ospedale che gli Italiani riprendono le posizioni perdute. Fra i cinquanta nuovi arrivati vi è Lavelli, di mio reggimento e compagnia.”

(continua)
* Le condizioni del manoscritto non consentono qui un'identificazione certa del toponimo.
** Ancora ai primi del '900, al Nord, si indicavano spesso le patate con questo francesismo, retaggio napoleonico.
*** Il nonno aveva perso i genitori in tenera età, ma li ricordava molto bene.

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