Visualizzazioni totali

mercoledì 16 gennaio 2008

Senza titolo

DELIRI DI DESTRA



DUCE



Il testo che segue, scritto da un mio amico di destra, il cui nome taccio per discrezione, è un piccolo esempio, ma a mio avviso emblematico, di un certo tipo di mentalità che sta distruggendo il nostro tessuto civico, etico, democratico.

“Accetto la democrazia, fino a un certo punto. “
Notate la scelta del verbo: egli “accetta” la democrazia (però "fino a un certo punto", beninteso: essì, a destra la libertà va bene ma fino a che non gli girano le balle, evidentemente). Io invece la considero l’unica forma di governo accettabile, anche a garanzia di chi non la pensa come me. No, perché, en passant, ci sono anche dittature di sinistra, eh, mica solo di destra: mai pensato alla Cina di ogi, così per dire?  Il fatto che lui, di destra, sostenga di “accettare” la democrazia,  e non di “preferirla”, già la dice lunga, mi pare.

”Non mi ricordo dove l'ho letto, ma un giornalista tempo fa diceva che la democrazia richiede alcune regole che la fanno funzionare. E un sistema perchè queste regole vengano fatte rispettare. In Italia le regole ci sarebbero, ma sono state calpestate tanto da essere di ordinaria amministrazione il fatto che ciò avvenga.
E' democrazia questa?
La democrazia è dove sei libero di fare e realizzare ciò che vuoi, ma dove puoi anche essere protagonista.”
Finché parla di regole, il mio amico ha perfettamente ragione. Poi però deraglia. Dove è scritto che la democrazia è fare quello che si vuole, addirittura poter essere protagonista? Nossignori. La democrazia, amici miei, significa regole uguali per tutti. Ma proprio per tutti. A destra questo concetto lo descrivono come “lacci e lacciuoli”, “statalismo”. Dove poi sia scritta l’idea del protagonismo, lo sa il cielo. Non c’è nella dichiarazione dei diritti dell’Uomo. Non c’è nella costituzione americana, e nemmeno in quella – ch’io sappia – di altre democrazie, e infatti non c’è nemmeno nella nostra.

“In Italia tutto questo è stato perso. Sei inutilmente libero, perchè alla fine non cambia nulla e se non rientri nelle regole di questa dittatura politica ti piovono addosso tutti i problemi.
E allora, dittatura per dittatura, preferisco una meno costosa e che almeno faccia qualcosa.
Ci sono stati degli esempi di uomini forti (De Gaulle, Franco) e illuminati. Ci andrebbe di lusso con uno di questi in questo momento.”
Inutilmente libero è una categoria dello spirito fantastica. La libertà deve essere utile? Utile a chi, a che? La libertà è un valore in sé, inestimabile. Come la vita, come l’amore, come l’aria. A destra vedo che è difficile da capire. Definire poi la democrazia italiana attuale come una dittatura politica, è un artifizio retorico assai sottile.

Non cambia nulla, lui dice. Mi dispiace, ma non è affatto così. Se oggi abbiamo il divorzio e l’aborto, il diritto di parola e di sciopero, l’informazione uguale per tutti, l’istruzione libera per tutti, la possibilità del referendum come forma di autogoverno popolare, e così via discorrendo, è grazie alla democrazia. Quanto alla corruttela diffusa, è documentato che ha attraversato la storia d’Italia in lungo e in largo, anche durante il fascismo, e non c’entra una minchia con il regime demo-repubblicano. Su quali basi poi egli parli di dittatura, riferendosi alla casta dei nostri politici, posso solo ipotizzarlo. Lui, il grande democratico che si augura di avere un Franco al potere in Italia (!) discetta sul fatto che una oligarchia (vero) di politici (ma vale in tutte le democrazie del mondo, solo che la nostra è più corrotta) coincide con la dittatura. Dimenticandosi che è proprio da destra che abbiamo avuto, negli ultimi 15 anni, attacchi alla democrazia, sul piano istituzionale e sostanziale.

Sul piano storico, poi, non mi dilungo nemmeno sul mettere De Gaulle e Franco sullo stesso piano, e riferendosi anche al secondo, sostenere che “ci andrebbe di lusso” se avessimo lui al governo in Italia in questo momento. Stendiamo un velo pietoso.

Un’ultima considerazione, molto opportunamente avanzata dall’amica Dicke: i destri continuano a augurarsi una dittatura. Ovviamente, di destra. Perché sostengono che quelle di sinistra sono inefficienza e retroguardia economica. E la Cina di oggi? Per piacere…

Auguro al mio amico – con il quale sono in aperta e virulenta polemica, ma rimane amico – di non veder realizzati i suoi sogni. Nel suo stesso interesse, oltre che nel nostro.

Nessun commento:

Posta un commento