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venerdì 2 giugno 2006

Grullo parlante


IL GRULLO PARLANTE - 2
Il Grullo parlante di oggi è assegnato di diritto a Roberto Calderoli
L'ineffabile Calderoli, il "saggio" di Lorenzago di Cadore, l'artefice di quel pastrocchio federalfascista denominato pomposamente "devoluzione", ha fatto il decalogo, che già ho avuto il piacere di commentare (in buona compagnia, niente meno con un ex presidente della Corte Costituzionale).
Ma una notizia di oggi mi spinge irrefrenabile all'ebbrezza del post.
Eh sì: perché l'ineffabile (o chi per lui dalle parti della Lega) ha scritto in calce al suo decalogo che:
"Il passo successivo cui si sta lavorando, è il federalismo fiscale, che costituirà la benzina della riforma.
Gli amministratori locali diverranno a tutti gli effetti responsabili della spesa.
(...)

Una volta stabilito che allo Stato và una parte limitata del prelievo fiscale,
mentre il resto rimane sul territorio, non potrà che innescarsi un  meccanismo virtuoso in grado finalmente di bloccare le spese folli che contraddistinguono il settore pubblico (con la garanzia fra l’altro che, se tocca alle regioni trovare le risorse, la lotta all’evasione sarà certamente più incisiva)."

Hai capito! Basta spostare i soldi in periferia, e il gioco è fatto... Mica li vorrai lasciare
a Roma ladrona, no?

Poi uno apre il giornale, e scopre che il deficit accumulato da sei regioni (Liguria, Lazio, Sicilia, Abruzzo, Molise, Campania) ammonta, per la sola Sanità, a 4 miliardi di Euro l'anno.
Sbaglio, o la Sanità è già affidata alle Regioni?
Ma il federalismo non doveva risolvere i problemi economico-finanziari?
Ma non era lo statalismo komunista che sfasciava i conti dello Stato?
Ma non erano tutti nella macchina statale i burocrati parassiti?
Ma gli amministratori locali non erano così più bravi?

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