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lunedì 21 dicembre 2009

Formigoni Comunione e Liberazione ed il marcio della sanità lombarda


"CLecca"


Se non fosse che le cosiddette prove esposte nel web non mi convincono sembrerebbe proprio che questa storia della statuina in faccia sia l’atto un pò sanguinolento di una commedia inscenata ad arte.



Guardate come sono riusciti a ricreare le condizioni di un inciucio spostando il discorso dall’”inadeguatezza del premier” – a cui si era giunti anche grazie al 5 dicembre -  alla “necessità di riforme condivise in un clima diverso” e tutto ciò bombardandoci per un paio di giorni con una strategia degne dei servizi di un paese sgangherato e marcio come il nostro.


Non è un caso che si riveda spesso in giro la faccia di D’Alema…

Comunque mentre ci occupiamo del popolo dell’amore che ci riempie ogni giorno di gioia e  - ammettiamolo -  siamo proprio delle bestie noi che non lo comprendiamo, il governo sotto traccia lavora per noi.
Infatti ( notizie  riprese da qui  http://blog.libero.it/lavoroesalute/7799533.html ) vuole ridurre i posti letto per malati acuti dal 3,8 al 3,3 per mille (7-10 mila posti letto in meno), arrivando ad “ipotizzare persino accordi interregionali sulla mobilità per cui ad ogni cura eseguita in un'altra regione dovrà corrispondere analoga riduzione di posti letto nella regione di appartenenza”.
“Pesante intervento anche sul personale attraverso ipotesi di organico standard con ridimensionamento dei fondi per i contratti integrativi e conseguente riduzione degli organici nelle strutture semplici e complesse.”
“Introduzione di ticket: in caso di squilibrio già definito nel secondo trimestre dell'anno in corso, scatto obbligatorio di ticket sulla farmaceutica e sulle cure specialistiche con superamento e cancellazione di ogni tutela sociale attraverso l'annullamento di tutte le esenzioni”.
Inoltre v’è l’obbligo di introdurre il ticket sulla parte “alberghiera per le prestazioni medico-chirurgiche in day hospital o in ricovero ospedaliero, introduzione di un incremento della tariffa a carico dei cittadini per le prestazioni in intramoenia. Per la riabilitazione nelle strutture accreditate, scatto della totale o parziale compartecipazione a partire dal 45° giorno anziché dal 60° come attualmente in vigore”.
Anziché colpire privilegi, sprechi e connessioni malavitose insite nel sistema, con appalti e gestioni esternalizzate a vantaggio di amici degli amici, si cancellano diritti e si comprimono servizi nell’ottica di un esasperato economicismo secondo il modello lombardo.
In questo modo il governo non sta solo compiendo l'ennesimo intervento pro-crisi, riducendo l'occupazione e peggiorando la condizione delle fasce sociali più deboli.
Sta anche attaccando pesantissimamente la sanità pubblica con un progetto preciso e dichiarato. Sviluppare il "terzo pilastro" cioè consegnare al sistema a capitalizzazione e ai privati la sanità.
Mentre i programmi televisivi che il nano napoleonico ormai condiziona al 90% nelle sei reti, senza considerare le recenti involuzioni de LA 7 per via di Telecom, ci allietano con il natale dei buoni sentimenti e degli  inciuci in rapido avvicinamento, in Lombardia i governanti sono sull’orlo dell’esaurimento nervoso, perché il modello lombardo  imperniato sugli amici degli amici del “Celeste”Formigoni comincia a scricchiolare..
La logica del profitto applicata ai servizi è la ratio della nascita stessa dei cattolici popolari, il braccio armato politico affaristico di Comunione e Liberazione che nel tempo ha sempre trovato sponda nella fazione andreottiana, passata armi e bagagli a fare affari con il berlusca quando questi decise di scendere in campo.
Io personalmente ho conosciuti alcuni fra i dirigenti di C.L. che negli anni ’80, in fase di proselitismo esasperato ( è una vera setta senza se e senza ma), giravano per tutte le università cercando di raccattare persone e contratti con una furia agonistica che neanche i craxiani della Milano da bere avrebbero potuto vantare.
La voracità affaristica di questa congrega è incredibile ed ormai nota.
Alcuni di loro per convincermi ad entrare nelle loro fila, mi dissero che loro erano diversi dagli altri gruppi cattolici, per loro era “essenziale vincere, non partecipare” sicché”come in una corsa di cavalli, se c’era da truffare le regole o dopare il cavallo, lo facevano a cuor leggero”, “noi non siamo come gli altri cattolici che porgono l’altra guancia e vogliono solo testimoniare la loro presenza”, “noi vogliamo vincere, il nostro cavallo deve vincere…”
Pertanto l’esito giudiziario delle loro attività frenetiche era un po’ iscritto nel dna
La guardia di finanza di Milano un paio di mesi fa  ha arrestato con l’accusa di riciclaggio Rosanna Gariboldi, moglie del parlamentare del Pdl, Giancarlo Abelli, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dai pm Laura Pedio e Gaetano Ruta.
Con la stessa accusa, sono state arrestate altre tre persone, tra cui l’imprenditore Giuseppe Grossi che, alla guida della società “Sadi”, era considerato il “re delle bonifiche”. La signora Abelli è accusata di aver ricevuto soldi da conti esteri a Montecarlo “schermati” dell’imprenditore Grossi.
I dati del computer dell’ avvocato Fabrizio Pessina di Chiasso, fermato a Malpensa  in primavera, fanno tremare il Palazzo. La rete degli inquirenti comincia a chiudersi e fra le maglie anche molti insospettabili.
Tornando ad Abelli tutti sanno che è il capo della segretaria di Sandro Bondi, il coordinatore nazionale del Pdl di Berlusconi.
Abelli non è un nome da poco nella politica che conta. Non per  nulla a Milano è conosciuto come il “Faraone”, l’uomo forte della sistema sanitario lombardo, da mille agganci con il vecchio potere democristiano e il nuovo centro destra italiano. Sarebbe stato Pessina a spiegare agli inquirenti che il conto denominato “Associati”, in una banca di Montecarlo,  su cui si era avuta una sostanziosa movimentazione, era riconducibile  all’assessore provinciale pavese.
Adesso capite il motivo per cui qualche giorno fa il “Celeste” Formigoni ha emesso un sospiro di sollievo il cui rumore ha sorvolto le alpi.
Si è sentito sollevato per l’avviso di garanzia che lo ha raggiunto certificandolo "solo" come  un grande  inquinatore insieme alla Moratti, tanto che ne ha dato l’annuncio con enfasi, sventolando il foglio arrivato dalla Procura di Milano.

Ha fatto un po’ il teatrante ,  sorridente, ironico, sollevato. E sapete perché ? Perché era ben altro l’avviso di garanzia a cui tutti avevano pensato e cioè proprio alla indagine scaturente dall’arresto di Grossi e dal computer di Pessina.
 Quando e se il celeste venisse  indagato per questa storia , ebbene in tal caso avrà ome minimo gravi scompensi cardiaci e più che celeste diverrà di colorito un pò grigio.
Sembra che ci siamo molti giocatori di poker fra i politici ultimamente, nel senso – e l’esempio vien dall’alto – che la partita è una scommessa definitiva ripetuta ogni volta puntando tutto quel che si ha sul piatto. Non potrà andare sempre bene. Ci sono un paio di grosse questioni che stanno rovinando il sistema lombardo.
1) Documenti inediti interni alla regione confermano l’anomalia dei controlli mancati.
Per trasformare la sanità in una macchina da soldi manovrata dai politici, basta azzerare l'efficacia dei controlli sulla spesa pubblica. Le cause della degenerazione di un sistema dove "i malati servono a produrre profitti", mentre i medici diventano "sciacalli" (così i giudici di Milano riassumono l'inchiesta sulla clinica Santa Rita), vengono confermate anche da documenti interni alla Regione Lombardia, finora inediti.
Già 13 mesi prima dello scandalo, i tecnici di fiducia del governatore ciellino Roberto Formigoni denunciavano che i nuclei regionali di controllo (Noc) non riescono mai a scoprire "nessuna anomalia". Nel documento, mai pubblicizzato, i tecnici di Formigoni contestano proprio "la mancanza di un serio controllo nella gran parte delle strutture". E giudicano "difficilmente comprensibile la quasi totale assenza di sanzioni" anche dove si registra "un'alta percentuale d'irregolarità". Il problema è che 
la Regione interviene solo se "superano la soglia del 5 per cento": un livello "impossibile da dimostrare nella pratica", perché appena ci si avvicina, i Noc si fermano. Questa mancanza di controlli riguarda tutti i rimborsi, non solo le cliniche indagate. Una torta enorme. Dal 1995 a oggi la Regione ha distribuito alla sanità privata più di 30 miliardi di euro.

2) Nella clinica Santa Rita molti omicidi volontari.
La procura insiste: nella clinica Santa Rita sono stati commessi omicidi volontari sui pazienti.
E una nuova consulenza dimostrerà il nesso causale tra gli interventi «inutili e dannosi» e le morti. È questa la prossima mossa della procura nell' inchiesta sulla clinica milanese [...] per stabilire che le operazioni sono state causa prima dei decessi. Per i magistrati Brega, che resta in carcere per le lesioni gravi e gravissime, la truffa al Sistema sanitario nazionale e il falso, aveva messo in conto la possibile morte dei pazienti - non solo quei cinque, visto che altri venti casi sono al vaglio - pur di ottenere i rimborsi dalla Regione. 

L'inchiesta potrebbe intanto virare sul versante politico, spinta anche dalle intercettazioni telefoniche. Una in particolare getta un'ombra oscura sui rapporti tra 
la Regione e il proprietario della clinica Santa Rita, il notaio Francesco Paolo Pipitone. Il 14 marzo 2008, il notaio alza il telefono per chiamare ...indovinate chi?
Gian Carlo Abelli, assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale della Regione Lombardia, ora anche vice coordinatore nazionale di Forza Italia, il faraone.

L'inchiesta che ha portato a 32 avvisi di garanzia a dirigenti e dipendenti dell'ospedale Galeazzi, per il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, non rappresenterebbe ''nessuno scandalo"
Caro Formigoni attento, giocando così a poker per distruggersi basta una sola mano persa...

Rosellina970

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