Visualizzazioni totali

venerdì 11 dicembre 2009

Se ci fosse un malato al potere


OGNI TANTO MI VIENE QUESTO DUBBIO

Chirac_Bush_Blair_Berlusconi


Il quadro clinico:
  1. Senso grandioso del sé ovvero senso esagerato della propria importanza
  2. È occupato/a da fantasie di successo illimitato, di potere, effetto sugli altri, bellezza, o di amore ideale
  3. Crede di essere "speciale" e unico/a, e di poter essere capito/a solo da persone speciali; o è eccessivamente preoccupato da ricercare vicinanza/essere associato a persone di status (in qualche ambito) molto alto
  4. Desidera o richiede un’ammirazione eccessiva rispetto al normale o al suo reale valore
  5. Ha un forte sentimento di propri diritti e facoltà, è irrealisticamente convinto che altri individui/situazioni debbano soddisfare le sue aspettative
  6. Approfitta degli altri per raggiungere i propri scopi, e non ne prova rimorso
  7. È carente di empatia: non si accorge (non riconosce) o non dà importanza a sentimenti altrui, non desidera identificarsi con i loro desideri
  8. Prova spesso invidia ed è generalmente convinto che altri provino invidia per lui/lei
  9. Modalità affettiva di tipo predatorio (rapporti di forza sbilanciati, con scarso impegno personale, desidera ricevere più di quello che dà, che altri siano affettivamente coinvolti più di quanto lui/lei lo è)
“La vulnerabilità dell’autostima li rende (questi pazienti) notevolmente sensibili ai giudizi negativi: sebbene spesso possano non dimostrarlo esternamente, di fatto tendono a viverli come vere e proprie umiliazioni, fonte per loro di profondo avvilimento e sconforto. Da un punto di vista relazionale, talvolta, possono reagire alle critiche con sdegno e rabbia, contrattaccando con insolenza; a volte  l’esperienza della disapprovazione può condurli all’evitamento o al ritiro sociale, a partire da vissuti di inadeguatezza e di vergogna.
Se contraccambiano un favore o rispondono ad un obbligo morale, generalmente sono spinti a farlo per ricevere ammirazione, piuttosto che per motivi di riguardo nei confronti del destinatario del loro gesto.
Da un punto di vista lavorativo, sebbene l’elevata ambizione possa condurre tali individui a risultati importanti, l’intolleranza alle critiche tende a compromettere gravemente la loro performance. In questo senso, il funzionamento professionale o, più in generale, il rendimento in prestazioni di varia natura, può risultare piuttosto modesto, a causa della riluttanza di tali individui ad accettare il rischio in situazioni nelle quali è possibile un fallimento o una sconfitta o devono negoziare i loro scopi con i colleghi.
Infine, da un punto di vista affettivo, l’eccessiva richiesta di ammirazione, unitamente all’assunzione di atteggiamenti arroganti da una parte, noncuranti e distaccati dall’altra, compromettono enormemente la qualità delle relazioni stabilite. In generale l’area delle relazioni affettive è molto compromessa in questo disturbo: le relazioni sono poco piacevoli per la persona stessa e questo può essere causa di intensa sofferenza per il partner.” (http://www.terzocentro.it/cosa_curiamo/disturbi_di_personalita/narcisistico.asp)
Cosa dite? No, non stiamo parlando di lui. E’ il quadro clinico del DNP (Disturbo Narcisistico della Personalità) secondo il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, quarta edizione (DSM IV).
“La diagnosi secondo il criterio DSM IV richiede che almeno cinque dei suddetti sintomi siano presenti in modo tale da formare un pattern pervasivo, cioè che rimane tendenzialmente costante in situazioni e relazioni diverse.” (Wikipedia)
Ora, una riflessione. Se a tutti i profani che leggono queste cose, me compreso, riconoscono immediatamente che una persona famosa è affetta da DNP, e incidentalmente è primo ministro di un Paese, perché nessuno psichiatra di quel Paese avanza ufficialmente lo stesso sospetto?

Nessun commento:

Posta un commento